I seminari del Metodo Self, condotti esclusivamente da Sauro Tronconi, permettono di acquisire maggiore conoscenza di se stessi e migliore capacità di agire nei propri contesti umani, familiari e professionali.
Il Metodo Self un metodo attivo, stimolante, con esempi legati alla vita di tutti i giorni. Permette ai partecipanti di tradurre i contenuti e le esperienze del percorso in soluzioni concrete.
La metodologia che viene utilizzata è formata da una serie di tecniche nate da una ricerca antropologica che unisce assieme esperienze delle antiche culture orientali all’idea di filosofia pratica occidentale. Esse portano alla ricerca del sé in maniera non analitica o psicologica, ma relazionandosi con gli altri e con se stessi, in modo da avere la percezione, non solo mentale, ma emozionale della realtà.
Ricerca pubblicata su Psychological Reports (2010)
Sauro Tronconi presenta gli eventi on-line in un breve video introduttivo
Alcuni tra i seminari tenuti negli anni da Sauro Tronconi
(elenco in aggiornamento)
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AMMAVARU: L’ORIGINE DEL MONDO E LA RINASCITA
Amma significa madre primordiale, Ammavaru depose l’uovo da cui nacque Brahma, è l’origine, è prima di ciò che noi conosciamo, è il simbolo più sacro dell’Induismo.
In questo seminario ci divertiremo a muovere energie generative e belle, recuperando la tradizione pagana della primavera e della forza vitale interiore.
Per comprendere queste parole serve allargare la nostra comprensione oltre ciò che pensiamo siano i nostri limiti. Superare i limiti per entrare in un Universo quantistico non lineare, che sposta continuamente l’oggetto reale dandoci la percezione irreale di un fluido temporale. Tempo che spesso semplicemente confondiamo con l’entropia ed il decadimento, tempo che confondiamo con il ritmo della biologia o del cosmo. Mentre, se usciamo dal grande fraintendimento, pur tenendo ferme le leggi che subiamo, scopriamo una differente libertà di azione e decisione, proprio perché spostiamo/annulliamo dei limiti illusori.
Scopriremo così. che quell’amore che vince su tutto è molto differente dalla lettura emozionale sentimentale che gli diamo, scopriremo che è una legge di maggior azione, di preponderanza che rigenera continuamente distruggendo.
Obbiettivo
Superare i propri limiti perché si è realmente in grado di farlo. Scoprire come la relazione corpo/ coscienza/mente possa generare una grande forza interiore ed una precisa capacità di agire verso ciò che riteniamo giusto.
Fiducia nelle proprie sensazioni profonde
e capacità di relazione con gli altri
Il segreto è imparare ad ascoltare prima di tutto le nostre sensazioni profonde per entrare in assonanza e dare forza e fiducia a ciò che siamo. Senza i dubbi continui e le incertezze, in noi si creerà spazio per gli altri, partendo col piede giusto. Ascoltare e lasciare entrare, scegliendo chi avere come compagni e amici nel viaggio della nostra vita.
La capacità vera di ascolto e attenzione contemporaneamente per noi e per gli altri, fa sì che non si generino false illusioni e aspettative o rapporti di bisogno reciproco o di ripiego, ma relazioni di senso in tutti gli ambiti, affettivi, amorosi, lavorativi.
Questo seminario potrà fornirvi gli strumenti indispensabili per compiere i primi passi fondamentali sulla via della chiarezza e della reciproca soddisfazione.
Cosa significa essere coscienti? E come la nostra vita è influenzata dalla coscienza?
Essere coscienti vuol dire avere comprensione di se stessi e del mondo che ci circonda e perché questo sia possibile occorre sganciarsi dall’automatismo.
Un seminario per imparare che l’osservazione è il primo passo verso la comprensione, che il ricordo di sé, unito all’osservazione, porta alla presenza. E la presenza ci permette di comprendere noi stessi e le nostre vere potenzialità.
“Sono qui, ti vedo, accade tutto… ti posso sorridere, posso toccarti… ma posso anche sentirmi. E sento che è la coscienza a muovere la mia mano verso di te. Non ho più paura di mostrarmi, perché io sono la mia presenza, non sono solamente la mia immagine”
Un seminario per individui che hanno voglia di crescere e di guardare il mondo con occhi disincantati, di sentire le emozioni e trarre la fiducia necessaria a comprendere e seguire la propria via.
ALLE RADICI DEL SENTIRE
LIBERARE IL CORPO E LE EMOZIONI CON LA BIOENERGETICA
Un lavoro classico di Alexander Lowen, sollecitazioni intense e dolci per radicarsi e per ritrovare il piacere di sentire e godere attraverso il corpo coinvolgendo il respiro e le emozioni.
Due ore di intenso e gustoso lavoro sul corpo e sul sentire, poiché una volta tolti gli argini l’acqua va dove deve andare.
Sauro Tronconi che ha conosciuto Lowen vi aiuterà in modo dolcemente deciso a ritrovare le radici del sentire.
“Ama il prossimo tuo come te stesso” non è solo un’azione altruista, ci parla di una condizione fondamentale nello sviluppo interiore, la capacità di amarsi. Un amore dato a se stessi nel senso più alto, non certo come atto egoistico, ma come relazione con il cosmo e la bellezza.
“Quando arrivai all’International Institute for Bioenergetic Analysis a New York nel 1982, avevo quasi 24 anni e mi sembrò di aver raggiunto un grande traguardo e invece la strada stava appena iniziando…. Quello che mi aspettava fu talmente inaspettato che mi spiazzò e in questo disorientamento imparai a fidarmi di quello che vedevo e di quello che il mio corpo sentiva….” (Sauro Tronconi)
Al di là dell’ideologia, quando un individuo inizia a diventare più sensibile, ad avere una percezione della sua vita più intensa e profonda, apre una porta che inizia a veicolare una enorme quantità di energia e relazione con ciò che lo circonda, con la sensazione di perdere quel controllo legato al suo io e alla sua identità che tanto faticosamente ha costruito nel corso della sua vita. Ha l’impressione di essere trascinato fuori dal suo spazio di sicurezza, dai suoi limiti. Essere più vivi e avere più sentimenti fa paura. Se una persona è sana vuole essere più viva, e sentire di più, ed è normale avere paura del cambiamento.
Cambiare, crescere, evolvere significa prima di tutto accettare di sentirsi; Lowen ci indica la strada maestra, il corpo. E’ dal corpo che si deve iniziare ad avere percezione di Sé, il corpo non mente e vive nel presente pur avendo una profonda memoria. Normalmente, l’individuo che riesce ad abbattere in modo significativo gli attriti determinati dalle spinte interiori, si scuote dal suo torpore in relazione ad eventi eclatanti o a shock. Questo individuo ha ben registrato in automatico, che sentire ed essere vivi, lo pone in una situazione di crisi e ne ha paura, una paura che normalmente non si palesa direttamente. Molti sviluppano sistemi anestetici, si affaccendano continuamente per non sentire, diventano frenetici ingigantendo i problemi quotidiani e trasformandoli in nevrosi per non incontrare se stessi. Ci teniamo occupati con problemi che dobbiamo far diventare sempre impellenti, non contenti cerchiamo di appesantire il coperchio sulla nostra essenza con droghe di ogni tipo dall’alcool agli psicofarmaci. Così facendo blocchiamo ogni spinta evolutiva interiore, che diviene fonte di sofferenza, perché ci ostiniamo a combattere e reprimere la nostra natura profonda che è sempre evolutiva.
La ciliegina sulla torta è data dal fatto che ci convinciamo e cerchiamo continui rinforzi esterni per confermarci che la vita sia da dominare, da piegare alle nostre esigenze, senza comprendere che null’altro facciamo che spegnere la parte più importante e vitale del nostro essere. Crediamo che abbandonarsi alle emozioni sia pericoloso, e ci convinciamo di essere tenuti a dimostrare di essere, piuttosto che essere realmente, fare di più e sentire di meno. La frenesia diventa la nostra realtà di vita, mentre ci illudiamo che questo ci renda felici e dia un senso alla nostra esistenza.
Alexander Lowen ritrova il corpo. Dice chiaramente che noi siamo prima di tutto corpo nel mondo e cerca attraverso la semplicità e la chiarezza del corpo, di liberare le emozioni e le spinte evolutive più potenti. In qualche modo egli inverte il processo, non più vedere solo l’uomo attraverso la mente o attraverso la coscienza, ma dal corpo alla coscienza di sé.
• Il grounding di Lowen diviene integrale se cominciamo a percepire noi stessi, i nostri processi, l’insieme di ciò che siamo. Il grounding diviene un simbolo, come direbbe Jung, del nostro rapporto con la realtà.
• La pancia e la respirazione addominale. L’approfondire la respirazione, l’allentare le tensioni che costringono le pulsioni dell’energia sessuale, come indica Lowen, diventano simbolo di soddisfazione, felicità, affettività completezza vitale e intelligenza del vivere.
• Il mio corpo nel mondo è accettazione della materia, ma diviene anche attraverso la percezione di se stessi, non solo mentale, ma anche di emozione e sensibilità, individuo reale nel mondo.
• La spiritualità non è più un elemento distaccato e mentale del nostro vivere, ma parte integrante della realtà, una vela che ci spinge verso nuove mete da esplorare.
Autoipnosi per principianti
Apprendere le tecniche che sfruttano gli automatismi a nostro favore
L’autoipnosi è un metodo antichissimo che può essere associato a stati meditativi profondi. L’autoipnosi è uno stato di coscienza profonda che permette a chi lo sperimenta l’apertura di “finestre” su se stesso e sulla propria spiritualità. Le tecniche sono molte, spesso legate a tecniche vibrazionali, a manta o bija suoni che inducono uno stato di leggera trance. E’ relativamente semplice che una tecnica induca un leggero stato di trance, ciò che f veramente la differenza è condurre questi stati ad essere utili alla nostra coscienza in stato di “veglia”.
A cosa conduce imparare ad utilizzare quegli stati che al fine sono molto comuni nella nostra quotidianità, ad esempio per meditare, per approfondire la memoria profonda legata alle vite passate, a rilassarsi e calmare l’ansia, od anche per cercare esperienze di coscienza attiva e aumentar lo stato di attenzione e veglia.
In questa serata sperimenteremo diverse tecniche riproducibili anche autonomamente per iniziare a sperimentare l’autoipnosi.
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Creiamo le condizioni per stare bene
Benessere, felicità, affetto, amore, ogni sensazione positiva genera una spinta nella direzione che le imprimiamo. Sappiamo che ogni cosa, anche un’emozione o un desiderio, se non viene continuamente alimentato perde la sua spinta iniziale sino ad esaurirsi. Talvolta le emozioni e i sentimenti legati all’ansia, alla paura, alla sofferenza, pur perdendo la loro spinta iniziale si incistano nel corpo, nella corazza muscolare o nelle reazioni neuro identificative, generando così un’energia che in modo inconscio e sotterraneo le continua in modo subdolo ad alimentare.
Alimentiamo il benessere
Impariamo a non alimentare ciò che rende la vita difficile, a non alimentare rabbia, stress, frustrazione, insoddisfazione, sfiducia verso sé stessi, demotivazione, tutto questo ci indebolisce e non porta ad alcunché. Ma dentro di noi si insinua una modalità di comportamento e di pensiero che diventa un’abitudine e ci fa agire in maniera automatica ogni volta che si generano condizioni simili. Queste azioni automatiche portano energia e rafforzano ancora di più il trauma. La bioenergetica può essere un valido strumento per togliere energia alle “emozioni ed azioni negative” che generiamo in automatico: leviamo loro energia, depotenziando ciò che ci avvelena alimentiamo il benessere. Potremo, da subito, verificare come si alza il nostro livello di benessere.
Arrendersi al corpo per superare la paura
Cambiamo la struttura automatica della paura che mina dall’interno ogni azione rivolta al cambiamento. Per farlo impariamo a conoscere il meccanismo della paura, quando compare, come si manifesta, le sensazioni fisiche che ci provoca. La paura verso ciò che si conosce diminuisce immediatamente, se a questo aggiungiamo una serie di tecniche che allentano lo stato di blocco e di contrazione correlati alla paura, inizieremo ad utilizzare l’energia ritrovata e non sprecata nella tensione per generare una forza interiore attiva, che ci fa diventare più capaci di prendere decisioni per la nostra vita e quindi ci rende più forti.
Se si mettono in atto delle strategie risananti si vedono subito i risultati, ma occorre un piccolo sforzo.
Quando impariamo a riconoscere la paura, le sue cause e i suoi effetti, basta una piccola azione volontaria per spezzare il meccanismo. Questo non significa che non avremo mai più paura, ma che quando compare sappiamo mettere in atto quelle strategie che le impediscono di autoalimentarsi. Impareremo ad utilizzare le giuste tecniche, il giusto respiro, la giusta relazione con noi stessi. Per questo servirà una piccola azione volontaria che sarà ampiamente ripagata dal risultato raggiunto.
Alimentare la percezione positiva di se stessi
Un altro aspetto che non dovrebbe mai passare in secondo piano è imparare a non dare attenzione e vedere solo ciò che non si ha, o non si pensa di avere, ma guardare quello che si ha: le nostre caratteristiche, i nostri punti di forza, quelle capacità a cui non facciamo neppure caso. Osservarli e partire da questi punti per creare le nostre ancore, il nostro grounding, i punti di sicurezza attorno ai quali sviluppare altre potenzialità e rafforzarci in quelle che consideriamo le nostre lacune e debolezze.
In questo seminario Sauro Tronconi che è stato allievo diretto di Alexander Lowen, il padre della bioenergetica moderna, ci condurrà attraverso esercizi che coinvolgono il corpo, la mente e le emozioni a generare una condizione attiva di benessere, e ci istruirà a vedere e continuare a rafforzare in noi abitudini benefiche e durature.
“La salute ci dà una sensazione di vivacità e piacere corporeo, che a volte si intensifica fino alla gioia. È uno stato in cui avvertiamo un’affinità con ogni creatura vivente e riconosciamo il nostro legame con il mondo.” A. Lowen
La salute, non è solo l’assenza di malattie, ma soprattutto il “ben” stare nella vitalità del proprio corpo. Vitalità che ci deve accompagnare per tutto il corso della nostra esistenza, sino in tarda età: la fluidità del nostro corpo permette di avere un’intelligenza aperta ed elastica; mentre un’intelligenza che cerca un continuo apprendimento nell’esistenza aiuta il mantenere scioltezza corporea non creando blocchi e cristallizzazioni nella corazza muscolare. Un circolo virtuoso che va mantenuto attivo, poiché se si spezza si interrompe l’energia vitale che ci sostiene. Nella tradizione orientale i principali snodi del nostro sistema energetico sono chiamati chakra, essi sono in relazione con le principali ghiandole endocrine ed i plessi nervosi, ma sono anche in relazione con gli stati di coscienza profonda. Se vogliamo davvero liberare le nostre forze profonde non possiamo evitare di utilizzare i chakra e le tecniche ad essi legate.
Un seminario di bioenergetica dove si useranno alcuni degli esercizi classici di Alexander Lowen integrandoli con esercizi della tradizione vedica sui Chakra.
Obbiettivo del seminario è quello di dare energia a questo circuito virtuoso in modo che possa generare in noi stati sempre maggiori di benessere, coscienza del sé.
Quello che potremo osservare già dalla giornata sarà un forte aumento della vitalità e della forza, saranno dati piccoli esercizi di verifica a casa.
La gioia del Sé: ritrovarsi interiormente per vivere autenticamente
“I narcisisti non dimostrano interesse per gli altri, ma sono indifferenti anche ai propri più veri bisogni. Vittima e al tempo stesso capace di infliggere terribili sofferenze, il narcisista è innanzi tutto caratterizzato da un’ostinata negazione dei sentimenti che lo condanna a desolanti rapporti manipolatori e inautentici” (tratto da A. Lowen, Il narcisismo)
Quando si è vivi la cosa migliore da fare è godersi la propria esistenza.
Il corpo è la base della nostra vita. Noi siamo oggettivamente il nostro corpo, poi siamo anche ciò che sentiamo, che pensiamo e ciò che vediamo di noi stessi quando ci osserviamo. Siamo anche la nostra identità riflessa nella società, ciò che facciamo e ciò che gli altri vedono di noi.
La bioenergetica classica di Alexander Lowen parte dal corpo per far comprendere come in realtà siamo l’impasto di molte altre cose: emozioni, sensazioni, pensieri. facendoci comprendere come il corpo rispecchi i nostri blocchi, dandoci la possibilità di liberare energie inespresse e fondanti. Ma il corpo non è tutto senza “qualcuno” che lo abita: esso è una scatola automatica. E’ da qui che nasce una comprensione antica e nuova allo stesso tempo, una nuova identità in se stessi che supera anche i limiti corporei. Attraverso l’osservazione del corpo diviene facile iniziare ad osservare mente ed emozioni, ritrovando un’identità potente in noi stessi, un’identità volta alla gioia e non alla sofferenza.
Ci piace pensare che, liberando la nostra vera identità, cominciamo a scoprire i nostri bisogni profondi e al contempo iniziamo a vedere gli altri in modo diverso, come uomini e donne vivi e pulsanti, delicati e capaci di provare piacere e sofferenza. Così si scopre che si può vivere senza manipolare o essere manipolati, che in tutti noi esiste una identità di amore e verità che può essere fatta affiorare nonostante il narcisismo imperante.
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È fondante nella vita, comprendere le straordinarie possibilità che l’esistere ci dona nel mentre camminando incontriamo le pietre miliari. Castore e Pollùce sono archetipi potenti della capacità di tenere desta l’attenzione all’orizzonte senza perdere i segnali del presente. In tutte le tradizioni esistono cerimonie, scongiuri, amuleti e parole magiche per augurare al viaggiatore un buon viaggio. Allo stesso modo, quando si comincia a percepire il viaggio della propria vita abbiamo necessità di metterci nelle condizioni migliori per affrontarlo, questo avviene attraverso un risveglio interiore, ma anche imparando ad utilizzare di volta in volta ciò che ci è necessario.
I Dioscuri sono figli di Zeus, ma non sono Dei sono mortali. Molte sono le leggende a loro legate, essi divengono i protettori dei naviganti anche perché dopo la loro morte Zeus li trasforma in costellazioni.
Abbiamo dunque bisogno di protezione durante il viaggio, protezione che ci diamo attraverso la sapienza e la tecnica, ma come ci suggeriscono gli antichi mai cadere nella protervia, pena il perdere se stessi lungo la via.
In questo seminario troveremo antichi simboli di protezione Pitagorici ed Etruschi portati poi nei templi della Roma imperiale, che ancor oggi ci suggeriscono estrema prudenza nell’affrontare la navigazione.
(riconoscere in se stessi le enormi forze del creato)
Formare in se stessi un centro di gravità significa dare energia a quel sé che nel tempo in cui viviamo è solamente individuato con la personalità frontale ed il proprio ego identificato.
Senza nulla togliere alla personalità/ego, che se ben formata ci aiuta nelle faccende quotidiane, se manca l’alimento dato dal sé siamo come piante senza radice, destinati a vagare di vita in vita in circoli viziosi e ripetitivi.
La costruzione del centro magnetico è stato il fulcro di ogni tradizione umana, religiosa e spirituale da sempre, e si deve tornare a mettere in relazione ad una vita sana e piena di senso.
Carl Gustav Jung definiva i chakra rappresentazioni degli aspetti della psiche umana.
Riprendendo gli antichissimi simboli della cultura Vedica solleciteremo tutti i chakra aiutando lo sperimentatore ad apprenderne la funzione attraverso l’esperienza pratica.
Sauro Tronconi, scrittore e ricercatore, da decenni porta la cultura dell’Antico Oriente traducendola ed applicandola per noi occidentali. Le antiche tradizioni, sia occidentali, sia orientali, conoscevano bene il significato dei punti corrispondenti ai Chakra. Queste conoscenze si trovano anche nei riti di molte religioni che utilizzano i punti tradizionali dei chakra come punti ove segnare simboli o altro. La fronte, il cuore, lo stomaco, la pancia, la gola, per citarne alcuni dei principali, ma anche la pianta dei piedi o il palmo delle mani come chakra secondari.
Ogni tradizione in ogni parte del mondo ha fatto collegamenti fra questi punti sul corpo dell’uomo e i gli stati di coscienza, le emozioni, la memoria, l’intelligenza.
Oggi sappiamo che questi punti sono collegati con il sistema endocrino e con quello chimico ormonale, sappiamo quanto questo influenzi la nostra mente e di conseguenza i nostri stati di percezione.
Sauro Tronconi sin dai primi anni ottanta ha sperimentato con successo sintesi di antiche tecniche di sollecitazione e stimolazione dei Chakra per aiutare le persone ad avere più coscienza di sé e delle proprie potenzialità.
Un lavoro che, pur proiettandosi nel futuro, riscopre antiche conoscenze, e contemporaneamente cerca nuovi stimoli e possibilità adatte a migliorare il nostro tempo ed i nostri ritmi di vita.
Primo seminario residenziale a Venezia, con ritmi e assonanze particolari.
Questo seminario, trarrà spunto dai luoghi della storia secolare di Venezia, per fare un viaggio di coscienza unico, sarà diviso in due parti, la prima si intitola “Così non è scritto” e sarà un percorso di conoscenza per comprendere come molti uomini, anche se ben consci del fato, avessero però trovato modi per alterarlo a loro favore, o per lo meno con meno variabili distruttive possibile.
Può sembrare un percorso legato alla superstizione, ma in realtà esiste un collegamento diretto con la tecnica e la scienza della nostra epoca, scopriremo che alcuni pensieri e simboli creano delle alterazioni nel processo cognitivo e cambiano la relazione con la realtà, cambiando davvero ciò che sarebbe dovuto essere in altro.
La seconda parte del seminario è un viaggio vero e proprio, un viaggio attraversando le acque per arrivare all’isola di Torcello, la prima Venezia, ove troveremo una apparente stranezza, “Osiride a Torcello, le porte dell’oltretomba”, entreremo in luoghi carichi di spiritualità e legati alle porte del passaggio, ma anche alla netta divisione che gli antichi facevano tra il mondo dei vivi e quello dei morti e di nuovo incontreremo il destino e ciò che rappresenta.
