La cella di Cagliostro | Percorso online in 4 incontri

Ovvero la paura della libertà

Immaginiamoci una cella di pietra, con un’illuminazione discutibile e un arredamento degno di un rigattiere svogliato. Dentro, una creatura — non un grande mago, né un famoso avventuriero, bensì il nostro ego bello comodo, accovacciato su una branda di convinzioni stantie. Pare di sentire i suoi lamenti: “Fuori c’è la libertà, d’accordo, ma chi mi garantisce che sia meglio della mia poltrona di pregiudizi ben imbottita?”

Del resto, la libertà è una signora piuttosto scostante. Le si dice “Suvvia, dammi un abbraccio!” e lei ti risponde “Certo, ma prima devi smantellare quella collezione di illusioni a cui sei tanto affezionato.” E a quel punto, chi si muove? Meglio restare lì, nella cella immaginaria, ad accarezzare i nostri dogmi come fossero gatti persiani, piuttosto che avventurarci nel mondo ampio e arioso della consapevolezza.

Sarà mica che la libertà ci mette a disagio perché non offre comodi preconcetti prefabbricati? È come entrare in un ristorante senza menu fisso: tocca scegliere davvero, e se si sbaglia? Un po’ come decidere di abbandonare il nostro bel carcere interiore per ritrovarsi in uno spazio così aperto da chiedersi: “E ora, che faccio senza il mio bravo cancello di ferro arrugginito a cui appoggiarmi?”

In fondo, siamo prigionieri volontari, carcerati zelanti di idee che ci fanno sentire a casa, perché a volte la cella più scomoda è pur sempre meglio di un mondo senza sbarre dove, accidenti, potremmo essere costretti a diventare davvero noi stessi.

Percorso on line ogni lunedì dalle 20:30 alle ore 22:30 dal 10 al 31 maggio 2025

(Per informazioni ed iscrizioni rivolgersi all’organizzatore dell’evento – vedi riquadro)