Nonostante la diversità degli argomenti trattati, tutti i discorsi raccolti hanno una base comune nel lavoro sulla consapevolezza e nel “ricordo di sé”.
Invito i lettori a non dimenticare che i passaggi riprodotti sono estratti da un contesto molto più ampio ed è quindi importante considerare l’origine discorsiva di questo scritto e la forza con cui questi discorsi sono stati espressi a contatto diretto con le persone.
Le parole raccolte in questi opuscoli non hanno la pretesa di essere null’altro che un momento di riflessione e comprensione.
Non a caso il titolo che trovate è Quore con la “Q”, ad intendere i grandi fraintendimenti che si celano sotto questa parola. Se cercate il solito manualetto di consigli sull’amore, questa non è certo la lettura giusta. Non troverete suggerimenti o soluzioni, e neppure comprensione per le vostre sofferenze. La vera intenzione di questo libretto è tentare di far luce su cosa si cela dietro questa parola così abusata da sempre, in modo da sapere cosa sia per noi, veramente, l’amore. Questa lettura è solo uno stimolo alla riflessione e alla comprensione.
E’ difficile parlare della sessualità senza passare per un moralista o per qualcuno che professa il libero amore. Non vorrei aderire a nessuno dei due punti di vista; semplicemente, la sessualità dovrebbe essere al di là della morale, dovrebbe essere qualcosa di talmente naturale da farne una potenzialità, piuttosto che un problema o un tabù.
Leggere queste parole ci dà un grande senso di familiarità, come se fossero da sempre dentro di noi. All’apparenza si mostrano come un insieme caotico di frasi spezzettate, dove la nostra mente sembra perdersi. Eppure accade qualcosa ad un livello diverso, profondo. Uno strano profumo si spande nell’aria: il presente. Piano piano questa lettura svela la nostra anima coperta solo da una leggera patina di sonno.
Continua ad apparirci strano come non si comprenda che è l’Uomo, con la sua coscienza e il suo modo di interpretare il mondo, a determinare poi tutto, dall’economia allo spreco delle risorse. Si continua a guardare il dito che indica la luna, anziché la luna. La bramosia non è il diavolo: è semplicemente un meccanismo automatico che nell’individuo può produrre ottusità e sofferenza, nelle masse può significare guerra e distruzione: può significare distruggere se stessi senza rendersene conto.