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DA LEONARDO A POPPER
Imparare ad usare l’intelletto creativo per cambiare la storia della propria vita
Cambiando le radici del nostro modo automatico di pensare alla realtà, abbiamo la concreta possibilità di aprire nuovi e poderosi orizzonti di interpretazione e quindi di nuove scelte per la nostra vita.
Spesso sono poche le trappole che ci bloccano ed è evidente che non basta una spiegazione superficiale, serve una leva differente che scalzi l’automatismo.
Tutto questo è possibile accettando di dare energia alla nostra intelligenza intuitiva.
Sembra che Leonardo e Popper abbiano poco in comune, ma a ben guardare utilizzano lo stesso modo di pensare, si abbandonano ad un pensiero laterale e allo stesso tempo circolare, non trovano illusioni ma soluzioni.
“Forza interiore, volontà ed autostima”
Questi i temi del percorso residenziale invernale in programma a Badia di Sasso (FC) da venerdì 28 dicembre a venerdì 4 gennaio 2019: la forza di cambiare la propria esistenza partendo dall’autostima profonda liberata dalle identificazioni egoiche che ci condannano ad una vita miserabile, alla continua ricerca di riconoscimento.
La volontà che non deve necessariamente nascere dalla necessità, dalla paura o dal desiderio ma che può essere una forza costante che accompagna decisioni e scelte, che ci spinge a conoscere.
Possiamo e vogliamo vivere bene e meglio, per farlo è necessario comprendere quali sono le trappole esistenziali che ci ingabbiano, le vie d’uscita ci sono e, al fine, ci renderemo conto che siamo stati costretti da paura e sfiducia più che da reali condizioni oggettive.
Trovando le giuste leve possiamo, con sensibilità ed attenzione, generare in noi cambiamenti importanti, vivere bene e allo stesso tempo iniziare un percorso di risveglio interiore.
Si fatica ad accettare l’evidenza degli accadimenti nella propria vita. Facilmente, invece, spostiamo l’attenzione da noi stessi all’esterno, oppure ci carichiamo di colpe e mancanza di autostima partendo solo dal riconoscimento egoico. Nel primo caso distraiamo l’attenzione dagli eventi interiori che possono davvero creare un deciso cambiamento nella nostra esistenza, fatto che comporterebbe un salto di qualità e un rischio di cambiamento reale; nel secondo caso siamo ipnotizzati dalla nostra identificazione con la personalità frontale che si rafforza continuamente nel confronto in modalità sbagliata con gli altri e con un dialogo interiore a senso unico e ripetitivo.
Così facendo, prediamo il contatto con noi stessi e con ciò che davvero ci serve per stare bene e per vivere con soddisfazione, così che la vita diventa un campo di battaglia, una sorta di percorso ad ostacoli e, come dicono coloro che lo vivono in quel modo, “gli esami non finiscono mai”.
Sono certo invece che si possa vivere in modo migliore trasformando il nostro percorso in un viaggio pieno di meraviglie e scoperte, dove la vita ci offre continue possibilità, che ovviamente vanno però colte.
“Datemi un punto d’appoggio e vi solleverò il mondo” esclama nel mito Archimede, scoprendo le leggi della leva.
Due sono gli elementi che costituiscono le leve: mente e cuore, emozione e intelligenza, mentre il punto d’appoggio è l’essere coscienti di sé, l’essere in stato di attenzione e veglia.
Seminario speciale con visita a siti archeologici con SAURO TRONCONI
Per creare serve cuore, forza d’animo che non rappresenta solo l’intelletto, ma anche la costruzione della bellezza, è l’impasto della terra con l’acqua che prende forma partendo dall’ideazione interiore.
In questo percorso viaggeremo sin nel paleolitico per poi tornare alle corti del rinascimento, a trovare simboli mutanti e pratiche di elevazione spirituale.
Anche il viaggio sarà mutante, eseguiremo simboli in “situ” e sperimenteremo un percorso di consapevolezza itinerante che occuperà tutta la prima giornata, mentre la seconda sarà completamente riservata allo studio e all’attivazione dei simboli trovati.
Acque, castelli, simboli massonici nascosti, corti rinascimentali ove la cultura e la scienza si mischiava con la magia e la superstizione.
Quando si viaggia nel tempo non serve lo scandire delle ore dei giorni e degli anni, serve la dimensione interiore, il sentire e la sensibilità. In ogni luogo che visiteremo avremo una mappa emozionale, con simboli ed archetipi in modo da favorire la percezione e la memoria profonda. Ognuno intreccerà, di luogo n luogo, la propria trama fatta di fili e disegni unici che parlano al nostro presente ed al nostro futuro. Disegni che metteremo in luce, a cui daremo energia e movimento, per farli vivere nella nostra essenza.
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Seminario Intensivo del Metodo Self
Con Sauro Tronconi
“Ogni nostra percezione ha sede nel corpo, nella sua sensibilità, nel suo fluire. Quando il corpo si irrigidisce tutte le sensazioni, rallentano fino a bloccarsi e, viceversa, quando le emozioni che proviamo ci spaventano generiamo dei blocchi nel corpo. Uno dei Grandi Maestri che ho conosciuto, Alexander Lowen, è stato un precursore di questa comprensione, dal corpo tutto parte e al corpo tutto ritorna: il respiro che è così strettamente connesso alle emozioni, la sessualità col suo piacere e le sue paure, e il cuore che può persino ammalarsi per mancanza di amore e soprattutto di amore verso se stessi. Anche la spiritualità più profonda non ha una sede al di fuori di noi, ma è nel nostro corpo. ….e la Bionergetica è proprio questo partire: dal corpo, per arrivare a fluire con la coscienza di se’ e l’intera esistenza” Sauro Tronconi
(Sauro Tronconi ha appreso direttamente la Bioenergetica da Alexander Lowen e dal suo Staff dal 1982 al 1984)
Nella cultura contemporanea l’emozione è considerata alla stregua di una debolezza, una perdita di controllo. In realtà, il sentire e l’emozione, sono la percezione delle situazioni esterne e divengono preziose informazioni: una chiave di lettura unica e personale della realtà che ci circonda e che è in continuo mutamento.
Quando parliamo di seguire la “via del cuore”, non intendiamo certo seguire falsi sentimentalismi automatici, ma intendiamo piuttosto ribadire l’importanza del reperire le informazioni attraverso le emozioni, simboleggiate appunto dal cuore.
Reperire le informazioni attraverso il centro emozionale necessita di un vettore indispensabile: la presenza. Se non siamo presenti, non riusciamo ad avere le impressioni giuste. Se non ci sono osservazione e ricordo di sé, l’emozione ci porta via e ci fa ripiombare nell’automatismo. E, nell’automatismo, tutte le informazioni saranno falsate.
Un seminario per provare emozione, per sentire, per muovere energie profonde e vivificatrici. Per comprendere la nostra presenza e la nostra vita in relazione ai sentimenti e alla sessualità, punti che rivestono per tutti un’importanza fondamentale. Imparare a distinguere i bisogni e i desideri senza reprimerli, ma col coraggio di osservarli per quello che sono e per le conseguenze che generano. Essere coscienti per aumentare quell’intelligenza tipica di chi sente e vive totalmente e potentemente la propria vita.
“Ridere, piangere e godere della vita adesso…nel presente, nell’unico tempo reale della nostra esistenza. Bere sino all’ultima goccia il nettare dell’esistere.”
Dalla nostra personalità multiforme nasce una ridda di personaggi che si passano il testimone in varie fasi della nostra vita.
Del resto è auspicabile poter vivere più vite all’interno di una sola vita, ma quello che importa è che anche cambiando veste si rimanga in “se stessi”.
Divertente seminario per mettere in evidenza aspetti automatici della nostra personalità frontale ed anche per togliere le inutili identificazioni ipnotiche che a volte ci restano appiccicate addosso, lo faremo con ironia e piacere dissacratorio, andando a trovare questi personaggi negli anfratti della nostra personalità.
EROS E THANATOS
Amore e morte sono uniti ed evidenti in ogni aspetto della vita umana.
Un seminario con riferimenti culturali e filosofici che attraversano la storia dell’umanità e la sua capacità espressiva. Un percorso di conoscenza che diviene la presenza reale di noi stessi in questa vita e ci tocca profondamente, facendo risuonare le corde primarie del nostro “esistere”.
Recupereremo e sperimenteremo, attraverso una lettura sperimentale antichi simboli Cristiani e Orientali per osservare come ancora è viva in noi la percezione dell’amore e della morte.
Affrontare le incertezze relazionali
Fiducia nelle proprie sensazioni profonde e capacità di relazione con gli altri.
Cominciando a dare forza alle proprie sensazioni profonde, si generano una serie di conseguenze che fanno sì che le nostre relazioni interpersonali migliorano. Diventiamo più sensibili e più disponibili all’ascolto degli altri , veniamo riconosciuti dalle persone con cui ci relazioniamo anche in maniera subliminale, poiché veniamo letti in modo differente. E’ poi importante lasciar cadere una serie di abitudini nelle relazioni, ma senza forzarci facendo fluire la consapevolezza di noi e la sensibilità.
Seconda serata del Percorso del Metodo Self:
7 passi per trasformare la propria insicurezza in fiducia
L’uomo ha in sé un enorme potenziale spesso non utilizzato o comunque sottostimato.
La più sofisticata e straordinaria macchina esistente è l’essere umano, tanto straordinaria da essere cosciente di se stessa, tanto potente da vedere oltre il proprio limite e generare complesse forme di comunicazione. Ma molti danno pochissima importanza alla conoscenza di se stessi, delle loro potenzialità in divenire e di come utilizzare al meglio le impressioni e le emozioni che ci arrivano.
Mai come in questo momento siamo sottoposti a forti cambiamenti, a bombardamenti emozionali collettivi, ad induzioni commerciali, a paure e dubbi generati dallo stato
socio-economico. Moltissime persone nella nostra società mostrano segni di confusione interiore e di perdita di quell’orientamento così necessario per condurre una vita sana e dignitosa, una vita forse non eccezionale, ma con la soddisfazione di sentirsi al posto giusto e nel momento giusto nel lavoro, nelle relazioni e con se stessi.
In questa serata potrete sperimentare strumenti pratici per orientarvi ed avere piena percezione di voi stessi, il primo passo verso un percorso di soddisfazione e realizzazione di sé.
L’estasi appartiene alla spontaneità e lo vediamo nei bimbi a cui basta un nonnulla per sentire gioia ed ogni loro istinto diviene positivo e costruttivo. Se abbiamo il coraggio di sentire noi stessi, nel presente, l’estasi del vivere comincia a rifiorire in noi, poiché la vita di per sé è estasi, mentre noi la copriamo sotto rigide regole comportamentali, sotto idee pesanti ed automatiche.
Recuperare la consapevolezza dell’istante, liberandoci dai rimpianti del passato e dalle aspettative per il futuro, ritrovare in se stessi e non fuori di sé, come disperatamente fanno i più, è riappropriarci di quella freschezza che poi nel quotidiano cambia davvero la vita.
Cambia la vita, perché ci ricollega alla fonte primaria dell’esistenza, che possiamo trovare solo in noi conducendoci, semplicemente all’estasi del vivere.
Introduzione ai seminari residenziali invernali
Essere in uno stato di veglia e attenzione non è semplicemente la capacità di affrontare le emergenze, ma la struttura portante del proprio vivere intensamente e totalmente. Lo stato di veglia determina forza interiore che non va fraintesa con la forza della violenza, né mascherata da forza di sopravvivenza. Avere coscienza di sé sviluppa quella forza d’animo che determina la capacità di evoluzione e trascendenza, dall’essere dei bruti all’essere tesi verso la virtù e la conoscenza. Il bruto sopravvive anche a discapito di altri, egli mette sempre la sua esistenza sul piano personale e identificato, egli vive nella povertà del suo misero essere senza alcuna speranza né per sé ne per altri.
Questo periodo di seminari ci condurrà con decisione a schierarci, a scegliere ove andare e cosa vedere, ci metterà nell’immediatezza, nell’immanenza del vivere mostrandoci ciò che è senza ipocrisie e questo vedere ci condurrà alla nostra personale scelta del vivere. Nel lungo percorso della vita dobbiamo però essere previdenti e saperci organizzare e proteggere. Come ci hanno suggerito gli antichi con il mito di Castore e Polluce, abbiamo gli strumenti di protezione a patto di riconoscere i pericoli dai quali proteggerci.
Exodus: lasciare tutto senza perdere se stessi
È incredibile come ci attacchiamo disperatamente a ciò che pare tenerci a galla nell’oceano dell’esistenza, spesso lo facciamo con una tale convinzione da dimenticare ogni altra cosa, come se quel legno galleggiante fosse lo scopo ed il senso della vita, mentre è solo un appiglio passeggero. Nel far ciò, che sarebbe comprensibile per un naufrago che gli affida la vita, siamo persino dimentichi della morte collocandola altrove dall’evidente situazione oggettiva che stiamo vivendo.
Vi è un’antica disciplina che si chiama “memoria di sé” che ci insegna costantemente ad avere il coraggio di mantenere ciò che abbiamo di più prezioso anche quando pare che la vita ci abbandoni. Una disciplina che da sempre abbiamo coltivato e chiamato in molti e differenti modi, nata dai molti esseri umani che hanno preso coscienza della loro reale situazione.
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La nostra vita può davvero migliorare. Migliorare nei rapporti affettivi, migliorare nella capacità di fare scelte giuste al momento giusto, migliorare nel trovare la felicità e lo stare bene nel tempo reale in cui viviamo senza rimandare.
C’è un metodo, antichissimo e attualissimo per ottenere facilmente questo! Uscire dal “grande incantamento interiore” per incontrare la realtà, sarà la realtà, insieme alla condizione oggettiva del vivere, a guidarci inevitabilmente verso ciò che è giusto per noi, per il semplice fatto che: tutti “vogliamo al fine stare bene”.
Perché questo processo non accade, cosa lo impedisce? Partiamo da un presupposto fondamentale: i problemi che generano disagio e dolore non hanno lo stesso effetto su tutte le persone. Quello che genera disagio e dolore è la percezione del problema e la percezione della sua dimensione. Molti sono i condizionamenti esterni ed interni che dirigono la percezione del problema, ingigantendone o diminuendone l’importanza. Molte sono le abitudini a percepire sempre prima l’aspetto negativo, anziché quello positivo. Percepire gli eventi nella direzione “vera e giusta”, che non significa affatto sminuirli, inizia a porre le basi per una soluzione concreta, basata sulla realtà, anziché sulla percezione della realtà. Si evita in questo modo la lamentazione interiore, la visione paurosa e pessimistica della vita, la mancanza di fiducia negli altri a priori.
Cominciamo a porci alcune domande:
– perché prestiamo più attenzione alle notizie negative, quelle che ci danno l’impressione che tutto stia andando inesorabilmente a rotoli?
– perché ingigantiamo le immagini pessimistiche e negative della nostra esistenza anche quando sono di più quelle positive?
– quali strumenti abbiamo per interpretare noi stessi nel mondo in perenne mutamento in cui viviamo?
– come possiamo far fronte alla valanga di notizie deprimenti che ci arriva dai media, dai social, dalla politica?
– di quali irragionevoli pregiudizi è vittima il nostro pensiero? E quali conseguenze, spesso drammatiche, questa visione del mondo e di noi stessi genera nella nostra vita?
Sveleremo un segreto potente: uscire dalle illusioni di consolazione e di speranza che nascondono scomode verità, non ci procurerà un dolore incolmabile, ma ci donerà una vita sana, piena di luce e di possibilità. Perché il cambiamento vero può nascere solo dalla percezione della realtà, mai dall’illusione.
Quando potremo sfruttare a pieno queste possibilità? Quando saremo pronti? La risposta è “Adesso e subito”. La prima lezione è smettere di tergiversare ed iniziare a “fare” subito partendo da ciò che si è.
Sauro Tronconi, attraverso, la sua metodologia, ci metterà in condizione di vedere sempre meglio e più chiaramente la realtà in cui viviamo e quali azioni compiere concretamente per noi stessi.
Sfruttando le tecniche di De-Hipnos impareremo a non pensare alla nostra vita attraverso i pregiudizi degli altri e scopriremo come possiamo facilmente essere liberi di vivere!
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La psicologia della Gestalt significa forma e rappresentazione, e si basa sulla realtà della percezione e dell’esperienza diretta nel presente. La Gestalt si sviluppa agli inizi del novecento in contrapposizione con le dilaganti idee comportamentiste un pioniere fu Edmund Husserl filosofo e matematico austriaco fondatore della “fenomenologia”. La visione fenomenologica della Gestalt si contrappone all’idea comportamentista secondo il quale gli animali e quindi anche l’uomo risolvevano problemi sperimentando tentativi ed errori, la Gestalt propone invece pensiero, comprensione ed intuizione. Oggi si sono dimostrate idee fondanti alle basi del comportamento e del modo di percepire la realtà. La gestalt ci porta nel presente a contatto diretto con il mondo fenomenico e ci fa sperimentare coscientemente la percezione di noi stessi a contatto con la realtà.
La Gestalt si è evoluta in quasi un secolo di sperimentazione e rimane ancora oggi un modo veloce e intelligente per tornare ad appropriarci della realtà, del presente e dei processi cognitivi legati al mondo fenomenico.
Gestione dell’orientamento
Tenere la direzione della propria felicità.
Mantenere la rotta non significa che non si può modificare la direzione, è importante sapersi dirigere di volta in volta verso le rotte migliori. Questo però non modifica l’orizzonte, semmai accorcia o allunga il viaggio. Un buon modo per avere una buona direzione, è quello di ascoltare la propria emozione e il proprio star bene. Per questo ascolto non servono strumentazioni sofisticate, si parte dall’incremento costante della coscienza di Sè e si può ottenere facilmente cominciando a dirigere un poco di attenzione verso i propri bisogni reali.
Quarta serata del Percorso del Metodo Self:
7 passi per trasformare la propria insicurezza in fiducia
GLI ALGORITMI DELL’ANIMA
Simboli e trasformazioni, il linguaggio nascosto della vita
Un algoritmo è un processo che porta ad un risultato attraverso un numero preciso di azioni. Il nome ci arriva da un matematico persiano Al-Khwarizimi, ma in realtà da migliaia di anni costruiamo algoritmi attraverso il linguaggio dei simboli e l’interazione con la nostra coscienza.
Un simbolo che a volte è un insieme di segni che rappresentano altro, unito all’azione del corpo, della mente e della coscienza determina risultati, che spesso innescano altri algoritmi e così via.
In questo particolare seminario, oltre che a sperimentare differenti simboli e conseguenti azioni, cercheremo anche di imparare questo linguaggio in modo da costruire simboli personali e collettivi.
Ho trascorso tutta la vita a fare ricerche ed ho scoperto che gli esseri umani sono più di quello che nella nostra epoca appaiono, ho trovato sapienza e saggezza, ho trovato una profonda lettura dell’animo umano, delle sue aspettative e della coscienza.
Ma ho anche scoperto che in questa saggezza millenaria nulla viene lasciato al caso.
Gli algoritmi sono procedimenti sistematici di calcolo, significa che una serie di passi portano sempre al risultato.
Nei tradizionali percorsi di psicologia antica vi sono decine di algoritmi atti a condurre o a creare un particolare stato di coscienza, ma come si sa gli algoritmi cominciano a diventare potenti e portanti quando vengono assemblati assieme nel giusto modo.
Questo è lo scopo di questo seminario:
unire differenti algoritmi appartenenti a differenti culture in differenti tempi, per creare un effetto complessivo evolutivo e far ripartire quella meravigliosa “macchina” che è la nostra coscienza evolutiva.
Molti fanno comunemente l’errore di immaginare gli insegnamenti delle Scuole di risveglio come qualcosa di avulso dal contesto in cui si vive, qualcosa di astruso ed esoterico riservato a persone particolari. Non è così! I veri percorsi di veglia sono impastati nel vivere quotidiano e con i tuoi ritmi e con il tuo grado di comprensione, altrimenti nulla potrebbe funzionare. In questo seminario riprenderemo alcuni capisaldi degli insegnamenti che probabilmente ha incontrato Gurdjieff nell’area che dalla Georgia al Caucaso, dalla Siria all’Egitto e all’Afganistan vedeva nei secoli passati, soprattutto a partire dall’anno mille un fiorire di tali Scuole.
Scuole che oggigiorno sono quasi completamente scomparse, hanno ripreso il carattere carsico di immersione, a causa del fanatismo e del fondamentalismo. Scuole che avevano resistito oltre mille anni ad invasioni di ogni genere vivono oggi il peggior momento della loro storia, quando i fanatici incontrano qualcosa che ha a che vedere con il risveglio, anche le rovine di un santuario, vi si accaniscono contro sino a far scomparire ogni cosa. Ma gli insegnamenti resistono, resistono nella memoria e nella coscienza dell’umanità, quello che sperimenterete in questa giornata sono le testimonianze ancora vive di tali insegnamenti.
“Gli insegnamenti dei Maestri di Gurdjieff; esperienze di veglia continua”, con l’eccezione, questa volta, di andare alla fonte dei suoi insegnamenti, a ritrovare le tradizioni e le risonanze di un viaggio di evoluzione che pare perdersi nelle sabbie dei deserti e nelle montagne del Tibet.
Il messaggio di Buddha e la quarta via
Gli ultimi Bodhisattva vivono in occidente, sono molto diversi dai loro illustri predecessori, non possono più essere riconosciuti usando quegli antichi parametri. Essi sono uomini e donne che hanno compreso che portare luce in se stessi significa portarla nel mondo e che per farlo è davvero necessario lasciar cadere ogni identificazione, anche quella di essere Bodhisattva.
Uomini e donne che cercano l’ultima libertà, quella più importante, quella alla base di ogni libertà, la libertà interiore. Essi hanno capito che non è attraverso la rinuncia che si cambia il proprio automatismo, ma attraverso la comprensione su ciò che davvero siamo senza ipocrisie, per poter poi scegliere attraverso la nostra libera intelligenza.
Un seminario di riflessione sulla condizione umana, sulla vita e sulla morte, sull’ignoranza che spesso vela il nostro sguardo interiore. Un’esperienza meditativa sulla pratica di un’esistenza reale.
