Dovremmo comprendere che la guerra è come una malattia endemica e latente e che non dipende dal grado di “civiltà”, non è retaggio di antiche culture tribali, e persiste nel tempo in cui viviamo. Dobbiamo anche capire che la guerra potrebbe essere un percorso verso la pace e che ogni guerra dovrebbe condurci alla pace e alla cultura della pace. Non dobbiamo mai dimenticare che la guerra non è mai cessata per cinquemila anni. La guerra è come il fuoco, tenuto sempre acceso dalle vestali. Siamo noi stessi a mantenere viva la fiamma della guerra, nella nostra violenza automatica, nel nostro narcisismo e nell’idea di supremazia. Ma non solo; anche quando ci capita di vivere in tempi di pace e vediamo la fiamma che brucia lontano da noi, continuiamo a darle energia con la nostra ignavia. Invece, dovremmo proprio in tempi di pace lavorare alacremente per sconfiggere il male e costruire una pace che spenga finalmente quel fuoco che ci divora da dentro.
Sauro Tronconi