“Per un uomo di cultura occidentale, io dicevo, è naturalmente difficile credere e accettare l’idea che un fachiro ignorante, un monaco ingenuo, o uno yogi separato dal mondo possano essere sulla via dell’evoluzione, mentre un europeo colto, armato della sua ‘scienza esatta’ e degli ultimi metodi d’investigazione, non ha alcuna possibilità e gira in un cerchio dal quale non può sperare di uscire”. “Sì, ed è perché la gente crede nel progresso e nella cultura, disse Gurdjieff, ma non vi è nessun progresso di nessun genere. Ogni cosa è esattamente com’era migliaia e decine di migliaia di anni fa. La forma esteriore cambia. L’essenza non cambia. L’uomo resta esattamente lo stesso. Le persone colte e civilizzate vivono con gli stessi interessi dei selvaggi più ignoranti. La civiltà moderna è basata sulla violenza, la schiavitù e le belle frasi; ma tutte le belle frasi sulla civiltà ed il progresso non sono che parole”.
Questo naturalmente produceva un’impressione particolarmente profonda su di noi, poiché veniva detto nel 1916, quando l’ultima dimostrazione della ‘civiltà’, una guerra quale il mondo non aveva mai visto, non faceva che crescere ed ampliarsi trascinando milioni di uomini nella sua orbita.
Petr D. Ouspensky