GOURISHANKAR: LA MEDITAZIONE DEI RISHI
Nell’India remota, quando gli asceti si ritiravano nelle foreste e accadevano eventi miracolosi, il popolo accorreva da questi saggi Rishi per trovare la via della liberazione e anche la più alta spiritualità.
Le meditazioni Gourishankar sono quelle delle vette più alte, le meditazioni dell’Himalaya ove l’ossigeno è molto rarefatto. Il potere dei Rishi veggenti era quello di praticare queste meditazioni nelle grandi vallate dell’Indo. Un seminario che mira alle vette più alte della coscienza, con meditazioni e respirazioni per liberare il corpo dai veleni e il cuore dall’identificazione.
“Perché non tutti gli uomini possono svilupparsi e divenire esseri differenti?” La risposta è molto semplice: “Perché non lo desiderano.” Gurdjieff
Una serata pratica per mettere in atto azioni e sperimentazioni che rendono svegli e presenti. Non una pratica filosofica di ragionamento intellettuale, bensì un insieme reale di tecniche per portare il ricercatore a comprensioni del proprio stato di coscienza, della propria emozionalità, della propria essenza.
Non è un lavoro psicoanalitico a seguire le mode imperanti che vogliono mostrare l’evoluzione dell’Uomo relegata alla cura e alla terapia, come se la mancanza di consapevolezza di sé fosse una malattia da curare.
E’ una serata adatta a tutti coloro che hanno semplicemente voglia di cambiare il loro punto di vista e di fare, su se stessi, osservazioni inusuali, per creare aperture e pensieri nuovi.
La pratica della quarta via ci parla di una antichissima tradizione trasversale alla storia e alle religioni, ci parla ancora oggi di uomini e donne che semplicemente vogliono vivere nella loro casa, nelle loro famiglie ed affetti, una vita più reale e oggettiva senza essere trascinati dagli eventi esterni.
Le leggi cosmiche e quelle che governano la sopravvivenza della specie e del caso sono inevitabili e ci influenzano per gran parte. Possiamo dire per questo che non esiste il libero arbitrio e che siamo soggetti ad un destino ineluttabile? In questo seminario andremo ad esplorare quello spazio di “manovra” apparentemente piccolo che abbiamo e che può permetterci di “svegliarci” e cambiare radicalmente la nostra vita.
Sperimenteremo che conoscere significa imparare a non nuotare controcorrente, ma usare l’energia della corrente per andare dove desideriamo. Scopriremo quanto consapevolezza di sé e osservazione, all’apparenza così difficili da conseguire, alleviano il nostro cammino. Impareremo che si può essere presenti in modo rilassato e con uno sforzo molto limitato. Scalzeremo il principio che solo dalla sofferenza si impara, perché anche la sofferenza necessaria è un automatismo da superare. Ci accorgeremo che anche un argomento all’apparenza difficile intellettualmente diventa facilmente comprensibile se si applica all’esperienza pratica e che lavorare con altri nello stesso intento comune ci fornisce un’energia quasi illimitata.
Un seminario di sapienza pratica dove lavoreremo assieme per comprendere e sperimentare le “leggi” che ci governano, che ci influenzano e ci condizionano. Leggi osservate da molte tradizioni nel corso di migliaia di anni, basate sull’esperienza e sulla tradizione. Sfrutteremo le conoscenze arrivate sino a noi nel percorso della Quarta Via attraverso le indicazioni precise e circostanziate di Gurdjieff e anche le riflessioni logiche e razionali del suo allievo Ouspensky, creeremo nuovi percorsi di sperimentazione ove poterci mettere alla prova sul campo della coscienza e della consapevolezza.
Un percorso unico nel suo genere e forse irripetibile, dove la Scuola fa il punto su sé stessa e sul proprio lavoro in questa epoca e progetta la continuità nel futuro.
Un seminario fondante per i ricercatori di verità, dove gli strumenti dati divengono azioni reali e conseguenti nel presente della vita!
Nel seminario si lavora sui seguenti punti:
- L’illusione della libera coscienza
L’ipnosi di gregge
La legge del reciproco mantenimento
Io sono legione” - Sfruttare l’automatismo a proprio vantaggio
La legge del 7
La legge del 3
La periferia ed il centro - Interrompere i flussi automatici attraverso le leggi
Le variabili ascendenti e discendenti
Le assonanze
La propria casa abbandonata - Il potere della presenza e della coscienza
Il cambiamento reale dell’Uomo. L’Uomo evoluto
Le dinamiche universali
Cambiare la capacità del proprio laboratorio - La teoria dei cosmi
Le differenze influenze in relazione alle posizioni
Il raggio di Creazione dall’Assoluto alla Luna
Trasformazione della dualità in trinità - Ascensione e integrazione
La super coscienza e i centri superiori
La vita sulla Terra
La piazza del mercato e i compiti esserici
Pratiche della Quarta Via
La pratica fondante della quarta via indica la strada evolutiva partendo da ciò che è possibile. Per farlo, è necessario fare chiarezza attraversando il territorio delle illusioni e dei continui sogni ad occhi aperti che produce la mente, spesso cambiando la realtà del vivere ci porta verso l’illusione dell’impossibile.
La pratica della Quarta Via insiste sul cambiamento reale, non sull’educazione teorica al cambiamento, ma sulle azioni che determinano il cambiamento. La prima azione è divenire presenti a se stessi, in modo pulito e trasparente, senza autoinganni. Partendo da ciò che è possibile, possiamo anche arrivare a ciò che ci pare impossibile. La Quarta Via è una via di liberazione delle proprie potenzialità profonde, delle proprie unicità e peculiarità, è una via che ci conduce profondamente nella “piazza del mercato”, nei fondamentali della nostra vita vissuta, nelle relazioni con gli altri e con il mondo. In questa via, è il divenire totali e responsabili, che determina la metamorfosi da uomini meccanici a individui coscienti di sé.
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HERMES – Il messaggero degli Dei
(comunicare al di là delle parole)
Si può pensare che comunicare sia semplicemente un modo più o meno articolato e forbito di portare le nostre idee o informazioni a relazionarsi con gli altri.
Nulla di più lontano dalla realtà, se fai questa piccola prova ti renderai subito conto di ciò che dico: immagina di essere in luogo bellissimo, sentilo profondamente e ancora immagina che vicino a te ci sia una persona che ti piace e adesso prova a dire ad alta voce quello che davvero senti di quel momento come se lo dicessi alla persona che immagini vicino a te.
Probabilmente le parole usciranno con difficoltà e quasi certamente avrai la sensazione che nessuna parola sia all’altezza della tua sensazione e del momento che stai vivendo. Se questo è vero, come hai potuto constatare, è perché non siamo abituati a lasciar trasparire la nostra emozione dalle parole. Ci hanno insegnato che la comunicazione deve essere fredda e precisa e abbiamo sperimentato come spesso siamo rimasti impacciati e senza parole in una situazione importante, rafforzando ancor più l’idea che se mi emoziono mi blocco.
Hermes è un antichissimo simbolo rappresenta la comunicazione divina, istantanea e piena di potere. Perché le parole abbiano potere, colui che le esprime deve essere in sé completamente, non convincendosi di esserlo, ma davvero sentendo la forza delle sue parole, frasi che non sfuggono l‘emozione, ma che addirittura emozionano ancor di più chi le esprime, ed anche chi le ascolta. In questo seminario sfrutteremo le tecniche degli antichi attori greci per far arrivare la voce agli altri, faremo esercizi di retorica come al tempo di Seneca, ma soprattutto comprenderemo che “un bel tacer non fu mai scritto.”
Impara a parlare con te stesso. Impara ad ascoltarti, impara a non sottovalutare gli input che ti dai continuamente ed in automatico, modifica il linguaggio facendolo diventare uno strumento di crescita e di rafforzamento.
Hypnos l’antica scienza dell’uomo
Per essere ciò che potremmo essere quando non ci impediamo di essere
Per essere ciò che potremmo essere quando non ci impediamo di essere
Da tempi immemorabili, osservandoci abbiamo compreso quanto fosse influenzabile l’automatismo della nostra mente e di come possiamo manipolarci o essere manipolati da memi di ogni tipo, culturali, sociali, affettivi, parentali. E abbiamo compreso che è un nostro modo di essere, una parte importante anche del nostro processo di apprendimento e della nostra capacità di relazione.
In questo seminario impareremo come usare dei leggeri stati di trance per favorire le nostre capacità latenti e per sbloccarle, impareremo a praticarli su noi stessi e ad osservare cosa ci conduce all’assenza o alla presenza. Sperimenteremo tecniche di Jatismaran per favorire la memoria profonda e faremo alcuni passaggi sulla tradizione ipnotica occidentale spesso legata a percorsi teatrali o psicoanalitici.
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Il cacciatore celeste – L’azione del mito e gli archetipi interiori della spiritualità
Quello che noi conosciamo su noi stessi, come ci vediamo oggi, nasce da un percorso antichissimo, ove il nostro spirito e la nostra coscienza si mischiavano con quella degli animali, degli Dei, delle forze primordiali.
Il nostro percorso è una lunga gestazione di simboli e miti che ininterrottamente nascono e si ibridano generando ciò che chiamiamo spiritualità.
Un seminario sognante e reale, ove si parla con gli animali e con ciò che vive negli abissi del pensiero, per alfine giungere ad arricchire la nostra realtà di nuova linfa, visioni e simboli che si che gettano i semi di un futuro imprevedibile.
Il mondo è sempre stato rumoroso e da sempre abbiamo cercato rifugio dal caos dalla mondanità. Abbiamo associato il silenzio di luoghi ameni con la trascendenza, il ritiro dal mondo con la spiritualità. Esiste però anche una maniera differente di trovare il silenzio, senza dover lasciare il mondo, senza cercare l’isolamento.
Il modo è quello della quarta via, che insegna a non lasciare il mondo, a trovare ove siamo il nostro silenzio e la più alta spiritualità.
Molti pensano che la quarta via sia una cosa esclusiva, chiusa a pochi ricercatori, non è così, praticano la quarta via tutti coloro che pur essendo di differenti tradizioni o religioni vivono consapevolmente la loro spiritualità nel mondo.
Trovare il silenzio nella società della comunicazione pervasiva pare impossibile, ma non è così, si tratta di iniziare a volgere lo sguardo verso se stessi senza perdere mai il collegamento con l’esterno, scopriremo che non è difficile, anche se è necessario impegnarsi, e che la spiritualità non è merce di consumo uguale per tutti, ma il nostro rapporto esclusivo, il rapporto unico che ciascuno di noi ha con ciò che esiste.
Le figure mitologiche rappresentano parti vive e vitali della nostra complessità interiore. Se l’umanità perderà la ricchezza e la complessità della sua essenza in cambio di un pensiero univoco ed ordinato, sarà destinata ad una estinzione precoce. In questo percorso non faremo altro che dare voce alla molteplicità della nostra essenza, alla complessità della nostra mente e della nostra fantasia creativa e al contempo investiremo energie per liberarci dai condizionamenti che ci vogliono piccoli e insicuri, con pensieri chiusi e visioni limitate per illuderci di limitare al minimo il rischio di cambiamento.
Dentro il nostro animo alberga un meraviglioso drago a sette teste, che vede in tutte le direzioni contemporaneamente, che ha pensieri creativi e contraddittori e che vive in eterno.
Un seminario della quarta via per comprendere che essere consapevoli di sé non significa essere rigidi e con pensieri monotoni ed emozioni controllate. Il drago ha vitalità e forza interiore, segue la vita e amplifica le passioni.
IL GRANDE INSEGNAMENTO
Il grande insegnamento è sulla natura dell’Essere umano. Sulla sua capacità di liberarsi dai vincoli dell’automatismo imposti dalla genetica e dalla biologia. Il grande insegnamento è il tentativo in essere sin dall’alba dell’umanità , quello di sopravvivere all’oblio, quello di vincere la paura, quello di dare un senso alla propria esistenza. Il grande insegnamento ci parla di meditazione, di libertà dalle ideologie e dalle religioni, di svincolarci dalle abitudini e dai bisogni indotti, di libera coscienza in libero pensiero.
Quello che sperimenteremo in questa serata è la cultura dell’evoluzione e non semplicemente l’idea di un individuo su come attuarla, ma la tradizione e l’insegnamento tramandatoci.
Parlare del fine vita e della continuità di ciò che Platone chiama Anima, non è solo parlare della morte, ma parlare della pienezza della vita. Nulla può essere pieno di tutti i suoi significati se non é completo. Proprio richiamare l’antico Libro Tibetano dei Morti ci dà la possibilità di comprendere pienamente la nostra vita e la nostra quotidianità. In questa epoca ove riconosciamo le antiche saggezze tramandate in forma di libri sapienziali nelle moderne scoperte della scienza, lontani millenni da quelle antiche idee, eppur così vicini, la ricerca ci indica come facilmente distinguibile la materia da ciò che essa emette in termini di energia, onde magnetiche, fotoni. Così non pare poi così distante l’idea che il nostro corpo in vita generi energia che possa avere una sua esistenza anche oltre la materia. Che questa energia possa avere coscienza e memoria è altra riflessione, che libera da dogmi religiosi possiamo ricercare in noi non come consolazione, ma come visione che può completare ciò che siamo in vita.
Riprendere e studiare anche in maniera sperimentale un antichissimo testo come il libro tibetano dei morti (Bar-do’ thos-grol) può essere un elemento fondante non solo come curiosità culturale, ma come utile informazione ad un viaggio dentro e fuori se stessi. Possiamo leggere Bar-do’ thos-grol, con un atteggiamento superstizioso, oppure confrontando le indicazioni che vengono date grazie alle ultime scoperte legate ai processi neuronali, all’intelligenza artificiale e alla produzione di realtà virtuali; emerge così un quadro completamente diverso e razionale di ciò che sono i fenomeni espressi dalla nostra essenza, sia in vita che post-mortem.
Ovviamente, l’avvertenza principale che si trova negli antichi testi legati a queste tecniche è che sia necessario prepararsi in vita, non solo pensando al dopo, ma soprattutto pensando ad avere una vita felice e libera da influenze automatiche e, per questo, “malefiche”. Una preparazione che deve avvenire nel corso della propria esistenza. Una preparazione che solo all’apparenza può sembrare difficile e dolorosa, ma che porta a felici aperture di comprensione per vivere meglio. Quando non si è consapevoli che il processo di pensiero automatico generato dalla mente ci fa vivere in una condizione di dualismo, aumentano gli ostacoli e gli errori, e la condizione di ignoranza si stabilisce in modo sempre più radicale. Per questo nel Bardo vengono anche fornite delle indicazioni precise e dei sistemi per poter superare alcune fasi riferite ai momenti in cui viene lasciato il corpo, applicabili all’essere in vita consapevolmente; ad esempio, appena lasciato il corpo, si parla di una sorta di rilascio energetico di tutto ciò che abbiamo incamerato durante l’esistenza, in questa cultura vengono usati simboli e archetipi potenti quali demoni o figure rituali, mandala o immagini del Buddha; poiché liberandosi queste energie, tendono meccanicamente a portarci verso ciò che abbiamo ciclicamente ripetuto e abbiamo bisogno di mantenere salda la nostra memoria per non essere portati via.
Nella tradizione classica, si parla di lettura del Bar-do’ thos-grol, lettura che genera in chi lo ode una sorta di auto liberazione, anche se profondamente ignorante quell’individuo ne trarrà comunque beneficio.
Nell’occasione, saranno utilizzati dalla collezione privata di Sauro Tronconi, alcuni antichi e originali “phur-bu” in sanscrito Kīla (Pugnali in legni particolari e pregiati con punta triangolare e antichi simboli incisi, considerati dalla tradizione portentose armi di liberazione, utilizzate per superare tutti gli ostacoli che si presentano sul cammino della liberazione.) Oggetti rituali e simbolici che ci faranno entrare in relazione con una antichissima cultura che possedeva conoscenze tramandate da tempi immemorabili, prima nella tradizione Bon pre-buddhista poi nelle varie fasi del buddhismo tibetano e praticata ancora oggi.
Nell’occasione del seminario saranno insegnati i simboli del “passaggio”, che erano tre:
- “trasparenza e leggerezza”
- “Distacco”
- “legami identificativi”
“Siccome osservo che nessun’altra cosa appartiene necessariamente alla mia natura o alla mia essenza, tranne l’essere una cosa pensante, concludo che la mia essenza consiste in ciò solo: che io sono una cosa pensante o una sostanza la cui essenza e natura è soltanto quella di pensare. E sebbene io abbia un corpo, al quale sono assai strettamente congiunto, tuttavia, poiché da un lato ho una chiara e distinta idea di me stesso, in quanto sono solamente una cosa pensante e inestesa, e da un altro lato ho un’idea distinta del corpo, in quanto esso è solamente una cosa estesa e non pensante, è certo che questo io, cioè la mia anima, per la quale sono ciò che sono, è interamente e veramente distinta dal mio corpo, e può essere o esistere senza di lui.”
R. Descartes, Meditazioni metafisiche sulla filosofia prima (1641), Sesta meditazione
“Fino a quando noi possediamo il corpo e la nostra anima resta invischiata in un male siffatto, noi non raggiungeremo mai in modo adeguato ciò che ardentemente desideriamo, vale a dire la verità. […] Pertanto, nel tempo in cui siamo in vita, come sembra, noi ci avvicineremo tanto più al sapere quanto meno avremo relazioni con il corpo e comunione con esso. […] E così, liberati dalla follia del corpo (te˜s tou˜ sómatos aphrosýnes), come è verosimile, ci troveremo con esseri puri come noi e conosceremo, nella purezza della nostra anima, tutto ciò che è puro: questo io penso è la verità.”
Platone, Fedone, 66b-67a
Il paradiso rappresenta il luogo della luce. Mentre nel buio vi è ripetizione e assenza, nella luce troviamo evoluzione e presenza. Ma non è solo questo è anche indicatore di uno stato di benessere esistenziale, di possibilità realizzate, di soddisfazione personale. Paradiso è anche una condizione esistenziale interiore che pur nelle difficoltà del vivere ci offre continuamente le opportunità. A volte il paradiso si nasconde nell’inferno, a volte basta fermarsi per potervi accedere.
Obbiettivo
• La ricerca del benessere oltre stereotipi e luoghi comuni
• Smettere di aver paura di essere felici e stare bene
La mente occidentale tende ad avere una visione lineare seguendo il principio entropico: si muove dal passato al futuro con una freccia direzionata e irreversibile. Ma questa è una percezione culturale poiché, ad esempio, la nostra mente tende ad avere dei percorsi ripetitivi e circolari. Altre tradizioni, ad esempio quella vedica di oltre cinquemila anni fa, indicavano agli esseri umani una immagine di se stessi proiettata in un tempo circolare e ripetitivo, non nel senso di uguale a se stesso, ma ripetitivo come tendenze e struttura generale.
Questa struttura ad azione circolare apre molte possibilità una volta che si è compresa la continua azione sulle nostre vite.
La conoscenza di queste leggi del cambiamento ci dà certo una visione del tempo molto più vasta e ci colloca come individui in un orizzonte temporale più ampio di una sola vita. Per i Vedici già intervenire sulla ripetitività con la variabile della propria comprensione ne altera la direzione.
In realtà il vantaggio di percepire la propria vita in modo più ampio ci dona una sorta di serenità che normalmente non abbiamo, ci calma, ci rende meno ansiosi per il futuro. Allora iniziamo a percepire il futuro non come un’incognita ma come una possibilità, una potenzialità da sfruttare.
Quando è banale il nostro respiro? O meglio, quanto lo diamo per scontato? Respiriamo circa 25.000 volte al giorno e di quante ne siamo consapevoli? Il respiro ci nutre, non meno dell’acqua che beviamo e del cibo che ingeriamo.
Oggi con la possibilità di osservare in profondità cosa accade al nostro encefalo e come viene irrorato dal sangue e stimolato nelle varie aree possiamo riprendere in mano le conoscenze sviluppate in secoli e secoli di osservazione, dove si sapeva che alcuni tipi di respirazione differenti per ritmo, profondità e stato di attenzione conducevano a differenti stati di coscienza. Stati di coscienza utili al ricercatore per controllare gli stati emotivi automatici o per generare un incremento di attenzione e memoria. Ma attraverso il respiro si possono raggiungere anche condizioni spirituali di particolare intensità, certo sappiamo che l’encefalo ed il corpo producono dei particolari mix di chimica molecolare ad alta densità, che non possono essere riprodotti e soprattutto non possono essere dosati o somministrati dall’esterno essendo un processo endogeno.
Un processo endogeno che misura e dosa la giusta quantità per ogni differente organismo. Dobbiamo quindi pensare a queste tecniche sulla respirazione come a interventi scientifici sulla coscienza determinati da un’esperienza sul campo lunghissima.
In questo seminario sperimenteremo alcune respirazioni atte a sviluppare delle facoltà interiori, insegneremo ad ascoltare ed imparare il giusto dosaggio in relazione a ciò che ciascuno necessita. Facoltà che possono darci più serenità e attenzione, più energia nel momento del bisogno, più memoria e percezione di sé, sino ad arrivare ad un aumento della sensibilità spirituale. Faremo in specifico una tecnica che si chiama “Rebirth/ moment to moment” che porta attraverso la respirazione veloce e superficiale a sperimentare sensazioni di profondità interiore inusuali.
IL RICHIAMO DEL SILENZIO
Nella confusione, nella frenesia, nell’affollarsi dei pensieri nella mente non vi può essere silenzio, nemmeno se vai in cima alla vetta più alta del mondo. Quando invece si impara a stare in silenzio in mezzo alla piazza del mercato, allora si che si inizia ad apprezzare la vera qualità del silenzio.
Questo tipo di silenzio interiore va sperimentato per poter essere compreso, altrimenti per color che hanno vissuto sempre in mezzo al rumore è inimmaginabile.
Serata per incontrare il silenzio in mezzo al rumore. Quando si trova il silenzio è come entrare nel proprio tempio interiore è qualcosa che ci riempie totalmente di benedizioni.
IL SARCOFAGO D’ORO
Percorso nell’oltretomba egizio
Un sarcofago completamente d’oro coperto di indicazioni per il viaggio nel regno dei morti, per poter parlare con le divinità che al fine avrebbero permesso all’anima “Ba” di passare attraverso il fuoco ed emergere integra nel mondo, pieno di formule magiche, di simboli di vita eterna. Poiché il corpo muore ma esiste un’antichissima tradizione che vuole quel corpo morto mantenuto intatto anche per millenni in modo che Horus sostenga “Ba” poiché legato ad antica promessa. Promessa scritta nel sarcofago e nel corpo imbalsamato.
