Manuale di auto-distruzione: il nuovo self-help per spegnere il cervello

Un tempo il self-help ti prometteva di diventare la versione migliore di te stesso. Oggi ti suggerisce di premere il tasto “off” e abbracciare la beata incoscienza. “Non pensare troppo”, “Lasciati andare”, “Spegni il cervello” – che sembrano più i consigli di un anestesista prima di un intervento che non le dritte per una vita felice.

La deriva è evidente: la mente è diventata un peso, le emozioni una scocciatura, la coscienza un inutile orpello. Perché perdere tempo con fastidiose riflessioni quando puoi accogliere la tua nuova esistenza da sacchetto biodegradabile che galleggia sereno sulle onde del destino?

E così, tra un guru motivazionale che ti invita a “fluire” come una medusa e un altro che ti consiglia di eliminare ogni pensiero critico (pena la rottura del karma), la mente moderna si ritira come un esercito in rotta. Il lettore modello del self-help contemporaneo non sogna più di cambiare il mondo, ma di addormentarsi placidamente senza rimorsi, meglio se con un’app di meditazione che riproduce il rumore bianco del vuoto cosmico.

Alla fine, l’ultimo grande traguardo della crescita personale sembra essere “l’autosabotaggio consapevole”, la gloriosa trasformazione dell’essere umano in un ottimo soprammobile. E chissà, magari il prossimo manuale di successo sarà un libro bianco, 300 pagine vuote, da sfogliare senza il rischio di pensare.

Sauro Tronconi

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