A cosa serve essere più coscienti di Sé?

La mente umana si manifesta come un processo dinamico operante su un substrato biologico composto principalmente da carbonio: il cervello, insieme ad altre parti del corpo a esso connesse. Questo sistema, che definiamo “corpo-coscienza”, rappresenta un complesso agente di sopravvivenza, progettato per perpetuare la propria fisiologia e genetica attraverso la riproduzione e altre strategie di auto-conservazione.
Questa struttura non solo funziona per garantire la sopravvivenza, ma è anche la sede da cui emerge la coscienza, una capacità che trascende i semplici meccanismi biologici. Proprio come un robot programmato per svolgere compiti rudimentali potrebbe, se guidato da un operatore consapevole, iniziare a compiere azioni di gran lunga più complesse e significative, così la mente umana, guidata dalla consapevolezza di sé, può superare i suoi istinti più basilari per realizzare imprese eccezionali.
Nel contesto della longevità, questa consapevolezza si traduce in una maggiore stimolazione del cervello che, attraverso l’espansione delle sinapsi e dei neuroni, non solo potenzia la mente stessa, ma trascina con sé l’intero sistema corporeo in un ciclo virtuoso di miglioramento e preservazione.
Questo processo, pertanto, non può essere ridotto a una semplice funzione biologica o a un fenomeno accessorio, ma deve essere visto come parte di una strategia evolutiva più ampia, in cui la mente espande e arricchisce le capacità del corpo. La visione dell’integrazione tra biologia e consapevolezza sottolinea come l’evoluzione umana possa essere guidata non solo dall’adattamento naturale, ma anche da un progressivo sviluppo della coscienza, che apre nuove strade per l’espansione delle potenzialità umane.
Sauro Tronconi 

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