Promessa che può essere sciolta quando 4 mani entreranno all’unisono dentro l’occhio di Horus.
Questa tradizione millenaria investiva tutte le energie fisiche e psichiche per la sopravvivenza dell’essenza, per intraprendere la strada dell’immortalità e della divinità in terra.
IL SENTIERO DELLA LIBERTÀ
8 principi per divenire uomini liberi
Seminario del Metodo Self
E’ importante ricordare come alcune verità non sono patrimonio di una religione o di una casta. In questo seminario riprenderemo la tradizione buddhista che è patrimonio dell’umanità.
Alcune cose espresse da Buddha sono riscontrabili in tradizioni precedenti ed hanno collegamenti anche con la tradizione presocratica.
Quello che vogliamo fare in questo seminario è rinnovare le riflessioni e le indicazioni che ci arrivano da quei lontani periodi e svilupparli nella nostra contemporaneità.
• Consapevolezza del nostro stato di esistenza
• Comprensione della sofferenza e delle sue cause
• L’ignoranza produce i veleni della mente
• Osservare come i veleni della mente producono continui conflitti dentro di noi
• Riconoscere il proprio sentiero e interrompere i processi distruttivi
• La giusta misura
• La fiducia in noi stessi che deriva dalle nostre azioni nel mondo
• Aprire le porte della coscienza e del libero arbitrio
IL SOGNO CHE CURA
Il rito dell’incubazione nel tempio di Asclepio
La tradizione del sogno rivelatore e profetico, del sogno che ci indica la via della guarigione risale a tempi precedenti i Sumeri. Vi erano nel neolitico, nei templi sotterranei, come nell’ipogeo di Hal Saflieni, fatto di sotterranei a più livelli, che si trova a Malta e che risale a 3600 anni prima di Cristo, pellegrinaggi e riti di incubazione. Il sogno poteva dare indicazioni dirette a colui che praticava il rito sacro oppure veniva letto da una sacerdotessa che dava indicazioni, alcuni venivano direttamente guariti in sogno dalle divinità. Questa la storia ed il mito, resta che lo stato onirico collegato ad un innalzamento della coscienza di sé ci può dare importanti informazioni, come se liberandoci da una serie di condizionamenti, lo stato di coscienza onirico aprisse per taluni le porte della conoscenza.
Non potremo certo tornare in quel contesto culturale e magico, ma possiamo creare le condizioni necessarie e mettere in moto questo tipo di visione interiore.
Nel sogno siamo chiaroveggenti e telepati, accediamo ad energie primordiali e la nostra memoria profonda, quello che ci serve è sensibilità e ascolto di ciò che diciamo a noi stessi.
IL SUTRA DEL DIAMANTE – La grande meditazione della tradizione cinese Buddhista
Questo seminario è un invito a sperimentare un mondo nuovo, un uomo nuovo, dimensioni latenti nel nostro essere umani, alle quali la grande tradizione del millenario buddhismo cinese dà senso e consapevolezza.
Un valido aiuto per chiunque aspiri a uscire alla vita, libero da tradizioni e morali che imbrigliano e condizionano l’unico strumento in noi capace di rispondere all’esistenza e alle sue sollecitazioni con immediatezza: la nostra intelligenza.
Il sutra del diamante, pur essendo un testo classico del pensiero buddhista, è un testo di valori attuali con cui ricostruire il mondo interiore e la visione del mondo in cui viviamo.
Scopriremo che la vera tradizione della meditazione altro non è che un continuo viaggio nel divenire reale del mondo; nulla di statico o lontano dalla realtà, informazioni fattuali e sperimentabili nella nostra quotidianità. Far uscire la mente dalla sua ignoranza produce conseguenze inaspettate nella nostra vita.
Sauro Tronconi vi condurrà con esperienza a conoscere i punti fondanti della tradizione buddhista originale, ma allo stesso tempo vi creerà continue provocazioni emozionali, meditazione e mutazione.
Il tempo del vivere bene
strategie e opportunità per vivere dignitosamente.
Vivere bene e dignitosamente la propria vita spesso non corrisponde alle aspettative che hanno gli altri su di noi , ma a ciò che sentiamo e sperimentiamo sulla nostra pelle. Acquistando consapevolezza, forza interiore, centratura e memoria il tempo della vita acquista spessore, dimensione e non abbiamo più voglia di lasciarlo scappare via. Il tempo della propria vita è il tempo per vivere bene!
Settima serata del Percorso del Metodo Self:
7 passi per trasformare la propria insicurezza in fiducia
É fondamentale la relazione che abbiamo con il nostro tempo di vita. Abbiamo oramai la certezza scientifica che bruciando il proprio tempo in una dimensione nevrotica e ansiosa, continuamente in azione, ci invecchi sia fisicamente che mentalmente. Sappiamo invece che, ritrovare i propri ritmi, interrompere i circoli viziosi dell’agitazione e del pensiero ripetitivo ci danno innumerevoli vantaggi e benefici. Altro punto della serata sarà comprendere cosa significa per ognuno di noi dare qualità alla propria vita e sentirsi bene.
Immanenza e trascendenza
Seminario di Capodanno con Sauro Tronconi
Riconoscere gli inganni dell’esistere per rendere reale la nostra esistenza.
Cosa certa è che come ci diceva Parmenide in tempi non sospetti “ciò che è, è e ciò che non è non è”, ma taluni non vedono neppure un elefante in camera da letto, non percepiscono che la realtà è immanente assieme agli eventi che spesso non controlliamo mischiano il sogno della loro esistenza con l’esistenza reale, ma così facendo è come suonare un pianoforte muovendo le dita nell’aria senza alcun pianoforte reale. Dall’oggettività nasce la trascendenza, dal reale si accede al regno dello spirito e dell’essenza, allora molte cose diventano reali anche ciò che possiamo ne misurare ne catalogare.
La giornata proseguirà con il cenone di Capodanno che integra il lavoro fatto, alle ore 20,30
Il “circo delle pulci”, saltimbanchi, pagliacci. Acrobati e addestratori di pulci ed altre bestie pericolose. Una cena dentro al circo, mentre si svolge lo spettacolo ed il direttore introduce di volta in volta gli artisti circensi che magicamente ci stupiranno con i loro straordinari numeri. Ma attenzione, questo non è un circo qualunque, la trasformazione potrebbe essere completa e irreversibile, come ci insegna la maga Circe, oppure semplicemente funzionale allo spettacolo …
L’esistere non è certo scontato per un essere umano, richiede un certo impegno ma l’esistenza intesa come ciò che esiste, tutto avvolge e compenetra. Tutto si muove come l’oceano con le sue onde e le sue maree e tutto ciò che è dentro l’oceano si muove con esso. Saper assecondare i movimenti dell’esistenza pur dirigendosi verso le proprie scelte è un’arte antica. Il movimento diviene simbolo dell’esistenza e ne richiama i significati profondi: le danze sacre e il loro senso.
Imparare ad imparare
Memoria e sensibilità.
Imparare significa trattenere le informazioni e saperle mettere in campo quando vi è necessità.
Per imparare è importante capire la differenza tra concentrarsi e comprendere.
Per comprendere e trattenere le informazioni serve memoria, la memoria si stabilizza attraverso la presenza. In questa serata sperimenteremo strategie pratiche di apprendimento e il modo per fare collegamenti rapidi, faremo anche esercizi di lettura veloce.
Quinta serata del Percorso del Metodo Self:
7 passi per trasformare la propria insicurezza in fiducia
Incontri con uomini straordinari
Nel corso della nostra vita, ci può capitare di fare incontri speciali con uomini o donne fuori dall’ordinario. Questi incontri spesso ci segnano in modo particolare ma, per i più, diventano solo ricordi di un momento significativo della propria vita. Accade però, in alcuni casi, che “un buon seme trova un buon terreno” e quell’emozione mossa dall’incontro con quegli uomini straordinari diviene stimolo per originare collegamenti nuovi, per far germogliare quel qualcosa di “buono” che ha a che fare con l’essere umano e la sua evoluzione.
Sauro Tronconi, ricercatore e scrittore, col suo approccio antropologico si è avvicinato, tra la metà degli anni Settanta e i primi anni Ottanta, ad alcuni personaggi che hanno segnato intere generazioni del secolo scorso. Il frutto di quegli incontri e della sua continua ricerca e sperimentazione, è un percorso di condivisione e formazione, di Filosofia pratica che, da oltre trent’anni e in più di 3000 seminari, ha condiviso con migliaia di persone, in linea con la Quarta Via di Gurdjieff.
Quanto più siamo inconsapevoli di noi ed automatici quanto più siamo soggetti ad ogni sorta di influenza esterna e, condizionati nostro malgrado, a piegarci ad un inevitabile destino.
Abbiamo in noi potenti strumenti di osservazione e di sviluppo che, se opportunamente utilizzati, possono aiutarci ad essere un poco più artefici del nostro destino.
Importante non diventare però arroganti ed egocentrici in questo, anche imparare ad osservare ciò che supera la nostra volontà ed i nostri obbiettivi, a volte modificando inevitabilmente la nostra vita diviene un profondo atto di libertà interiore. Riconoscere i nostri vincoli ed inevitabili rapporti con tutto ciò che ci circonda diviene conoscenza e quindi anche potere di fare, maturando in noi stessi una forma di azione cosciente e reale per interagire senza illusioni né di libertà assoluta, né di completo assoggettamento ad un destino ineluttabile.
Destino inteso come forza ineluttabile che priva l’uomo di ogni possibile evoluzione.
Attraverso il ricordo di sé e la presenza si cambia il linguaggio interiore, si crea una memoria diversa e più stabile che rafforza la propria autostima e capacità di fare.
Imparare ad osservare ciò che ci influenza dall’esterno, non significa chiudersi agli stimoli o alle informazioni, ma cominciare ad usarle coscientemente.
La crescita interiore di un essere umano deve esserci per tutta la vita, è fondamentale far scattare/imparare il linguaggio interiore dell’autoconsapevolezza, questo “ascolto presente” genera in se stessi il terreno giusto in cui può crescere la nostra individualità. La salute è un processo di crescita, non è uno stato statico. Essa è legata al piacere, alla soddisfazione, alla percezione di se stessi nella propria vita.
Questo processo non ci libera dalle influenze esterne, ma ci dà modo di approfittare delle opportunità che la vita ci offre.
Viviamo nel tempo delle scoperte scientifiche, dell’esplosione della potenza di calcolo che le macchine ci forniscono, con la possibilità di dimostrare le nostre teorie scientifiche attraverso strumenti sempre più sofisticati. Più ci addentriamo nello studio, più scopriamo i vuoti del nostro sapere, abbiamo molte più teorie di un tempo dai buchi neri, alla teoria delle stringhe, al multiverso; tuttavia più ci addentriamo meno siamo in grado di pensare ad una teoria unificata della fisica.
Ma la domanda importante è, come ci poniamo noi esseri umani, in qualità di esseri senzienti e coscienti di fronte a queste continue e potenti scoperte? Scoperte che spesso mettono in discussione ciò che percepiamo con i nostri sensi e ciò che elaboriamo con la nostra mente nel quotidiano.
In questa serata non parleremo di equazioni, tuttavia cercheremo di applicare alcune scoperte della scienza contemporanea alla nostra, ancora sconosciuta, coscienza. Osserveremo come percepiamo il passare o il restare del tempo, come la nostra memoria possa viaggiare nel tempo e come possiamo attraverso incredibili modelli di visione prevedere il futuro ed esplorarlo con la nostra percezione partendo dal presente.
Siamo al punto in cui l’Uomo può ampliare la visione di se stesso ed entrare in un tempo nuovo e in una fisica nuova, la strada è sempre la sperimentazione diretta.
Seminario avanzato del Metodo Self con tecniche per portare la spiritualità e la visione allargata nel quotidiano della propria vita
Seminario che conduce, attraverso gli Insegnamenti di grandi uomini e grandi donne, a sviluppare la propria visione attraverso l’intelligenza intuitiva per andare oltre le induzioni conformi alle dinamiche di massa e al pensiero gregario.
Da sempre, nei millenni, grandi intelligenze hanno visto il mondo e se stessi con occhi nuovi, liberi da idee preconcette e da veli ideologici, queste coscienze si sono rinnovate ed hanno costruito meraviglie dentro e fuori l’animo umano.
Essere anticonformisti non significa essere ribelli o strani per la comunità in cui si vive, ma aprire la mente e l’intelletto, divenire visionari per se stessi, per la propria felicità. Stimolare la capacità di vedere con occhi nuovi fino ad arrivare a quell’utopia che non è una meta illusoria ma una capacità di visione allargata.
Un’intelligenza strumento verso quella felicità che spesso si trova molto vicino e manchiamo di scoprirla perché la nostra vita ha sempre avuto un’unica direzione ed uno sguardo fisso.
L’intelligenza emozionale è legata al buon vivere e allo sfruttare al meglio le proprie caratteristiche e potenzialità negli affetti, nel lavoro e nelle situazioni a volte ostili.
È quell’intelligenza non necessariamente legata alla genialità in un campo specifico, ma alla miglior qualità possibile in tutti gli ambiti di vita, non è un’intelligenza specialistica, ma di apertura verso tutti gli orizzonti.
L’intelligenza emozionale è direttamente correlata all’empatia, che è strutturale nel nostro sistema cognitivo e senza di essa non avremmo relazione con il mondo.
L’intelligenza emozionale è l’intelligenza più completa, perché sfruttando la velocità del centro emozionale riesce a percepire ciò che accade nell’insieme tenendo conto di molti fattori contemporaneamente, cosa che attraverso un pensiero logico-deduttivo, avverrebbe in un modo talmente lungo e complicato da perdere il presente dell’evento.
Perché questa nostra intelligenza emozionale inizi a funzionare è importante ricondurre e riscoprire l’emozione come relazione fondante con sé stessi e con il mondo, un’emozione che non è istinto ma percezione sottile di sé stessi in relazione agli altri e al mondo. Attraverso questa forma di intelligenza si ha quindi una percezione che si amplia e si allarga sempre più anziché restringersi.
L’intelligenza emozionale, per essere pienamente attiva ha bisogno di alcuni presupposti che proprio in questo seminario andremo a stimolare così da:
avere una mente sufficientemente sgombra da processi di pensiero automatici in modo da avere lucidità di visione e di pensiero
avere una buona capacità di osservare e ascoltare sé stessi in modo da non confondere i nostri desideri reali da quelli indotti
avere capacità di ascolto degli altri e della realtà che ci circonda il più possibile scevra da giudizi preconcetti o ideologici
saper mantenere un sistema psicofisico elastico e malleabile anche nelle situazioni più complesse
saper accettate senza essere spaventati il nostro potenziale emozionale che è ricco di informazioni e di opportunità più di qualsiasi altro processo mentale o cognitivo.
“Coloro che fuggono dal mondo per paura, non raggiungeranno mai la meditazione. Per vite intere possono stare seduti nelle grotte himalaiane, ma non raggiungeranno mai la meditazione. Non è possibile, non l’hanno guadagnata. Prima è necessario guadagnarla nel mondo; prima è necessario preparare il terreno” (Osho Rajneesh)
La meditazione può esistere, non fuggendo dal mondo reale, ma facendo di questo il terreno ove noi esistiamo. Un terreno di osservazione e di sperimentazione continua.
Ma basta sperimentare per evolvere e raggiungere lo stato di coscienza? È vero che qualsiasi esperienza conduce alla consapevolezza di sé?
Solo la capacità di essere presenti e osservare se stessi nell’esperienza che si sta vivendo può renderci consapevoli e creare la “realizzazione” dentro di noi.
In questo particolare seminario, usando una serie di tecniche originali avremo strumenti preziosi per osservare, attraverso l’individuazione di macroaree, come trasformare ogni esperienza in un fruttuoso spunto di comprensione.
Alcune Antiche Scuole orientali hanno conservato preziose tecniche che ci danno la possibilità di trasformare ciò che esperiamo e osserviamo, in cristallizzazione esserica. Esse dividono gli stati del sonno e della coscienza i 7 passaggi, che non corrispondono affatto a 7 diverse tipologie dell’essere umano, ma a 7 modalità di esperire coscientemente attraverso strumenti differenti, nella nostra vita quotidiana.
Una serata aperta a tutti coloro che vogliono sperimentare lucidamente, con una visione nuova e moderna i più antichi metodi di evoluzione interiore. Per comprendere oggi come in antichità, che l’uomo è artefice del proprio destino, del proprio tempo, e della propria cultura.
Nella tradizione ebraica originale, oltre alla Cabbala vi sono percorsi esoterici legati all’essenza e al rapporto con la personalità frontale. In questo seminario esploreremo un antichissimo metodo di conoscenza del Sé degli antichi Esseni. Sono 7 modalità di osservazione che possiamo tradurre in specchio del sé, che ci mostrano attraverso particolari angolazioni ciò che siamo realmente nel profondo.
Non dilungarsi in spiegazioni dettagliate è una precisa scelta, perché creare aspettative precise in una direzione specifica, rischia di minare alla radice il percorso che andremo a seguire.
Seminario di grande scoperta per ricercatori coraggiosi.
Obbiettivo
Smettere di mentire a se stessi per poter davvero crescere in forza interiore. Uscire dai circoli viziosi e ripetitivi.
I simboli della resurrezione – Dalla tradizione alla pratica
La resurrezione è il potente simbolo della continuità dell’essere, ci indica la possibilità di rinascita continua, ci indica quella conoscenza che, da piccole cose, ci mostra ciò che non possiamo vedere. Resurrezione come sussurro dell’anima al cuore e alla vita.
Un seminario speciale di 9 ore ove si sperimenterà un antico simbolo “Arquisat”.
Questo simbolo, fa anche in modo che la comprensione di questa grande “casa” ove viviamo, venga da dentro, come se un grande dio che conosce come funziona tutto questo, ci ispirasse alla profonda comprensione d’animo.
I simboli della sessualità – I rituali iniziatici dell’energia vitale
Seminario speciale in due giorni
Sperimenteremo un modo antico di considerare la nostra sessualità. Non semplicemente legata al piacere o alla riproduzione, ma anche all’evoluzione interiore dell’uomo.
Antiche pratiche sessuali connettevano gli uomini e le donne ai ritmi del cielo e delle stelle, attraverso linguaggi segreti fatti di simboli e archetipi si trasformava l’energia istintiva e automatica in creatività e sapienza.
La sessualità è anche piacere, ma quel piacere che avvicina all’infinito, a quell’amor che muove il cielo e le stelle. Una sessualità pulita e innocente creativa e vitale per se stessi, per la propria salute e per la propria felicità.
Due attivazioni, legate al piacere del corpo e dell’anima, per ritrovare la normale via, l’innocenza e la bellezza della sessualità.
æquinoctium significa “notte uguale”, il periodo notturno è uguale a quello diurno. L’equinozio avviene due volte all’anno, a marzo e a settembre quando i raggi solari giungono perpendicolari all’asse di rotazione della terra.
Da tempi imbarazzanti per l’archeologia ufficiale, l’Uomo non solo conosce questa particolare condizione, ma la percepisce come qualcosa che crea delle particolari condizioni. Condizioni favorevoli al rafforzare il corpo e lo spirito, come se ci si nutrisse di quella energia scaturita da questo incontro astronomico. Troviamo costruzioni, megaliti o strutture molto più articolate legate a questo particolare momento in ogni regione del pianeta ed in epoche diverse.
Per quanto riguarda la regione Europea vi è una forte proliferazione risalente a circa 5000 anni fa di megaliti che dall’Irlanda e Scozia attraversano molteplici regioni europee compresa l’Italia sino ad arrivare a Malta.
Alle spalle di questa serata c’è una ricerca oramai trentennale legata all’antropologia di quel periodo con i suoi simboli e con le sue sapienze. In questa particolare serata cercheremo quelle antiche radici, certamente non per far rivivere il neolitico, un periodo lunghissimo della nostra preistoria oltre diecimila anni, ma per ritrovare quelle energie in chiave contemporanea e sperimentare oggi come per uomini e donne del passato che non possiamo dimenticare questo collegamento e queste sapienze, pena la perdita di un enorme patrimonio e di straordinarie possibilità.
Una antichissima tradizione che risale a culture remote. Una potente via di trasformazione della coscienza.
Esistono mantra e suoni che addormentano o che svegliano, esistono frequenze e ripetizioni che producono particolari stati di coscienza e intervengono a modificare profondamente il nostro organismo, a volte per incrementare difese immunitarie altre per deprimerlo. La cultura orientale ha una tradizione millenaria ed anche una lunghissima sperimentazione. Sarà questo, un seminario di vibrazioni e suoni, di assonanze interiori che diventano espressione modulata dall’apparato fonatorio umano. Si praticheranno mantra collettivi presi da diverse tradizioni e studieremo i mantra individuali che si adattano come un’impronta digitale al nostro apparato fonatorio. Ritroveremo i bija del risveglio degli antichi monaci vedici e studieremo suoni ripetitivi ipnotici da utilizzare individualmente per aumentare il proprio stato di veglia e attenzione.
j
L’ipnosi della liberazione: come imparare le tecniche autoipnotiche per agire sulla propria vita.
Jatismaran è una tecnica che induce una leggera ipnosi cosciente e fa parte della tradizione indo-tibetana.
A volte parlare di ipnosi può essere fuorviante, nel senso che ci riconduce a qualche film visto oppure a qualcosa che manipola la mente. Nulla di tutto questo. Gli stati di leggera ipnosi cosciente sono usate in tutte le tradizioni, fin dall’antichità per produrre una condizione in cui vengono diminuite le sovrastrutture psichiche di controllo della realtà. È, detto in parole più semplici, fare in modo che abbiamo accesso alla nostra realtà interiore e alla nostra memoria più facilmente, senza gli ostacoli prodotti dalle difese psichiche.
