LA TRAPPOLA DELLA SUGGESTIONE

Il potere di chi sa influenzare la mente altrui ha radici antiche come l’umanità stessa. Da Babilonia all’era digitale, re, sacerdoti e marchi commerciali hanno modulato pensieri e desideri, spesso presentandosi come guida salvifica. La maggior parte degli individui assimila modelli e obiettivi “già confezionati” in nome dell’armonia sociale o della sopravvivenza. Ecco che nasce la “dipendenza da potere”: un fenomeno psicologico dove la manipolazione esterna trova spazio nel nostro vuoto di consapevolezza.
La società di massa si culla in rassicuranti deleghe: “Lo fanno tutti, lo faccio anch’io” diventa giustificazione acritica, mentre l’ansia di non essere all’altezza alimenta il conformismo. Oggi, sotto forme più subdole, il potere non ordina apertamente, ma ci persuade con messaggi che mascherano la colpevolizzazione individuale: “Se non ce la fai, è colpa tua”.
Solo un atto di risveglio personale — l’arte di osservarsi senza sconti — può spezzare il circolo vizioso. Quando ci riappropriamo della nostra capacità di scelta, il potere si trasforma: da coercizione in “capacità di fare e di amare”. A quel punto, i nostri sogni non sono più il frutto dell’ennesimo spot pubblicitario, ma emergono dalla parte più autentica di noi stessi.

Sauro Tronconi

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