Sincronicità e casualità: oltre le apparenze – Faenza
Seminario con Sauro Tronconi a Faenza
Domenica 11 febbraio, dalle 9.30 alle 17:30
La nostra psiche è costituita in armonia con la struttura dell’universo, e ciò che accade nel macrocosmo accade egualmente negli infinitesimi e più soggettivi recessi dell’anima.
Carl Gustav Jung
L’effetto sincronico e l’apparente casualità degli eventi sono concetti strettamente collegati ma distinti. L’effetto sincronico, come definito da Carl Jung, si riferisce a eventi che si verificano simultaneamente in modo tale da sembrare significativamente correlati, nonostante l’assenza di un nesso causale diretto. Questi eventi sincronici sono interpretati come espressioni di un ordine sottostante nascosto o di un significato più profondo nell’universo.
D’altra parte, l’apparente casualità si riferisce alla percezione comune che gli eventi si verifichino senza una connessione significativa o un motivo evidente. Questi eventi sembrano casuali e sconnessi quando osservati in superficie.
La relazione tra questi due concetti risiede nel modo in cui interpretiamo e comprendiamo gli eventi che ci circondano. Mentre la casualità suggerisce un modello di eventi disordinati e privi di significato, l’effetto sincronico offre una prospettiva alternativa in cui tali eventi possono essere visti come parti di un tessuto più ampio di significato e connessione. In questo senso, ciò che può apparire casualmente in un primo momento, potrebbe rivelare una sincronicità più profonda quando visto da una prospettiva diversa o con una comprensione più ampia degli schemi sottostanti.
Secondo questa visione, ciò che percepiamo come “caso” può in realtà essere un fenomeno sincronico, dove la contiguità e la connessione tra gli eventi generano una sincronia spaziotemporale.
La coscienza umana stessa è vista come un prodotto di questa sincronicità. Essa non è isolata ma, invece, in costante relazione e contiguità con gli eventi che incontra. Questo rapporto si manifesta attraverso la formazione di immagini, visioni e azioni che sono influenzate e formate in risposta agli eventi esterni. In questo senso, la coscienza diventa una sorta di specchio o risposta agli stimoli esterni, riflettendo e rispondendo in modi che sono profondamente intrecciati con il mondo circostante.
Inoltre, la memoria è vista anch’essa come un fenomeno sincronico. Non è semplicemente un archivio di eventi passati, ma un processo dinamico in cui i ricordi sono continuamente in relazione con il presente e influenzano il futuro. I ricordi non sono statici ma sono in un flusso costante, interagendo con nuove esperienze e contribuendo alla formazione continua dell’identità e della percezione della realtà.
La sincronicità, secondo questa visione, è un principio fondamentale che permea tutti gli aspetti dell’esistenza, influenzando la nostra percezione, la nostra coscienza e il nostro rapporto con il tempo e la memoria. Questa interconnettività profonda suggerisce che nulla avviene in isolamento, ma è parte di una rete complessa di cause ed effetti che si estendono oltre il tempo e lo spazio convenzionali.
(Per informazioni ed iscrizioni rivolgersi all’organizzatore dell’evento – vedi riquadro)