Altro temine che può essere fraintendibile è “memoria verticale”. Alcune tradizioni usano questo termine per parlare di memorie ancestrali legate alle vite passate o simile, ma la “memoria verticale” è semplicemente una memoria che, attraverso l’approccio emozionale, si è calata in maniera talmente profonda dentro di noi da creare quello che comunemente chiamiamo “carattere”. È una memoria che trae linfa dagli archetipi dell’inconscio collettivo ed elabora continuamente il passato in relazione al presente. Quindi parlare di memoria verticale significa parlare di conoscenza profonda, addirittura viscerale, di sé stessi.
Attraverso le tecniche ipnotiche si possono avere delle profonde liberazioni interiori, come se i nodi dell’esistere venissero sciolti dall’interno, in modo morbido, senza traumi dando semplicemente la possibilità alla mente di ricollocare e rigenerare i circuiti sinaptici e neuronali. Una tecnica “naturale” e non forzata, usata da migliaia di anni per creare delle condizioni ottimali di evoluzione e di chiarezza interiore.
L’ipnosi regressiva è uno stato di rilassamento profondo, in cui la persona mantiene costantemente la consapevolezza di se stessa e di ciò che accade.
Quando si accede a questo stato è possibile recuperare memorie antiche, che talvolta inspiegabilmente raggiungono memorie di epoche lontane che secondo le tradizioni orientali la nostra vita attuale fa parte di un lungo percorso di molte vite oppure semplicemente recuperare una memoria che fa parte dell’intera umanità. Ciascuna esperienza lascia tracce, memorie, tendenze, abitudini, circuiti ripetitivi, spinte evolutive. Con l’ipnosi si genera una condizione di fluidità che permette, senza traumi, alle situazioni di svolgersi, di emergere di aprirsi e svilupparsi.
Perché non è pericoloso? Semplicemente perché è l’individuo che lavora su se stesso mantenendo intatti tutti i sistemi di protezione e sicurezza.
Perché non è una terapia medica? Perché non è invasiva e nemmeno intrusiva e non induce alcun controllo sulle persone ma semplicemente le mette in grado di attivare le loro facoltà. Perché non usa alcun farmaco o sostanza per indurre le persone a cambiare prospettiva verso sé stessi. È un incontro con un esperto che genera attraverso le parole e le induzioni un vantaggioso stato di coscienza per i partecipanti. Durante il seminario saranno sperimentate diverse tecniche ipnotiche in modo da condurre gradualmente gli sperimentatori in una condizione favorevole. Si apprenderanno tecniche che possono essere utilizzate in maniera autonoma per favorire diversi stati quali: rilassamento, capacità di attenzione, presenza a sé stessi, ampliamento delle facoltà mnemoniche.
Si condurranno i ricercatori ad avere graduali sblocchi della memoria profonda in modo da generare un adattamento personale ai cambiamenti, senza alcuno sforzo percepito.
Sauro Tronconi ha studiato per decenni le tecniche ipnotiche della tradizione orientale come il “Jatismaran”, metodo del quale è uno dei massimi esperti europei e i metodi della tradizione occidentale degli ultimi tre secoli dal 700 sino agli esperimenti dei grandi ipnotisti russi quali Nikolaj Vladimirovič o francesi come Leon Certok e degli sperimentatori americani come Milton Eriksson e Richard Bandler.
Sauro Tronconi ha anche studiato ed approfondito la tradizione antichissima dell’ipnosi popolare o teatrale, risalente alle tradizioni vediche e riportate in molti testi. Egli applica da decenni le tecniche ipnotiche di gruppo nei suoi seminari per favorire apprendimento e capacità di osservazione.
k
Sii una luce per te stesso.
Dipendere da qualcosa genera paura; è qui la fonte della paura. Se per la mia serenità io dipendo da voi, come evasione dalla mia solitudine e meschinità, dalla mia futilità e piccolezza, allora quella dipendenza genera paura. Dipendere da qualsiasi forma di immaginazione, di fantasia e di conoscenza soggettiva, genera paura e distrugge la libertà.
Jiddu Krishnamurti
Jiddu Krishnamurti, fu uomo inviso a molti poiché precursore di idee di profonda libertà interiore senza compromessi. Renderemo le sue riflessioni provocatorie azione reale mettendo in chiaro e senza mezzi termini, il nostro automatismo e le nostre subdole dipendenze.
Krishnamurti ci parla di conoscere se stessi, di dipendenza dalla mente pigra e indolente, ci fa osservare come la dipendenza genera la paura e l’insicurezza, ci indica come si costruisce il mondo in cui viviamo attraverso le nostre proiezioni mentali. Ci indica, ci fa riflettere e poi ovviamente occorre passare all’azione pratica.
In questo seminario prendendo spunto dalle sue parole le renderemo pratica di vita e impareremo che la meditazione è vivere nel presente consapevolmente.
Fin dai tempi più antichi tempo e memoria sono stati i cardini dell’esistenza dell’uomo. Un tempo che non è solo quello scandito dai giorni e dagli anni, ma che misura l’intensità della vita e che può rendere eterno l’attimo oppure farlo trascorrere senza che neppure ce ne accorgiamo.
La nostra percezione del tempo è scandita dalla memoria. Se viviamo nel presente la nostra memoria il ricordare gli eventi per come sono realmente rende il tempo denso di informazioni, emozioni, percezioni: un tempo degno di essere vissuto in ogni suo attimo.
Due molle di precisione muoveranno lo stesso orologio Kronos, il tempo e Kairos, la memoria. Esse fanno parte del medesimo ingranaggio, che se usato correttamente produce nell’uomo eventi meravigliosi.
Ma attenzione, sono estremamente delicati, è quindi necessario saperli maneggiare ed evitare urti e scossoni.
Un seminario che ha richiesto una lunga preparazione ed una ancor più lunga messa a punto, un congegno perfetto ove ogni cosa si muove in perfetta relazione con ogni altra.
Tecniche pitagoriche, Ars memorandi, simboli e Jatismaran in un evento incalzante e rilassante allo stesso tempo, irrequieto e tranquillo, per muoversi, come diceva Giordano Bruno, “festina lente”, affrettandosi lentamente.
l
La bellezza immortale – Nefertiti, percorsi di continuità esserica
Seminario speciale in due giorni
Esistono culture, come quella dell’Antico Egitto, che hanno fatto della bellezza un canone eterno e incorruttibile, costruendo un corpo anche oltre la distruzione del corpo mortale. Esiste una bellezza che attraversa ogni canone estetico ed ogni epoca. Una bellezza che rispecchia la realtà, ma che necessita anche di qualcuno in grado di leggerla. Cercheremo i linguaggi e i simboli straordinari ed universali della bellezza dell’animo, della luce e della vita. In questo incontro, parleremo dell’immortalità che si può generare in se stessi mettendosi in relazione profonda con l’esistente. Parleremo di gioia, di meraviglia e di dare al nostro “fare” , la dignità della creazione artistica.
Può aspirare alla bellezza chi non ha coscienza di se stesso, chi si muove in automatico sospinto dalle onde dell’emotività di massa, chi non vede che se stesso riflesso negli occhi degli altri? Dovremo comunque partire dalla realtà oggettiva, dalla condizione reale in cui si trova ciascuno di noi e poi imparare costruire.
LABORATORIO DI RISVEGLIO INTENSIVO
“Mullah Nasruddin chiese al ciabattino del paese di risuolargli le scarpe, con sua sorpresa egli rifiutò di fargli il lavoro. Mullah Nasruddin si adirò e ne chiese ragione, il ciabattino rispose che era un uomo onesto e che non avrebbe risuolato delle scarpe che erano solo da buttare.”
Un laboratorio di risveglio è la pratica della percezione oggettiva della realtà altre a ciò che crediamo e che traduciamo. Un lavoro che pare impossibile, visto che la vita che conduciamo pare così legata alla percezione individuale di ciò che succede, dovremo quindi andare “over the mind” come ci suggeriscono i Maestri Zen, se non fosse che lo stolto vuol sempre risuolare ciò che deve essere gettato.
LA COLLANA DEL BUDDHA
Meditazione e corpi astrali
Si narra che nell’isola di Ceylon alcune antiche famiglie custodiscano nel tempio famigliare, ben protetta e nascosta agli estranei una perla della cosiddetta collana del Buddha e che attraverso questa piccola pallina di osso essi siano in comunicazione con il corpo astrale di un illuminato. Una pallina di osso che si forma sotto la pelle del collo all’altezza delle ghiandole, narra la leggenda; solo ai Bodhisattva illuminati. In questo seminario, al di là della leggenda, entreremo in un regno di possibilità inesplorate dove se ci permetteremo di dare fiducia alle nostre sensazioni profonde potremo sperimentare tecniche legate ai cosiddetti “corpi astrali”.
La saggezza non è erudizione, ma sapersi rapportare con la propria realtà in modo da vivere con dignità. E’ il conoscere i propri bisogni sapendoli distinguere dai sogni ad occhi aperti, è il sapersi rispettare nelle esigenze e nella ricerca della felicità. Senza fare facile retorica è certamente il saper condividere e moltiplicare ciò che la vita ci dona spesso in abbondanza. E’ certamente una conquista poiché la sfida è continua e continuo è il vivere, senza alcuna pausa.
Una serata di pacata osservazione per riprendere le fila e muovere verso la direzione che riteniamo giusta per noi.
Ogni essere vivente conosce, anche in maniera estremamente semplificata, la dualità dolore/piacere, che si potrebbe definire una delle invenzioni evolutive più efficaci per la vita in qualsiasi forma essa si esprima.
Lo stesso meccanismo vale sia per forme di vita semplici sia per quelle complesse come sono gli esseri umani: più l’organismo diviene complesso, più il meccanismo diviene sofisticato ed integrato nella possibile scelta di una azione, che può passare da istintiva a deliberata.
Per l’Uomo il principio del piacere è divenuto parte integrante del suo modo di percepire il mondo e se stesso, di fare o non fare azioni, ovvero è divenuto un fattore culturale.
Ogni essere umano è teso naturalmente verso il piacere, ma talvolta esso viene rifiutato. Il rifiuto può essere una scelta consapevole oppure un meccanismo automatico indotto dalla morale o dal senso di colpa.
Epicuro ci indica il tempo in cui trarre piacere: il presente. Progettare il futuro ci dona piacere nel presente, ripensare al passato ci dona piacere nel presente, sentire in se stessi un percorso di senso ci dona piacere nel presente. È fondamentale comprendere che tutto si svolge nel tempo in cui viviamo oggettivamente.
In questo percorso daremo energia ad uno dei fondamentali della vita biologica ed emozionale dell’essere umano: l’avere consapevolezza del piacere ci fa scoprire che vivere nel presente ci porta “naturalmente” verso il piacere e che bastano pochi aggiustamenti per cambiare al meglio la nostra vita quotidiana.
La ricerca del piacere non è il rifiuto della sofferenza ma la sua comprensione, è la porta per accedere ad una consapevolezza più piena di noi stessi.
LA DANZA DI SHIVA
Cogliere l’energia dei cambiamenti
Shiva è Nataraja il signore della danza cosmica. Shiva trasforma le maledizioni in energia creativa, trasforma ciò che crea danno in luce e forza. Non distrugge e ricrea, trasforma e lo fa attraverso l’immagine della danza cosmica, della rappresentazione del movimento incessante delle leggi che regolano la realtà.
Egli combatte l’ignoranza e l’assenza della memoria e la sua incessante danza rappresenta la salvezza dai legami dell’esistenza e la rassicurazione che viene data a che ha paura del cambiamento.
In questo seminario apriremo le porte della conoscenza dei moti del cambiamento, delle sue leggi e, attraverso antichi insegnamenti vedici e prevedici, applicheremo questa forza incessante alle dinamiche della nostra esistenza terrena. Un lavoro di forte impatto emotivo e di memoria profonda, ove troveremo un legame intenso con le civiltà del passato.
“Mostrati come sei e sii come ti mostri “
Rumi
Per secoli la cristianità e l’Islam hanno dialogato, in mezzo a scontri, guerre, commerci e scambi culturali. Ma vi è stato un secolo cruciale, illuminante e potente di condivisione spirituale e mistica che ci ha profondamente influenzato e ancora oggi vive nella nostra cultura. Questo secolo è stato il tredicesimo, un secolo colmo di innovazione e spiritualità; il sufismo e Francesco d’Assisi, Federico secondo e Gengis Khan, Dante Alighieri, Ruggero Bacone e Tommaso d’Aquino. Alchimisti e scienziati, filosofi e poeti, prendevano a piene mani ciò che arrivava da oriente e che cresceva e maturava in occidente.
È da questo clima culturale e spirituale che nasce un movimento trasversale e mondiale, quello che noi oggi definiamo “quarta via”, una via che sfrutta ogni conoscenza per rendere l’Uomo libero dai vincoli dell’automatismo, per condurlo alla sua pienezza evolutiva; una via che non giace sotto nessuna ideologia o religione, una via che procede inevitabile da quando la nostra specie è sulla via dell’evoluzione. Non sarebbe quindi stato strano trovare nel 1200 un monaco cristiano, alchimista e filosofo come Bacone o un teologo come Tommaso D’Aquino che a Parigi conduce lezioni sulla coscienza umana e divina o San Francesco che segue la via dei Sufi di Konya o Dante Alighieri che riporta nella Divina commedia i testi di mistici islamici.
In questo seminario, Sauro Tronconi vuole proporre un viaggio che dal passato ci conduca al presente e al futuro, un percorso evolutivo e pratico per darci, in questa epoca di straordinarie possibilità, il senso e l’anima del vivere come esseri umani liberi in sé stessi.
Attraverso un percorso di riflessione e sperimentazione, vedremo come portare nelle nostre azioni quotidiane la bellezza del silenzio interiore e la qualità dello stato di “veglia”. Nelle due giornate del percorso si praticheranno tecniche di attenzione dei sufi del tredicesimo secolo, ma anche riflessioni sulla natura della nostra coscienza e della sostanza che ciascuno vuol dare al proprio vivere.
“Della felicità non voglio dire, ma della gioia voglio cercare il momento, per sentire che la vita è ciò che scorre se ne sono partecipe, così non mi interessa la risposta definitiva, ma il continuo farmi domande.”
Sauro Tronconi
Una mappa, un percorso iniziatico, parole per l’anima da comprendere per costruire se stessi in quel viaggio che si compie in vita e non certo in morte. Alla Divina Commedia del Dante Alighieri aggiungeremo le chiavi di lettura alchemiche della cultura medioevale che ritrova le sue radici non certo solo nel cristianesimo, ma anche in quell’Islam mistico e in quella cabala sotterranea che percorreva il mondo in quegli anni. Saranno applicati simboli della tradizione non certo sconosciuti all’Alighieri.
Si come ruota che igualmente è mossa.
L’Amor che muove il sole e l’altre stelle.
Non è certo sufficiente leggere le ultime righe della Divina Commedia, poiché bisogna tornare a quell’inizio.
Nel mezzo del cammin di nostra vita
Mi ritrovai per una selva oscura,
Ché la dritta via era smarrita.
Il senso di questo seminario non è certo quello di rinverdire la mistica occidentale del medioevo o le conoscenze nascoste nella Commedia da Dante, bensì quello di rendere viva la mappa del percorso proiettandola nel nostro futuro poiché costruiamo con buone fondamenta nel presente. A questo proposito all’interno del seminario sarà applicato un antico simbolo “viaggiante” ossia parte di innumerevoli tradizioni in diverse epoche; un simbolo che ha come significato, quello usato per l’appunto per dare al viaggio, quello iniziatico che si compie dentro e fuori se stessi, un viatico che aveva come significato quello del continuare a conoscere, di avere la passione del continuare a conoscere in tutta la vita. Come a significare profondamente la natura del percorso umano che agli stolti pare andare verso la fine mentre agli iniziati induce luce e nuovo inizio, da non trovare certamente nell’altrove posticipato dalla morte, ma nel presente vivificato dell’esistere.
La vera forza di un essere umano emerge quando siamo totali nella presenza a noi stessi, quando l’essere nel presente coincide con l’azione di emozione, corpo e mente.
La forza della presenza può solo nascere sperimentando praticamente la presenza a se stessi, la teoria non funziona. Una serata per mettere in pratica l’esperienza in tempo reale.
L’aspetto delle cose cambia secondo le emozioni, e così scorgiamo in esse la magia e la bellezza, mentre la magia e la bellezza sono in realtà in noi stessi. Kahlil Gibran, 1912
Se portiamo nella nostra esistenza “la grazia dell’essere” molte cose iniziano a trasformarsi a prendere un sapore ed una magia inaspettate. La grazia appartiene all’essenza e fa vibrare la materia di energie potenti. La grazia è in noi, dobbiamo semplicemente darle il modo di emergere.
Orario discontinuo e teatrale. Opera prima ed ultima non ripetibile
Sauro Tronconi riprende un controverso testo scritto da Gurdjieff.
Un copione che racconta un’opera teatrale che Gurdjieff scrive e mette in opera. Opera che di teatro, come lo intendiamo in questa epoca, non ha nulla, una vera messinscena.
Riprendiamo i punti salienti della quarta via e le regole classiche in questo seminario per osservare la realtà e per trovare la volontà, poiché il copione di ognuno è sempre da riscrivere.
Due giornate intense di brividi emozionali e desideri inespressi verso un onorevole tentativo di risveglio.
Tutti gli strumenti necessari sono già stati preparati.
Poltrone e palchi riservati.
LA MAGICA COSCIENZA DEL SOGNO
SPERIMENTAZIONI DI SOGNO LUCIDO
La storia dell’umanità è profondamente connessa con lo stato sognante, è radicata la tradizione del sogno rivelatore e profetico, del sogno che indica la via della guarigione.
In questo seminario faremo sperimentare stati di veglia e sonno, lavoreremo con leggeri stati di trance, ci abitueremo a muovere la nostra coscienza nel sogno.
LA MORTE DELLA FAMIGLIA
Ritrovare nuovi valori nella società contemporanea
La famiglia intesa come concetto morale è frutto della somma culturale degli ultimi secoli e dell’intromissione della religione nella gestione di ogni situazione umana. La famiglia, intesa come nucleo di esseri umani, è invece connaturata alla nostra capacità di far fronte ai pericoli e alla condivisione di affettività e responsabilità. Famiglia dunque qualcosa di più di un concetto religioso e morale, rappresenta uno dei nuclei centrali della sopravvivenza ed evoluzione della nostra specie. Famiglia è dunque uno stato che cambia in relazione alla nostra evoluzione e cultura, oggi la famiglia “tradizionale” sta cambiando; ma il problema non è certo questo, ma il vuoto di valori e di senso che spesso troviamo alla radice di questo cambiamento. La famiglia è uno stato interiore, è la capacità di dare continuità ai rapporti, è la fedeltà alla parola data e la capacità di avere centratura e capacità di scelta e non per ultimo il mettersi come individuo in un contesto sociale acquisendone la stima e l’autostima.
Obbiettivo
• Riscoprire un’affettività libera da schemi religioso/morali
• Comprendere il senso dell’aiuto reciproco pur mantenendo un personale spazio interiore
• Dare e darsi fiducia per costruire la propria via
Incontro filosofico con Sauro Tronconi
(nell’ambito dei seminari residenziali invernali)
La filosofia è amore per la sapienza e sapienza è prima di tutto la verifica delle nostre azioni nel mondo. Proviamo ad interrogarci sul nostro modo di dare energia alla nostra vita, non tanto per le motivazioni, ma per osservare i fatti, per esplorare come diamo per scontate parecchie cose che scontate non sono affatto. La passione per la saggezza non è un compitino scolastico da risolvere, è una condizione esistenziale che ci spinge a fare ed essere in modi diversi da che mai non interroga ne vede se stesso.
La forza della trasformazione, bestie che diventano uomini e uomini che prendono le qualità divine delle bestie. Le civiltà precolombiane, complesse e potenti , basate sul sacrificio e sull’equilibrio del cosmo. Equilibrio da mantenere ad ogni costo, pena la perdita dell’umanità, il ritorno al caos primordiale. Un seminario visionario e sensibile alle energie profonde, energie che ancora oggi siamo in grado di riconoscere in noi.
La non violenza non è semplicemente un’ideologia o un comportamento nato dall’educazione, è una crescita interiore. Chi non ha amore in se stesso, chi non comprende la sofferenza ed il dolore perché è egotico e centrato sull’identificazione del proprio “io”, non praticherà certo la non violenza. La rivoluzione interiore della non violenza è il segno dell’evoluzione che dalla bestia istintivo-automatica arriva alla consapevolezza, alla coscienza di Sé, alla capacità di vedere se stessi come individui nel contesto. La non violenza non è solo una scelta è una condizione che nasce da uno stato interiore, che si riflette nella tua vita ordinaria.
Obbiettivo
• Creare in se stessi il clima di non violenza, curarsi e amarsi interrompere l’automatismo ansiogeno e frenetico, imparare a vivere e comprendere come ciò che ci circonda può invaderci e condizionarci.
Saper affrontare e cogliere le opportunità generate dalle crisi.
Il mondo non finirà a dispetto dei profeti di sventura che altro non sono che l’espressione automatica delle paure collettive e del mito dell’Apocalisse. Un mito distruttivo che trova terreno fertile nell’umanità che pare cercare una fine da guardare al balcone, senza neppur rendersi conto che sta parlando di se stessa.
E’ necessario un Uomo diverso, più cosciente di sé, non perché minacciato e spaventato e neppure perché guidato da una qualsiasi divinità, ma responsabile delle sue azioni e delle conseguenze delle sue azioni.
La sapienza quindi non è mai altrove, bensì nel nostro presente e nelle comprensioni che questo momento storico ci può dare, è il tempo di un inizio, non di una fine.
Viaggiare leggeri non significa certo dimenticare gli eventi del nostro percorso di vita, ma non rimanervi aggrappati, non usarli come catene che ci bloccano ma come sapienza che ci dona energia e consapevolezza rispetto alle scelte future. La serata si svolgerà prendendo coscienza di ciò che ha costruito la nostra vita e di quanto siamo identificati con queste memorie, poi vedremo come, spesso, abbiamo l’abitudine del collezionista, trattenendo ogni impressione e ogni sensazione quotidiana. Impareremo i segreti dei pitagorici e delle tecniche induiste per purificare ogni giorno il nostro cuore, così da essere leggeri e in grado di vedere più chiaramente.
LA SINDROME DI FRANKENSTEIN
Dalla divisione interiore, all’unità
Frankenstein rappresenta un archetipo antico anche Osiride viene smembrato e rimesso assieme dalle arti magiche di Iside. È il mito dell’unità dell’essere umano portato al massimo livello, la capacità di ridare e ridarsi vita unendo le parti divise, l’idea che la coscienza evolva quando uniamo la divisione interiore.
La spiritualità del corpo
Dalla spiritualità alla bioenergetica passando dal corpo
“Di solito non si definisce la nevrosi come paura della vita, ma è proprio questo che è: il nevrotico ha paura di aprire il proprio cuore all’amore, paura di scoprirsi o di farsi valere, paura di essere pienamente se stesso.” Alexander Lowen
Al di là dell’ideologia, quando un individuo inizia a diventare più sensibile, ad avere una percezione della sua vita più intensa e profonda, apre una porta che inizia a veicolare una enorme quantità di energia e relazione con ciò che lo circonda, con la sensazione di perdere quel controllo legato al suo io e alla sua identità che tanto faticosamente ha costruito nel corso della sua vita. Ha l’impressione di essere trascinato fuori dal suo spazio di sicurezza, dai suoi limiti. Essere più vivi e vere più sentimenti fa paura. Se una persona è sana vuole essere più viva e sentire di più ed è normale avere paura del cambiamento.
Cambiare, crescere, evolvere significa prima di tutto accettare di sentirsi; Lowen ci indica la strada maestra, il corpo: è dal corpo che si deve iniziare ad avere percezione di Sé, il corpo non mente e vive nel presente pur avendo una profonda memoria. Normalmente, l’individuo che riesce ad abbattere in modo significativo gli attriti determinati dalle spinte interiori, si scuote dal suo torpore in relazione ad eventi eclatanti o a shock, questo individuo ha ben registrato in automatico che sentire ed essere vivi lo pone in una situazione di crisi e ne ha paura, una paura che normalmente non si palesa direttamente. Molti sviluppano sistemi anestetici si affaccendano continuamente per non sentire, diveniamo frenetici ingigantendo i problemi quotidiani e trasformandoli in nevrosi per non incontrare noi stessi ci teniamo occupati con problemi che dobbiamo far diventare sempre impellenti, non contenti cerchiamo di appesantire il coperchio sulla nostra essenza con droghe di ogni tipo dall’alcool agli psicofarmaci, bloccando ogni spinta evolutiva interiore che diviene fonte di sofferenza perché ci ostiniamo a combattere e reprimere la nostra natura profonda che è sempre evolutiva.
Poi la ciliegina sulla torta è data dal fatto che ci convinciamo e cerchiamo continui rafforzi esterni per confermarci che la vita sia da dominare, da piegare alle nostre esigenze, senza comprendere che null’altro facciamo che spegnere la parte più importante e vitale del nostro essere. Crediamo che abbandonarsi alle emozioni sia pericoloso, siamo tenuti a dimostrare di essere e non a essere realmente, fare di più e sentire di meno, la frenesia come realtà di vita mentre ci illudiamo che questo ci renda felici e dia un senso alla nostra esistenza.
Alexander Lowen ritrova il corpo, dice chiaramente che noi siamo prima di tutto corpo nel mondo e cerca attraverso la semplicità e la chiarezza del corpo di liberare le emozioni e le spinte evolutive più potenti, in qualche modo inverte il processo, non più vedere solo l’uomo attraverso la mente o attraverso la coscienza, ma dal corpo alla coscienza di sé.
• Il grounding di Lowen diviene integrale se cominciamo a percepire noi stessi, i nostri processi, l’insieme di ciò che siamo. Il grounding diviene un simbolo, come direbbe Jung, del nostro rapporto con la realtà.
• La pancia e la respirazione addominale. L’approfondire la respirazione, l’allentare le tensioni che costringono le pulsioni dell’energia sessuale, come indica Lowen diventano simbolo di soddisfazione, felicità, affettività completezza vitale e intelligenza del vivere.
• Il mio corpo nel mondo è accettazione della materia, ma diviene anche attraverso la percezione di se stessi, non solo mentale ma anche di emozione e sensibilità, individuo reale nel mondo.
• La spiritualità non è più un elemento distaccato e mentale del nostro vivere ma parte integrante della realtà, una vela che ci spinge verso nuove mete da esplorare.
LA TANA DELLA TIGRE
Vita nel monastero del Buddha
La tana della tigre è un famoso monastero Taksang in Buthan, nato dalla meditazione del Guru Padmasambhava che portò il buddhismo in quelle regioni nell’ottavo secolo.
Sarà un periodo di pace e sperimentazione spirituale, un viaggio nel tempo che ci condurrà a vivere le stesse giornate e gli stessi ritmi di un monastero attorno all’anno mille.
Per condurre questo esperimento, i partecipanti dovranno adattarsi per queste giornate, ad un ritmo di vita completamente differente, immersi in un tempo senza tecnologia, con a disposizione semplicemente se stessi.
Quale è lo scopo dell’esistenza?
L’idea di uno scopo sorge solo in una mente non illuminata, perché solo una mente non illuminata non riesca a vivere senza uno scopo. Non riesce a vivere per gioco, senza scopo.
Ha bisogno di uno scopo che la spinga a proseguire, ha bisogno di uno scopo che la stimoli ad avanzare. Ha bisogno di uno scopo per manipolare se stessa. Senza uno scopo è perduta; ha bisogno di uno scopo che la pungoli di continuo. Ed è per questo che rimane in agonia.
Osho Rajneesh
Sauro Tronconi ha conosciuto personalmente Osho Rajneesh ed ha meditato e partecipato ai gruppi di meditazione e di consapevolezza a Poona alla fine degli anni 70.
Ancora oggi dopo quasi trent’anni Sauro Tronconi considera Osho il suo Maestro.
Questo seminario sarà un modo per incontrare il messaggio di questo grande Maestro che ha coinvolto centinaia di migliaia di persone in tutto il mondo con le sue intelligenti ed illuminate parole, con la sua chiarezza interiore e la sua spiritualità profonda ed originale.
Incontreremo Osho e la sua visione, attraverso la memoria e la coscienza. Ne faremo esperienza meditando assieme e trovando emozioni e parole.
Una giornata che prende direttamente la via del cuore, non da descrivere, ma da vivere.
“E’ stato, l’incontro con il Maestro, potente come una nuvola bianca che passa nel cielo terso. Vorrei che attraverso me vi arrivasse la fragranza di Osho, della meditazione e della continuità di un messaggio che ci appartiene”.
Sauro Tronconi
Per visione dell’anima si intende quell’insieme di percezioni attive che comprendono tutto ciò che siamo, corpo, emozioni ed intelletto.
Un insieme fluido che si intreccia e si impasta non dandoci il modo di interpretare da dove provenga, un impasto in continuo cambiamento che si relaziona con il cambiamento della vita.
L’acqua è simbolo fondante di purificazione e vita, da sempre le sorgenti hanno avuto carattere sacro, con l’acqua ci si battezza, con l’acqua si purifica. Esistono luoghi antichissimi ove per tempi immemorabili uomini e donne hanno pregato gli Dei e portato simboli votivi, qui sono le sorgenti sacre.
Esse davano la vita e la salute, esaudivano e pulivano l’essenza, portare dentro di sé quell’acqua era simbolo di spiritualità incarnata in se stessi.
Visiteremo luoghi di acque, alcuni dimenticati, altri nascosti sotto rovine o rimodernati nei secoli e porteremo a casa i potenti simboli della rigenerazione e della purificazione.
LEGAMI E INTRECCI
DALLA SIMBOLOGIA PAGANA AI MITI CRISTIANI
Seminario speciale con visita a siti archeologici
Esistono luoghi potenti, poderosi ove la tradizione pagana e animista delle culture autoctone ancora vive, spesso proprio all’interno delle chiese dove, se pur nascosta e mascherata da innumerevoli riti e tradizioni.
Ne visiteremo due, Sant’Ellero dove vi è ancora un percorso legato alla stimolazione del Chakra della corona a Sarsina dove ancora si cacciano i demoni dal corpo degli indemoniati come nelle tradizioni antichissime animiste.
In tutto questo emerge un collegamento con la tradizione della terra e della continuità delle stagioni, le grandi forze della natura e gli uomini che le vivevano giornalmente. L’incontro con la grande paura, con il velo della morte che ci fa scomparire lasciando solo la speranza di resurrezione. Antichi uomini che creavano fra di loro e con la terra su cui vivevano legami profondi in grado di far fronte all’oblio.
Non viviamo solo di cibo e di aria, l’alimento più importante è il rapporto sensibile che abbiamo con il mondo. Le impressioni sono tutte le cose con cui volontariamente o involontariamente entriamo in contatto, ci nutriamo di impressioni. Purtroppo, alcune ci avvelenano, mentre altre ci curano e ci nutrono in modo giusto. Saper distinguere è fondamentale, ma anche saper creare le condizioni affinché si generino in noi impressioni favorevoli. Il punto di questa serata è renderci conto che non siamo inermi di fronte alle ondate di impressioni che il mondo con la sua comunicazione invasiva ci propina, che non solo possiamo scegliere, ma che possiamo anche trasformare le nostre impressioni in energia evolutiva restituendole al mondo in maniera costruttiva.
LE MEDITAZIONI DELL’ANTICA TRADIZIONE CRISTIANA
La meditazione che ripercorre la tradizione Cristiana della conversione, cioè del volgere lo sguardo verso il proprio animo per trovare Dio. Meditazione che ha molti punti in comune con le tradizioni orientali, ma che ha acquistato una sua forma specifica adatta alla percezione di se stesso dell’uomo occidentale. Ritrovare e sperimentare queste antiche ed originali pratiche ci stupisce poiché oggi, liberi da vincoli di superstizione religiosa, possiamo trovare in esse potenti alleati per esplorare la nostra coscienza ed una incredibile modernità.
Ritroveremo durante il seminario le influenze orientali in tali pratiche, speciali tecniche di respirazione fatte in posizioni particolari, risonanze di suoni che assomigliano ai mantra Buddhisti, movimenti ripetitivi e ipnotici, le pratiche dell’onfaloscopia (il centrarsi con la respirazione e l’attenzione nella pancia e nel cuore), tipiche delle pratiche esoteriche dell’Islam medioevale e riprese dalle tradizioni cristiane greco ortodosse.
Le profonde radici di queste pratiche spirituali e meditative hanno prodotto nella cristianità meravigliosi fiori di consapevolezza e spiritualità, facendo sbocciare per più di mille anni nuove visioni ed immagini dell’Uomo e della divinità. Così è, nel processo culturale umano, un continuo mischiarsi di memi e informazioni che producono altro, a volte migliore del precedente, a volte peggiore. Così, queste antiche pratiche oggi possono darci nuove comprensioni e nuovi fiori, facendoci ritrovare un senso del vivere che pare ai più sconosciuto.
Una spiritualità intensa, viva e profumata come se non fossero passati secoli, risuona dentro di noi e ci richiama ad una visione ampia e sacra del creato e di noi stessi, ci indica un modo differente per sentire il cuore e l’animo, per non confondere l’essere con l’avere.
Le parole di questo incontro sono intensità e spiritualità, senza ipocrisie o mezze misure, con il coinvolgimento totale che alcune pratiche danno a chi le sperimenta.
Animali potenti mitologici e archetipici che hanno come peculiarità quella di trasmettere all’Uomo la forza. Scopriremo in questo percorso che la tradizione della trasmissione della forza è ancora viva a patto da dare a questa energia una direzione costruttiva e generativa e non violenta e autodistruttiva.
“La forza della coscienza” ha, come etichetta, maneggiare con cura, poiché sollecitarla nell’uomo automatico significa farlo divenire preda degli istinti più elementari appena se ne presenta l’occasione, esattamente come qualsiasi bestia; necessita quindi preparazione e disciplina, capacità di vedere e cura interiore.
Obbiettivi/risultati
Prendersi davvero cura di se stessi, amarsi per scoprire la propria forza interiore.
Le radici della vita sono innanzitutto biologiche. Dunque è dal corpo che parte l’osservazione di Sé. Dal corpo, dai sensi, dalle sue sensazioni e dai suoi blocchi.
L’esercizio bioenergetico e le tecniche yogiche di respirazione sono sviluppate per attivare il corpo, per agire sui blocchi fluidificandone l’energia, questo ci porta ad avere, se impariamo ad osservare, una visione diversa di noi stessi che innesca un processo benefico.
L’ESPERIENZA ULTIMA
L’esperienza ultima è l’illuminazione.
La strada per l’illuminazione può essere solo originale e non può essere copiata da nessun altro, è un’esperienza intima, unica e individuale. Quindi non esitono modelli da imitare, ed è anche difficile individuarne gli effetti, poiché in ognuno genera conseguenze differenti e ognuno è in relazione alle variabili della sua esistenza. Così abbiamo solo note molto vaghe, tante leggende, speculazioni spesso sfruttate per generare religioni e ordinamenti o sistemi di meditazione.
Osho molto onestamente ci spinge alla nostra esperienza, ci incita a non essere imitativi e a liberarci dei preconcetti, ci invita semplicemente ad essere totali poiché in ogni caso, l’illuminazione ha sempre a che fare con il vivere totalmente.
La salute vi è quando il corpo è sano ma anche quando la psiche e la mente sono sani, una cosa non può escludere l’altra. Tenendo conto di questi fattori dobbiamo quindi incrementare la comprensione di noi stessi imparando a vederci a più livelli contemporaneamente. Questa dinamica di osservazione che chiamiamo “presenza a se stessi” ha radici millenarie sviluppatesi in diverse culture, proprio perché è un esigenza primaria. Imparare a vedere se stessi in modo totale, di per se non cura, ma ci mette in condizione di sviluppare le condizioni giuste per essere e mantenere la propria salute.
Esiste un regno antichissimo ove regine nere governavano con forza e saggezza, il regno di Kush. Erano tempi in cui non vi era in quelle regioni l’aridità di oggi, il mitico Egitto presabbia di Gurdjieff, circa 4600 anni fa esisteva una civiltà evoluta che probabilmente era depositaria di saperi antichissimi. Dopo Duemila anni i discendenti del regno di Kush conquistarono tutto l’Egitto, la loro influenza spirituale e scientifica ha influenzato tutta la civiltà egiziana.
In questo seminario si mette in risalto l’intelligenza creativa e spirituale, generativa delle donne e degli uomini, riportando nel presente un differente modo di vedere se stessi.
Cosa produce il seminario:
Un modo diverso di risolvere i problemi
La capacità di unire assieme differenti e divergenti aspetti
L’intuizione che trasforma in potere l’intelletto e l’emozione
“La questione non è il perché ma il come. Non cambierà nulla ragionando sul perché hai perso il gregge stando seduto dentro la tenda, quello che importa è ritrovarlo presto, quindi muoviti e vallo a cercare.” (Vecchio detto persiano)
Sauro Tronconi propone in questo percorso una serie di informazioni e tecniche maturate in oltre 30 anni di esperienza e seminari. Ci conduce con pazienza verso concetti complessi sulla realtà del vivere. Per far questo usa l’antico metodo maieutico, cioè creando le condizioni perché ognuno, al proprio livello, possa praticare e sviluppare un gradino di comprensione che lo porti a sperimentare concretamente nella quotidianità.
La sperimentazione pratica delle tecniche di risveglio genera in maniera istantanea un cambiamento di stato interiore, ma questo non fa certo comprendere come sia accaduto tale miracolo.
La “quarta via” è sempre stata svelata, non ci sono segreti per chi guarda con cuore e animo innocenti: l’occhio è “svelato”, vede senza riflessi.
È a chi non vede che si rivolge la pratica esoterica, poiché coloro che non vedono non sarebbero capaci di interpretare le indicazioni.
È la pratica dell’Uomo che ha già visto e fatto ogni cosa, che ha pregato in mille lingue, che ha attraversato deserti e montagne, che ha combattuto in innumerevoli guerre ed è stato monaco per mille vite. Egli non desidera più ripetere, non è interessato alle disquisizioni dei Pandit; egli vuole andare verso il divino, verso la luce e lo vuole fare direttamente senza perdersi nel labirinto e senza avere alcuno che veda per lui. Il suo obbiettivo è la verità.
L’esoterismo della quarta via è ben conosciuto dalla tradizione ortodossa cristiana come da quella dell’Islam spirituale: imparare le leggi e le tradizioni vale sino a un certo livello, poi è necessario sviluppare volontà per esistere.
Ritrovare le antichissime pratiche di risveglio e applicarle non è poi così difficile; il difficile è comprendere sino in fondo all’anima ciò che si genera in noi. “Se non hai mai visto la luce, ciò che immagini non può essere che una lontanissima iridescenza.”
Cos’è l’essenza di un essere umano, è forse una sostanza che si costruisce e si degrada come qualsiasi altra materia o è qualcosa che trascende le regole dello spazio, del tempo e della fisica?
Questa “essenza” è qualcosa di innato, qualcosa di concesso, qualcosa da far crescere e sviluppare, appartiene ad ogni essere vivente o è solo frutto della fervida immaginazione umana?
È il corpo a contenerla o la materia è una sua emanazione, oppure questa distinzione è solo una ridicola speculazione mentale?
Queste e molte altre domande ci siamo fatti da sempre, ci siamo dati risposte di tutti i generi e tutte valide e intriganti, in questo serata non saremo certo così arroganti da trovare delle verità buone per tutti, ma possiamo fare delle riflessioni e sperimentare attraverso varie modalità la nostra individuale percezione e verità.
Possiamo sperimentare il nostro corpo e quello che realmente abbiamo a disposizione, cercando di non farci troppo condizionare da ciò che immaginiamo di noi stessi.
Le nuove scoperte ed osservazioni su campioni di umanità ampissimi, possibili grazie all’avvento dell’interconnessione di massa ci hanno dimostrato che la nostra mente, cioè i processi di decodifica e visione di noi stessi e di ciò che ci circonda possono ammalarsi, possono essere contagiati con lo stesso processo che in biologia e virologia chiamiamo infezione, infezione da virus.
- Rendere forte la struttura cognitiva senza farla diventare rigida (eccesso di difesa)
- Utilizzare lo stesso procedimento usato dai vaccini, stimolare in una direzione precisa il sistema immunitario preparandolo ad una risposta immediata ed automatica in relazione al virus
- Interrompere l’automatismo dei cosiddetti neuroni specchio inserendo delle leve emozionali e mnemoniche
- Creare una difesa stabile in grado di auto proteggere senza creare schemi comportamentali rigidi.
- Ampliare la capacità cognitiva attraverso l’incremento dell’intelligenza emozionale, guidata verso la logica
- Abituare il sistema cognitivo ed interpretativo a seguire un ritmo elevato adattandosi al ritmo del nostro tempo
- Imparare ad allentare le difese automatiche che ci impediscono di entrare in profondità di conoscenza e sapienza perché tarate ad un livello basso di reattività.
Fiori di roccia
Le meraviglie della scoperta del sé
Nella lunghissima tradizione della “quarta via”, una volta superato il primo approccio si scoprono meraviglie e grandi opportunità.
L’immagine del fiore scolpito nella roccia è simbolo di bellezza e solidità e vuole condurci, a dispetto della durezza del materiale, verso quella coscienza che pur apparentemente immateriale costruisce nella vita grandi soddisfazioni.
Scolpire nella roccia richiede determinazione, attenzione e amore, ma il risultato è duraturo.
In questo seminario pratico useremo il corpo e la mente per incidere e aprire la coscienza; inizieremo con l’unione delle danze sacre ai simboli tramandatici dalla antica tradizione esoterica vedica, praticheremo l’azione della distrazione attiva e dell’addestramento dei dervisci.
Ma non sarà solo tecnica poiché senza passione ed emozione il tutto mancherebbe di vita interiore trasformandosi in una fredda ripetizione. Susciteremo in noi le potenti passioni dell’animo umano e i colori del caleidoscopio emozionale e sarà quell’energia che costruirà e ci porterà a cristallizzare quell’essenza legata al ricordo di Sé, che altrimenti rimarrebbe solo mera teoria.
I luoghi interiori del sacro
Così come esistono dei luoghi sulla terra fatti da templi e architetture sapienziali che trasmettono memoria e conoscenza, così anche dentro di noi esistono spazi simili. Ma come per quelli esteriori, anche per quelli dentro di noi occorre un percorso per raggiungerli e una mappa per cristallizzarli.
Per conoscere e districarsi in queste mappe dovremmo utilizzare collegamenti con l’esterno, percorsi sapienziali, simboli, e relazione con le persone che hanno le nostre finalità in modo da costruire un Buddhafield o campo energetico comune che ci renda più chiara la visione. I luoghi interiori della nostra coscienza non sono statici ma hanno come peculiarità il continuo mutamento con la relazione che ognuno ha con il proprio vivere e le proprie esperienze.
Accade anche quando andiamo a visitare qualche luogo particolare, lo spazio e il tragitto per arrivare è uguale per tutti ma l’esperienza e la conoscenza è diversa per ciascuno.
Esistono geometrie interiori che ben conoscevano i pitagorici, gli egiziani e i babilonesi, antiche mappe che ci possono condurre negli snodi fondanti di memoria ed energia interiore, percorsi che da sempre abbiamo generato, essi sono i luoghi interiori nella nostra coscienza.
Luoghi interiori, mappe e conoscenze che, oggi come allora non stabiliscono dei confini statici ma ci donano la scienza della costruzione interiore, poiché L’Uomo saggio prende a prestito la scienza senza alcun bisogno di copiarla stoltamente.
Carl Gustav Jung è stato un pilastro fondamentale della visione psicoanalitica del novecento. Jung è uno scienziato ma è anche un visionario, una mente aperta che condivide una memoria collettiva profonda e ricca di archetipi fondanti la nostra capacità di essere coscienti.
In questo seminario seguiremo i disegni e le visioni che Jung ha disegnato nel suo Liber Novus facendo però il nostro percorso, un percorso intimo ed individuale basato su immagini e simboli. Scopriremo la forza della sessualità e della maternità, la capacità distruttiva e la violenza, la creatività e l’alta spiritualità che alberga in ciascuno di noi, poiché il vedere ci conduce alla soglia più alta dell’evoluzione: la capacità di scegliere.
Jung traccia una via iniziatica potente, esoterica e sotterranea solo in apparenza; in realtà, si può avere accesso alle indicazioni che ci ha lasciato a patto di aprire le porte della propria coscienza. Entreremo nel mondo dei simboli dell’inconscio collettivo, useremo i suoi straordinari disegni come traccia per entrare profondamente in noi, seguiremo il percorso che ci porta nella visione.
Imparare ad oltrepassare la soglia della visione identificata e spaventata, ci mette in condizione di dare una differente prospettiva e profondità alla vita che viviamo.
Impareremo, grazie alla magia trasfusa dal suo visionario testo, che la capacità di scelta non è semplice logica deduttiva o peso e misura, bensì volo nell’ignoto e apertura allo spirito dell’esistere che ci guida e conduce. Come in ogni viaggio iniziatico che abbia un senso, attraverseremo le passioni e le spinte interiori, anche quelle più violente, per accedere al paradiso della luce interiore.
Ma questo viaggio, è lungi dall’essere semplice esercizio teoretico, esso, attraverso l’esperienza pratica e le tecniche relazionali, è la dimostrazione viva ed attiva di come, le immagini profonde, condizionino nel bene e nel male le nostre scelte di vita.
Il grande mistero, la Scuola esoterica riservata agli iniziati. L’insegnamento non è sconosciuto perché celato e riservato a pochi eletti, è sconosciuto ai più, semplicemente perché non viene visto e non viene visto, perché ai più pare essere inutile. L’insegnamento deve essere a disposizione di tutti, le informazioni e l’apprendimento di metodi di presenza e consapevolezza devono essere palesi a chi ha occhi per vedere.
Insegnamenti e pratiche della Quarta Via.
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“Quando gli umori si mischiano si ha discrasia” diceva Ippocrate.
La guarigione è davvero legata solamente alla malattia? Ci sentiamo malati quando stiamo male, quando abbiamo un disagio, ma siamo certi che la malattia inizi solo quando abbiamo un disagio, solo quando leggiamo il segnale evidente? O più probabilmente, come per tutte le cose dell’esistere, vi è prima un lento accumularsi ed un intrecciarsi di molte cause?
La visione Ippocratica ci indica come prima cosa il mantenimento della salute, una condizione che passa dalla nostra felicità: può sembrare una semplificazione, ma oramai è accertato che i comportamenti vitali, cioè la relazione sana con sé stessi, il sapersi parlare, il darsi fiducia, il creare le condizioni di benessere interiore, producono condizioni ottimali per l’insieme del nostro organismo.
Se ripercorriamo l’antica medicina e le idee dei medici/filosofi dell’antichità comprendiamo subito che l’obbiettivo non è solo curare il corpo, ma l’essere in tutta la sua complessità energetica e relazionale, umanistica e fisica.
Per questo, prima di ogni cosa, l’individuo dovrebbe affinare la propria sensibilità a sé stesso e ai propri segnali, conoscere ciò che lo disturba e gli provoca disagio e generare le condizioni migliori perché questi segnali non si trasformino in quella che comunemente chiamiamo malattia.
Imparare a essere “medici di sé stessi” è un traguardo possibile. Vuol dire innescare tutta una serie di processi che ci permettono di guarire l’anima e di riflesso il corpo. Apprendere che il corpo materiale e spirituale sono fusi indissolubilmente ed il riflesso di uno agisce sull’altro.
Impareremo quegli “esercizi spirituali” che portano ad uno scorrimento fluido dell’energia, perché la regola fondamentale è che l’energia deve scorrere e dove si formano dighe, blocchi e ristagni iniziano disagi e malattie.
Costruiremo architetture interiori che creino le condizioni migliori per abitare la casa della nostra esistenza interiore e aiutino un sano scambio con gli altri che è la linfa vitale di ogni esistenza.
Quindi la regola d’oro, in controtendenza alla rigidità mentale del fanatico, è quella di non reprimersi, di non obbligarsi, di non mettere l’ideologia alla guida della nostra vita, ma di avere il buon senso di creare, profondamente e con fiducia, la direzione del ben vivere.
Nel seminario verranno applicate antiche strategie che Sauro Tronconi ha ripreso e rielaborato in chiave contemporanea, modalità antropologiche di grande efficacia, non solo per mantenersi “sani”, ma per essere predisposti a una longevità attiva di mente e coscienza. Si può iniziare facilmente un percorso virtuoso che in un breve periodo ci produce risultati evidenti e percepibili, poiché certo lo star male ci dà segnali ma anche lo star bene e in armonia ci dà segnali altrettanto forti.
Sbaglia chi dice che la meditazione è sufficiente per svegliarsi.
Come ogni “mezzo”, come ogni strumento occorre che ci sia qualcuno che lo utilizza. Se l’individuo è diviso, confuso in preda a continue dispersioni non è possibile ottenere nulla, vi è troppa dispersione.
È quindi fondamentale imparare ad attraversare questo territorio di confusione senza perdersi e senza perdere tempo prezioso.
Questo tipo di meditazione è Zen, è l’arte dell’essenza, è l’arte del nulla che contiene il tutto.
Zen non è teoria, è pratica.
Zen è andare oltre l’apparenza del sé.
Quando si pratica Zen si entra nel presente e si fa una meditazione irripetibile unica, non ripetitiva.
La radice dello Zen è il Taoismo, che tradotto per la nostra cultura significa andare diretti al punto senza tergiversare in alcun modo.
In questo seminario farete meditazione Zen e alla fine comprenderete che nulla è cambiato, ma che niente sarà più uguale.
Faremo esperienza dei ritmi di un antico monastero ortodosso. Le pratiche di meditazione sono intense ed estatiche; volgono l’animo, alla più alta spiritualità, passando dal cuore.
Praticheremo l’onfaloscopia, la preghiera scandita da ritmi respiratori e la resa estatica.
Nel monastero ortodosso vi sono regole e ritmi antichissimi, sfrutteremo questa modalità per disconnetterci per qualche giorno dalla tecnologia e tornare al cuore spirituale.
Il Monaco di cui si parla nella quarta via è molto simile al Monaco del monte Athos, questo monastero ortodosso rappresenta la quintessenza del monachesimo a cui si riferiva Gurdjieff. Il monaco non è la nostra via in questo tempo, ma è pur sempre una possibilità di osservazione profonda legata a ritmi e tecniche intensi, che favoriscono un ampliamento della coscienza e della sensibilità spirituale. Ritmi e tecniche che possono comunque essere usati in una prospettiva di “quarta via” Una peculiarità di questo monachesimo è la disciplina, una disciplina non militare, ma legata al potere del cuore. Pugno di ferro per interrompere i processi identificativi egoici e grande amore per il divino, un amore che permette al monaco di sfruttare il rigido rituale per abbandonarsi completamente a Dio.
Nella straordinaria cornice di un’antica abazia del nono secolo, Badia di Sasso, che ha visto per secoli il susseguirsi di monaci, ci lasceremo andare a questa atmosfera, ripetendo nelle giornate i ritmi e le meditazioni, ritrovando il silenzio e la solitudine interiore assieme al cuore della comunità che sostiene il singolo.
Una benedizione, riscoprire in questo tempo di solitudine e aridità, la ricchezza, il cuore, l’amore e il silenzio della vita in comune verso Dio.
Cosa produce il seminario
Connettersi con un piano diverso di spiritualità
Trovare amore e dimensione interiore
Centrarsi nella volontà e nella capacità di incontrare gli eventi della vita
MINDFULNESS E CAPACITÀ D’ATTENZIONE
“Ricorda da quanto tempo rinvii queste cose e quante volte, ricevuta una scadenza dagli dèi, non la metti a frutto. Devi finalmente comprendere che hai un limite circoscritto di tempo, un tempo che, se non ne approfitti per conquistare la serenità, andrà perduto, e andrai perduto anche tu, e non vi sarà un’altra possibilità.” Marco Aurelio
La meditazione “Mindfulness”, aumenta la coscienza di sé e riduce lo stress. Vivere bene significa saper affrontare con lucidità e sensibilità la propria esistenza.
L’incremento dell’autoconsapevolezza, permette una riduzione evidente degli automatismi emozionali che spesso creano circoli viziosi, pesanti identificazioni e barriere che ci impediscono di entrare pienamente in relazione con la vita.
La Mindfulness Espande è una tecnica di meditazione creata per le menti di questa epoca, utilizza strategie mentali ed emozionali e amplia, attraverso esercizi di presenza e attenzione, la relazione cognitiva col mondo.
Queste particolari meditazioni nascono dall’esperienza trentennale di Espande Institute che propone percorsi di autoconsapevolezza e dalle ricerche e sperimentazioni di Sauro Tronconi sulle tradizioni delle antiche Scuole di evoluzione interiore orientali.
Sauro Tronconi propone da 30 anni tecniche meditative che oggi possiamo definire Mindfulness, è probabilmente uno dei maggiori esperti italiani.
Gli effetti di tali meditazioni sono:
- ampliamento della coscienza di Sé
- maggiore comprensione degli stati emozionali, con il risultato evidente di un aumento del controllo sulla propria vita e sulle scelte che quotidianamente siamo chiamati a fare
MINUTE VISIONI
I particolari che svelano l’infinito
L’Uomo non è un monolite statico, la sua più importante capacità è la malleabilità del sistema cognitivo, la capacità attraverso le infinite informazioni e percezioni di adattarsi sia automaticamente che consapevolmente ad ambiente e situazioni. Per questo è fondamentale aumentare la capacità di attenzione e di percezione dei particolari, spesso siamo distratti e percepiamo la realtà in modo evasivo e superficiale perdendo così una miriade di informazioni che ci sarebbero utili. Questo seminario, attraverso tecniche di presenza, attenzione e centratura incrementa la capacità di visione.
Obbiettivo
• Ampliare l’attenzione
• La visione dei particolari per andare ad una visione d’insieme
• Imparare a fare scelte con sicurezza
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L’altra faccia della medaglia / La danza del fuoco
luoghi, simboli e algoritmi che ampliano la coscienza
Seminario speciale con visita a siti archeologici con SAURO TRONCONI
Oltre alla necessità che ci spinge a “navigare” esiste nell’Uomo una poderosa forza che lo ha portato nei millenni ad esplorare sé stesso ed il mondo. L’altra faccia della medaglia appunto o come la chiamavano gli antichi, “la danza del fuoco” a simboleggiare il fuoco e l’energia d’animo che ci spinge ancor oggi a nuove scoperte. Cercheremo i luoghi della partenza e del ritorno, della preparazione interiore ad affrontare nuove e sconosciute vie, della contemplazione e dell’estasi.
Luoghi che hanno segnato le speranze e le paure dei viaggiatori talvolta intrisi di superstizione, tal altre segnate da simboli di sapienza come gli antichi viaggiatori Pitagorici ed Etruschi.
La “danza del fuoco” è un movimento interiore che brucia desideri e illusione portandoci dal viaggio esteriore a quello interiore. E’ il fuoco dell’anima, un fuoco che padroneggi, un fuoco che nasce dalla conoscenza del viaggio compiuto materialmente attraverso innumerevoli vite. E’ l’uso di quella sapienza per danzare con il fuoco dell’essenza che brucia le scorie accumulate lasciando lo spirito dell’essenza.
In questo viaggio, al contrario di altri che abbiamo fatto vi sarà chiesto di entrare in voi, di ascoltare, di rimanere in silenzio, di lasciare che l’animo diventi rovente non per necessità ma per amore. Poi una volta tornati prenderemo quello stato e consapevolmente lo useremo per la trascendenza. Un viaggio di silenzio, di meditazione, senza apparentemente dover fare nulla se non vivere intensamente un viaggio interiore pieno di scoperte.
NEMESIS – LIBERARSI DAL SENSO DI COLPA
Nemesis era, nella mitologia greca, il nome della dea della giustizia. La nemesi è l’espiazione fatale di una colpa. In questo seminario, attraverso l’osservazione e il ricordo di sé, innescheremo dei processi tesi a liberare da una serie di automatismi fra i quali il senso di colpa è uno dei più radicati.
Non è un’operazione psicologico-analitica, ma una seria osservazione di se stessi e di cosa ci provoca e ci ha provocato la zavorra del senso di colpa, che tanti hanno usato nei nostri confronti e che spesso per imitazione automatica usiamo sugli altri. Perché solo attraverso una reale osservazione del fenomeno si può riconoscerlo e mutarlo. Attraverso l’osservazione di questo fenomeno e riscoprendolo in azioni e parole dove mai avremmo pensato potesse celarsi potremo trasformarlo da doloroso meccanismo del passato in utile funzione della nostra vita presente.
Seminario per superare i propri limiti
con Sauro Tronconi ed Istruttori Espande
La prima persona che incontri ogni attimo del tuo vivere sei tu, parti da questo. Intanto risvegliamoci nella nostra quotidianità e smettiamo di ripetere pensieri vecchi su situazioni nuove, cominciamo ad aprire gli occhi e a portare attenzione su cose che sino ad ora abbiamo completamente trascurato.
Se troviamo la volontà per aprire gli occhi e iniziamo a cambiare il nostro modo di vedere le cose e presto quell’energia che si disperdeva in mille rivoli comincerà ad affluire verso di noi.
Con le informazioni giuste non serve che il coraggio per farlo e i risultati non tarderanno ad arrivare.
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Ricerca sul fenomeno della morte
La paura della morte e la sua inevitabilità sono stati i fenomeni dominanti che hanno permeato tutta l’umanità dalle origini più remote fino ai giorni nostri.
Nell’antichità il fenomeno della morte veniva utilizzato come grande esperienza costruttiva ed in Oriente veniva esplorato scientificamente attraverso lo sperimentare di migliaia di ricercatori.
Col passare del tempo è completamente scomparso il rispetto, il mito e il significato profondo che nell’antichità si esplicava con le cerimonie funebri e nel culto dei morti.
In questa fine secolo data la forte mancanza di punti di riferimento l’uomo moderno tenta disperatamente di rimuovere il fenomeno della morte, ma si trova sempre più impaurito e in uno stato di trance. Una trance collettiva che al momento inevitabile dell’uomo con la morte ci trova spiazzati e impreparati, snaturando così il profondo significato della vita.
La grande paura della morte viene pertanto frantumata in tante piccole paure che si insinuano nella vita dell’individuo: la paura del buio, del vuoto, dell’aereo, l’ipocondria, la claustrofobia, ecc…
Un meccanismo naturale di protezione si trasforma in una serie di blocchi che spesso impedisce una vita piena e consapevole.
La rimozione sistematica dell’idea di morte della coscienza dell’uomo moderno non aiuta ad eludere i problemi, ma spinge ancora di più nell’inconscio la Grande Paura, allontanandolo ulteriormente dalla piena accettazione della vita.
In questo seminario seguiremo un percorso di osservazione profonda fino alle radici della nostra paura della morte, attraversando ed esplorando le radici culturali occidentali e orientali.
Cercheremo, lavorando sia in gruppo che singolarmente, di sperimentare la visione culturale occidentale della morte attraverso i miti e la filosofia dei Greci, la religione cattolica, la visione scientifica e contemporaneamente approfondiremo la visione millenaria orientale.
Sarà un lungo lavoro di consapevolezza e di accettazione, un passo fondamentale per il ricercatore che vuole seriamente lavorare su se stesso.
Siamo impauriti dalla morte perché non la osserviamo veramente per quello che è e significa; questo seminario può essere il primo passo per accettare questo evento culminante della vita.
Due visioni illuminate che confluiscono in un’unica via, un messaggio che arriva nel nostro tempo portato da due uomini controversi, fraintendibili e talvolta provocatoriamente improbabili; due profeti moderni che pur apparentemente lontani in cultura e visione confluiscono in unico e poderoso messaggio per l’Uomo contemporaneo, il momento di svegliarsi e agire è ora, questo è il tempo dell’evoluzione interiore dell’Uomo, questa è la grande opportunità.
Due uomini completamente differenti che ci portano verso l’immagine di un essere umano vero, libero e sveglio. Un individuo che ama sé stesso e gli altri che vive la sua vita in gioia e soddisfazione, totale e senza ipocrisia. Entrambi ci guidano alla ricerca dell’Uomo nuovo, meno automatico e condizionabile alla ricerca della bellezza e dei piani alti dell’esistenza.
Un messaggio trasversale valido per ogni essere umano, un’esortazione a svegliare sé stessi dal sonno della ragione per ritrovare le fondamenta del vivere con gioia e soddisfazione.
Sauro Tronconi insegna tecniche e metodologie di risveglio ed autoconsapevolezza dal 1984, è stato allievo di Lowen e discepolo di Osho negli anni 70. Scrittore e antropologo, ha condotto migliaia di seminari negli ultimi trent’anni.
Da Eraclito e Pitagora come pensare in modo reale nel presente
“Il reale è sempre imprevedibile ed è sempre caotico. Qualsiasi ordine è imposto con la forza. Nel caos esiste un ordine spontaneo che ha una sua bellezza. Ma, poiché è imprevedibile, non può essere controllato e l’ego ne resta spaventato. L’ego vuole sempre controllare ogni cosa: ama l’ordine e ha paura del caos. Il caos è la morte dell’ego, ma il divino è caos, ed è imprevedibile.”
La visione comune spesso confonde la staticità, l’immobilismo e l’apparente senso di sicurezza con l’armonia. Persino l’abitudine reiterata che ci porta sempre sulle stesse vie, può sembrarci armonia. L’armonia della realtà è differente è un continuo cambiamento che genera incessantemente stimoli per osservarci e osservare. All’apparenza è caos, ma solo se si tenta di tenere tutto sotto controllo. perché è l’ego che vuole il controllo. Ma è proprio nel creare brecce in quell’ego che desidera controllare tutto, che iniziamo a percepire l’armonia dell’esistenza.
E questo è l’insegnamento di Osho Rajneesh, che attraverso la sua visione ci ha aiutato a creare le condizioni affinché ognuno possa mettere in luce la propria verità. Una visione in assonanza con ciò che Eraclito e Pitagora intendevano per filosofia, ovvero l’amore per la sapienza, cioè la capacità reale, oggettiva che si può generare nella nostra coscienza per leggere e agire nel mondo in maniera fattiva. Osho spinge alla pratica, alla meditazione che conduce alla trasformazione profonda della nostra visione, al fare il cambiamento di vita partendo dalla radice.
Ma soprattutto Osho ci insegna a passare da una visione psicologica della realtà imperante in Occidente, ad una visione emozionale. Una visione che è possibile solo nel presente, per percepire la realtà e noi con essa, attraverso le emozioni ancor prima che attraverso il processo mentale che ci porta ad analizzare e ci proietta continuamente nel passato o nel futuro.
Ritroveremo Osho come lo ha conosciuto Sauro Tronconi, suo allievo diretto dalla fine degli anni settanta sino alla sua morte, e arriverà un profumo potente di quell’armonia nascosta ai più che ha attraversato i millenni, poiché l’armonia è nascosta a chi non sa percepirla e la mente è in grado di percepire l’armonia solo quando è il cuore che sente.
Obbiettivi / risultati
Trovare maggiore centratura e capacità di attenzione
Percepire la meditazione come incontro profondo con se stessi
Lucidità e chiarezza di visione
Capacità empatica
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Il racconto e l’esperienza interiore
L’arte oratoria, la retorica, la capacità alta dell’espressione cosciente attraverso il linguaggio e il gesto rappresentano, da sempre la trasmissione della sapienza tra esseri umani.
Oggi i mezzi di registrazione e trasmissione ci permettono di entrare in contatto con milioni di individui contemporaneamente o di ascoltare la medesima registrazione più volte ed in tempi differenti. Ma la vera trasmissione, la parabola che cambia la coscienza può avvenire solo come evento unico e irripetibile a contatto diretto con colui che la esprime. Per questo, oggi, pare essersi perso il senso della comunicazione diretta, ma senza di essa, passa solo una piccola parte della sapienza e viene elaborata in quantità maggiore dal centro intellettuale. Quando invece vi è contatto, accade molto di più a livelli profondi e coinvolge corpo ed emozione. In questo seminario sperimenteremo alcune parabole attive e impareremo ad usare la comunicazione in modo differente.
33° seminario di Past Life, ma nonostante l’esperienza accumulata, anche dai numerosi partecipanti, ogni viaggio è diverso e unico.
Il seminario Past Life è un viaggio individuale e collettivo, come se le trame delle nostre vite si intrecciassero e si districassero continuamente lasciandoci nodi e liberazioni, limiti e comprensioni.
Nella tradizione, dare a sé stessi l’opportunità di ricordare, di esercitare la memoria profonda, non significa mai “forzare” gli eventi, o generare aspettative e illusioni, ma creare le condizioni favorevoli all’emersione di ciò che è sul punto di fiorire.
Lasciare che la memoria emerga dal profondo non ci porta nel passato, ma nel presente, ci arricchisce in ciò che siamo adesso, ci crea comprensione di noi stessi e ci apre possibilità per l’avvenire.
In questo Seminario di Past Life, oltre alle metodologie classiche, sperimenteremo dei “bija-mantra” sillabe seme, in relazione a schemi geometrici della tradizione lamaista tibetana. Gli schemi saranno forniti ai partecipanti come materiale didattico.
Il seminario è riservato a ricercatori consolidati ed è residenziale, inizia venerdì 29 ottobre alle 21.00 e si conclude lunedì 1 novembre alle 16.30.
Il luogo in terremo il seminario è uno spazio riservato ove avremo tutte le comodità e ci potremo dedicare pienamente alla sperimentazione.
Seminario “speciale in due giorni” del Metodo Self
Seminario sulla memoria profonda, ove osserveremo le tendenze e gli automatismi che ci conducono a ripercorrere sentieri e modalità consueti. Scalzare gli automatismi spesso alla radice della nostra sofferenza ci conduce ad una nuova “nascita”.
Osserveremo quegli effetti sincronici e quelle assonanze che ci fanno ritrovare antiche strade o ripetere vecchi errori e impareremo ad indirizzare le nostre energie.
Durante il seminario si utilizzeranno pratiche della tradizione buddhista ed induista atte a suscitare la memoria profonda. Le scoperte, attraverso le tecniche di memoria profonda e di leggera ipnosi regressiva chiamata “Jatismaran”, ci condurranno a far emergere blocchi e situazioni irrisolte, aiutandoci ad interrompere cicli automatici e dandoci energia per proseguire sulla via della nostra evoluzione.
Cominciare a leggere la nostra spiritualità in termini di forze e di leggi sembra a molti poco romantico, ma spesso la conoscenza non è altro che la visione reale e la dimostrazione pratica di ciò che accade.
Se in questa nostra vita siamo persi e divisi interiormente, vittime di ogni induzione e illusione, cosa dovrebbe avere continuità?
Tutto accade adesso, tutto si costruisce e si ricorda nel presente; il resto sono solo sciocche illusioni. Chiamatela come volete, con parole dolci o rudi, con concetti sofisticati o mentali, ma per rinascere serve forza e la forza non si progetta ma si sviluppa e si applica nel momento in cui la nostra vita si svolge.
“Ogni anno da diversi decenni ripeto questo seminario ed ogni volta è una nuova scoperta e un nuovo incontro. Si accalcano folle di uomini e donne che hanno condiviso innumerevoli vite …”
Sauro Tronconi
Le pratiche di regressione compaiono per la prima volta circa 3 mila anni fa in India. I punti di riferimento storici e bibliografici sono gli antichi testi delle Upanishad e delle Rgveda (le Sacre Scritture hindu), che indicano la regressione attraverso il termine sanscrito Pratiprasavah, che letteralmente significa ‘riassorbimento’ o ‘nascita a ritroso’.
Un seminario classico riproposto da oltre trent’anni e che viene consigliato a chi seriamente vuole indagare sulla memoria profonda. Le pratiche di regressione sono esercizi millenari che fanno parte della storia dell’umanità, pratiche che in alcune parti del mondo sono state cancellate da religioni violente e totalizzanti. In India, sino alla metà del secolo scorso erano diffuse Scuole di regressione e di tecniche ipnotiche, che non solo praticavano le metodologie tradizionali ma sperimentavano nuove tecniche.
Pratiprasavah significa “riassorbimento” o “nascita a ritroso” perché generando l’emersione di alcuni nodi interrompe dei loop che riportano l’individuo a vivere situazioni analoghe, non si deve pensare a questi meccanismi di ripetizione in modo romantico, ma semplicemente come cieco automatismo che non ha alcuna volontà propria di evoluzione; sarà il ricercatore attraverso la propria consapevolezza ad interrompere la ripetizione, così il termine “nascita a ritroso” significa rinascere ricordando il passato ed è quindi un passo reale di cambiamento nel presente. Interrompere un loop, può significare sbloccare una serie di eventi concatenati generando grandi aperture e cambiamenti nella vita che si sta vivendo.
L’insegnamento della quarta via, proprio per la sua dinamica variabilità, il suo adattarsi alla società e al ritmo di vita degli uomini in ogni momento storico si può definire a pieno titolo una disciplina umanistica. È lo studio dell’uomo nella sua interezza, nel suo intero ciclo di vita, si adatta ad ogni periodo della vita, si occupa degli approcci relativi a tutti i compiti evolutivi dello sviluppo.
Serve dunque l’approccio teorico, lo studio delle basi del processo in cui da individuo semiconscio e alieno a se stesso l’Uomo può divenire cosciente di sé. Serve anche l’approccio pratico per portare l’antico insegnamento a nuova vita nella quotidianità.
Un seminario di studio, di pensieri/memi antichi, che diventano nuovi e agiscono con nuova energia vitale.
Obbiettivi/risultati
Imparare a coltivare in se stessi e nella propria esperienza di vita l’educazione alla libertà interiore, allo stato di veglia, alla sperimentazione di un livello diverso di capacità mentali e mnemoniche.
PUNTI DI SVOLTA:
SPERIMENTAZIONI PRATICHE DI LIBERO ARBITRIO
L’esistenza è piena dei cosiddetti “punti di svolta”, a volte non sono quasi percepibili e ci finiamo dentro quando ogni cosa pare già prendere una sua via inevitabile. La grande illusione è spesso quella di sentirci capaci di fare scelte, mentre invece siamo preda di illusioni e sonno. La grande ricerca, a volte umile, è proprio quella verso il “libero arbitrio”, che non si raggiunge certo con arroganza e presupponenza, ma con la determinazione dell’apprendere ad osservare se stessi. La pratica è facile, non richiede astruse tecniche, si tratta di creare le condizioni di veglia sufficienti a ciascuno di noi per essere vigili e centrati nella nostra vita quotidiana, così da renderci conto che questi “inevitabili” punti di svolta, possono essere opportunità.
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L’Uomo si diceva in antichità fosse come un arbusto del deserto, destinato a rotolare via con il vento senza alcuna radice. In qualche modo questo è vero, ma è anche vero che le radici servono a prendere energia dal profondo e talvolta a reggere i colpi della vita. Quindi si tratta di un paradosso, avere radici e allo stesso tempo esserne senza. In questa serata sperimenteremo cosa significa avere grounding nel vivere ed anche la velocità che serve nelle scelte e nel cambiamento.
Regni dimenticati dello spirito
Gli strani eventi dell’inconscio
Come pare esistano in fisica teorica molti universi, così molti hanno descritto altri luoghi diversi da quelli che sperimentiamo con lo stato di coscienza ordinario. Questi Regni dello spirito non sono luoghi nel senso comune, sono condizioni attraverso le quali si possono sperimentare modificazioni della percezione della realtà. Nei testi di alcuni mistici si parla di una sorta di condizione nascosta, un disegno dentro ad un altro disegno che veniva rappresentato tradizionalmente nell’iconografia induista con Krishna intento a sciogliere i legami che l’Uomo crea con la realtà per liberarlo dall’illusione del tempo e dello spazio per poi dargli l’occasione di entrare nei regni dello spirito ove agiscono altre leggi.
Effettueremo una serie di azioni degli antichi Rishì, i saggi veggenti che meditavano nelle foreste ai piedi del Gaurishankar, tecniche di respirazione e di rilascio del corpo materiale perché alcuni regni richiedono l’abbandono del corpo fisico e l’accesso con quello spirituale. Ritroveremo la stessa modalità dell’antica scienza egizia che utilizzava formule rituali anche nella tradizione dei veggenti Rishì se pur con parole differenti vi troviamo lo stesso ritmo e le stesse indicazioni, come ad indicare anche a noi una strada per entrare in questi regni.
Non lasceremo semplicemente che accadano situazioni o che abbiamo strane visioni, dovremo trovare la nostra via, un percorso che ci è stato indicato anche da Carl Gustav Jung, l’inconscio è un regno dello spirito dal quale arrivano continuamente informazioni e indicazioni, scoprirlo è una grande opportunità.
“Crescere non è imparare le regole comportamentali o i trucchi della comunicazione, ma sviluppare una capacità empatica che dia modo alla sensibilità intuitiva ed immediata di entrare in relazione con l’altro. Questo può accadere solamente se decidiamo di rischiare e di concedere il nostro cuore.” Sauro Tronconi
Amarsi, essere capaci di avere uno sguardo interiore genera una condizione “amorevole” che viene percepita dagli altri.
Esiste una metodologia per incrementare in maniera soddisfacente ed esponenziale la nostra capacità relazionale; esiste un metodo per andare dalla mente al cuore senza perdere la capacità razionale.
Se la tua vita è legata alle relazioni, la cosa più importante è essere nel posto giusto al momento giusto. Ed essere nell’anima del cuore ci pone sempre nella situazione reale del nostro sentire e ciò provoca una immediata reazione da parte degli altri. Si può generare dall’anima del nostro cuore una pulsazione che coinvolge gli altri e li mette in sintonia con noi.
Ma non dobbiamo dimenticare che per avere sani rapporti con gli altri è fondamentale essere in pace con sé stessi.
L’identificazione con desideri, paure, sfiducia crea una condizione malata che non solo non ci fa ottenere l’oggetto della nostra brama, ma ci crea perenne ansia. Diventiamo brutti, emaniamo sofferenza, diventiamo repellenti. Oppure troviamo comunanza con individui nella nostra stessa condizione che proiettano su di noi i loro bisogni e desideri in un rapporto puramente illusorio.
Siamo esseri sociali e la nostra felicità passa anche dal rapporto che abbiamo con gli altri. A volte il grande fraintendimento ci porta a non essere noi stessi pur di piacere agli altri, sprecando le potenzialità della nostra unicità per compiacere, dimenticando la nostra bellezza per dare energia a maschere che spesso ci rendono ridicoli.
Puntare alla bellezza della propria unicità significa dare energia alla crescita interiore, alla creazione del proprio animo e della gioia di esistere, aumentare l’autostima e permetterci di riconoscere le nostre peculiarità e riconoscere quale alimento ci serve per incontrare i cambiamenti della vita.
Tutto il seminario si svilupperà nell’imparare ad incontrare gli altri senza perdere sé stessi.
L’obbiettivo è un percorso di crescita interiore permanente che ci svincoli dalle male abitudini comportamentali che sovente ci portano a ripetere le medesime situazioni di infelicità e a rimanere bloccati senza poter soddisfare le nostre aspettative sentimentali.
“Il leone resuscitò con un ruggito i piccoli nati morti.”
(antica leggenda persiana)
“Cum fùeritus velut quercus, defluéiìntibus fòliis, et velus hortus absque aqua” (Isaia)
(Ecco sarete come quercia dalle foglie cadenti e come giardino a cui manca l’acqua)
Dunque la forza dell’animo riconduce la vita, ma poi si perde la vita se essa non viene nutrita al giusto modo. Anàstasis nekrôn in greco è ciò che i Vangeli riportano, è il rialzarsi di coloro che sono morti, ma il significato è spirituale e non materiale. Omero parla di Thànathos che aveva il significato di passaggio alla condizione di morte, ma anche verso Hypnos una sorta di sonno da cui ci si poteva risvegliare, mentre da nekròs, la morte del corpo, sarebbe stato impossibile rivivere. Ezechiele studioso dei Babilonesi parla del potere di Dio che fa risorgere i morti dalle ossa e vuotare i sepolcri.
Tutte le tradizioni misteriche del quinto secolo avanti Cristo insegnavano agli iniziati a comprendere la ciclicità e l’unione della vita con la morte e alla visione di un continuo rinascere dopo la morte.
Dunque, la resurrezione è stato un tema centrale e non marginale di molte e differenti tradizioni, quello che possiamo comprendere oggi è che si può morire e vivere molte volte nella stessa esistenza. La nostra, è dunque una vita che ci crea le opportune condizioni per continue rinascite, che significano nuove opportunità nuove visioni e continuazione dell’esistere.
Durante il seminario ripercorreremo le varie tradizioni e sperimenteremo diverse pratiche per creare una condizione di “resurrezione” sino a sviluppare una intensa forza interiore di amore per la vita.
RINASCIMENTO INTERIORE
Liberarsi dal senso di colpa
Rinascimento interiore inteso come passaggio da un modo meccanico ed egoico di intendere sé stessi ad un modo espansivo e ricco di possibilità.
È la comprensione che l’apertura porta ricchezza, che evitare la vita semplicemente non ci fa vivere. Abbiamo così radicalizzato l’idea che una personalità rigida e impostata sia la soluzione ai nostri rapporti e l’unico modo per farci apprezzare dagli altri che non ci rendiamo conto delle enormi possibilità che ci lasciamo spesso scappare.
Siamo talmente bloccati da sentirci in colpa quando stiamo bene o abbiamo la possibilità di essere felici. Rinascimento interiore significa interrompere quei programmi automatici che abbiamo incamerato in profondità spesso a rafforzare convinzioni e pensieri vecchi o addirittura sabotanti per la nostra vita.
RISVEGLIO INTENSIVO
Osservazione profonda del sé
Per tutti coloro che desiderano veramente conoscere se stessi uno dei passi fondamentali è capire quello che siamo, ed ancora più importante, quello che non siamo.
Liberandoci da false vesti e maschere che tengono imprigionate in schemi la nostra forza, vitalità e creatività, si aprono opportunità nuove e inaspettate.
Guardare dentro se stessi significa poter avere meno paura della vita, del cambiamento e del rischio.
E’ un lavoro di gruppo per andare veramente a fondo nella nostra solitudine e osservarci liberi da sovrastrutture che spesso la società ci impone.
Attraverso la scoperta della nostra vera natura, sfoglieremo di ora in ora le apparenze del nostro essere, quello che gli altri vogliono che noi siamo.
Un viaggio altamente strutturato nell’osservazione di quello che siamo realmente, fino ad arrivare a specchiarci in un’acqua limpida e trasparente mostrandoci nella nostra essenza più profonda.
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Santi, mistici e profeti – La ricerca spirituale d’occidente
Santi , eretici e folli. Uomini in armi convinti di portare la pace e l’amore, pellegrini illuminati alla ricerca della sapienza e stolti fanatici. Per migliaia di anni la porta dell’oriente, è stata per l’occidente Gerusalemme, e le porte del tempio simbolico di Salomone sono state le porte di entrata e di uscita delle conoscenze esoteriche e misteriche di entrambe le sponde del mondo conosciuto. Per decine di migliaia di anni gli uomini hanno viaggiato dall’oriente all’occidente e viceversa in continue migrazioni, portando necessità di sopravvivenza, ma anche conoscenza e sapienza.
Questo è semplicemente frutto di una casuale serie di coincidenze che sospingono in ondate automatiche le masse creando continui flussi e riflussi storici o si delinea un quadro d’insieme più articolato di una singola esistenza umana? Sappiamo che la storia passata e quella a venire è il frutto di continue alchimie interiori che poi influenzano piani esteriori della storia.
Oggi più che mai, nell’epoca ove oriente e occidente sono per l’ennesima volta mischiati e nuovamente rigenerati, è necessario alimentare la ricerca spirituale, che coincide anche con la ricerca del senso e della visione. Quando interromperemo questa ricerca, quando non avremo più alcuna visione spirituale, quello sarà davvero il segno della nostra imminente estinzione.
Un seminario potente di visioni e presagi, di numeri e simboli sapienziali e di fiducia nella capacità che ognuno di noi ha di vedere oltre l’orizzonte degli eventi; vedere certamente non ci tranquillizzerà o ci consolerà con facili soluzioni, ci aprirà nuove ed interessanti domande, ma abbiamo tutto il futuro, per trovare le risposte.
Sereni nelle proprie scelte
Decisioni e ripensamenti senza angoscia.
E’ normale soppesare le decisioni che dobbiamo prendere, è anche normale avere ripensamenti, ma se questo diventa un tormentone senza fina allora sprechiamo energie fondamentali per la nostra serenità.
Si può cambiare marcia con semplici accorgimenti, con scelte di vita che cominciano ad orizzontarci. Vedere questo processo in se stessi è senz’altro un passo fondamentale, ma non basta, in questi casi è necessario anche fare azioni concrete, poiché spesso l’angoscia data dal dover scegliere diviene un modus operandi che noi prendiamo come modalità normale non modificabile.
Terza serata del Percorso del Metodo Self:
7 passi per trasformare la propria insicurezza in fiducia
Shintoismo e magia animista – Lo spirito che cura l’uomo
Lo Shintoismo, da “shin”, che significa divinità ed anche spirito, entra in relazione con il mondo sacro e spirituale attraverso la materia rappresentata in ogni oggetto o rappresentazione naturale. Per lo Shintoismo, il mondo spirituale è profondamente unito alle manifestazioni del mondo materiale e ci parla.
Un seminario particolare per imparare a comunicare con noi stessi attraverso la magia e lo spirito del mondo e della natura. Si sperimenteranno simboli e pratiche di ascolto, si sfrutterà la forza del gruppo per aprire vie di comunicazione con il trascendente, ritrovando anche gli archetipi fondanti della cultura occidentale e riscoprendo antiche vie di cura e risanamento interiore poiché il mondo dello spirito è in relazione diretta con la nostra matrice più profonda.
I simboli dell’unità interiore e della percezione di Sé
Il primo passo verso la libertà è conoscere e amare se stessi. Colui che è schiavo dell’immagine costruita per gli altri e rincorre modelli altrui senza apprezzare le proprie peculiarità non potrà mai essere libero. Chi non acquisisce un’unità interiore, ma resta frammentato e senza solide radici è destinato a spezzarsi.
In questa epoca storica possiamo esprimere questi concetti con le parole, con cenni di psicologia, che certo non modificano molto la situazione, ma rendono palese ciò che è attraverso la via intellettuale.
Dagli albori dei tempi, molti uomini hanno cercato vie per generare unità interiore e percezione di sé, servendosi delle religioni, delle filosofie, dei rituali. Di questi percorsi giungono a noi delle informazioni attraverso simboli, che sono sintesi emozionali di conoscenze proprie dell’umanità.
Un antico testo medioevale così li descrive:
“Mi spiegò che i simboli non erano disegni o fregi, ma si potevano confondere con essi. Erano sì fatti di segni, ma divenivano contenitori, grandi orci ricolmi del vino della conoscenza messo lì da innumerevoli esseri, con le loro azioni, i loro pensieri, quel che provavano, quel che volevano e quel che vedevano. Questi segni, oscuri alla comprensione dei più, divenivano palesi attraverso riti che ne aprivano il significato e ciascuno poteva bere da essi. Molti nei tempi si sono chiesti per quale motivo pur bevendo lo stesso vino, ciascuno ha avuto segnali differenti. “Stolti” disse “che non hanno considerato che ogni essere è diverso da qualsiasi altro e quel nettare va a scorrere negli incavi dell’animo rimasti vuoti e aperti.”
Un seminario riservato a ricercatori di lungo corso, ove oltre alla spiegazione filosofica del significato di “simbolo” e a quello che ha significato per l’evoluzione della coscienza e della cultura umana. Sperimenteremo e impareremo alcuni simboli che venivano utilizzati per incrementare la percezione di se stessi, la sensibilità a sé stessi. Simboli che appartengono alla tradizione vedica dei quali troviamo oramai labili tracce nei testi tradotti dal pali al sanscrito per secoli e secoli.
Percezione e sensibilità che, se applicate nel giusto modo ci conducono all’ incremento dell’unità interiore, evitando dispersioni e lacune, ridando energia al Sé e di conseguenza ad una capacità più intelligente di sfruttare il nostro ego in relazione al mondo.
Simboli che arrivano da tempi molto lontani, persi nelle pieghe della storia che rimangono ancora vivi e attivi; si tratta solo di riportarli nel giusto alveo di comprensione. Strumenti che nella ciclicità degli eventi, tornano oggi ad avere grande valore, soprattutto nella pratica della vita quotidiana.
È il ritorno della qualità dell’essere rispetto alla pressione dell’avere.
Gli antichi che avevano profonde conoscenze delle energie della natura celebrarono in Stonehenge il momento più alto di luce…
Un seminario per comprendere e rendere disponibili queste energie nella nostra vita.
Giganteschi menhir sparsi dall’Irlanda sino a Malta, costruiti migliaia di anni prima della nascita di Cristo. Punti di calibratura astronomica e di specifici riti collegati ai cambiamenti stagionali. Antichi uomini che armonizzavano la loro esistenza utilizzando le gigantesche forze che muovono il pianeta in relazione al sole, in relazione ai suoi ritmi, alle forze stimolate o inibite.
Questa giornata rappresenta il giorno più lungo dell’anno nel nostro emisfero, il trionfo della luce, l’energia che raggiunge il punto massimo ed amplifica ogni cosa dando forza.
Sfrutteremo questo momento utilizzando alcuni simboli del neolitico legati ai megaliti di Stonehenge e a quelli degli allineamenti di menhir di Carnac in Francia.
Sarà interessante, sfruttare oggi, dopo seimila anni, quelle antiche sapienze, ed osservare come ancora, nonostante le nostre sofisticate conoscenze scientifiche e la nostra apparente lontananza dai ritmi della natura, questa giornata possa muovere in noi profonde energie vivificanti.
Il trionfo della luce sulle tenebre, il trionfo del vedere e la comprensione del ritmo, poiché da quel massimo di luce cominciano poi a vincere le tenebre; un momento di amplificazione di ogni cosa a cui dovremo accostarci con il massimo rispetto ed attenzione, per non correre il rischio di cadere in errore ed amplificare il nostro automatismo, un’opportunità che possiamo sfruttare, poiché la vita nel suo progredire contiene sempre una dose di rischio.
Ma il rischio vale il premio, la luce nella nostra vita…
Ci saranno due simboli uno legato alla forza della luce e l’altro ai ritmi della natura.
Per millenni gli esseri umani hanno approfittato delle forze della natura, si sono messi in relazione con essa, ne hanno colto la sensibilità e gli effetti oggettivi. Oggi noi spieghiamo la natura, sappiamo cosa è in termini scientifici un solstizio, quali condizioni lo provocano, ma siamo ottusi ai cambiamenti che le forze della natura generano in noi, sostituiamo la spiegazione alla sensibilità.
In questo seminario coglieremo l’opportunità del solstizio d’inverno per tornare, attraverso antichissime pratiche che risalgono al neolitico Irlandese, alla nostra sensibilità, ritrovando i linguaggi simbolici che indicano una connessione tra cielo e terra passando attraverso l’Uomo. In questa cerimonia si stimolerà il chakra della corona, legato agli stati superiori della coscienza collegandolo ai due chakra secondari della pianta dei piedi, una cerimonia suggestiva, un livello differente di percezione.
Gli antichi suggerivano questo momento per prepararsi alla lunga notte rafforzando corpo e spirito, in modo da trovarsi pronti alla nuova stagione di fioritura, ma è anche un modo per percepire se stessi nel lungo viaggio della vita, a far tesoro del passato per muovere passi sicuri nel futuro.
Il mondo è sempre stato rumoroso e da sempre abbiamo cercato rifugio dal caos dalla mondanità. Abbiamo associato il silenzio di luoghi ameni con la trascendenza, il ritiro dal mondo con la spiritualità. Esiste però anche una maniera differente di trovare il silenzio, senza dover lasciare il mondo, senza cercare l’isolamento. Il modo è quello della quarta via, che insegna a non lasciare il mondo, a trovare ove siamo il nostro silenzio e la più alta spiritualità. Molti pensano che la quarta via sia una cosa esclusiva, chiusa a pochi ricercatori, non è così, praticano la quarta via tutti coloro che pur essendo di differenti tradizioni o religioni vivono consapevolmente la loro spiritualità nel mondo. Trovare il silenzio nella società della comunicazione pervasiva pare impossibile, ma non è così, si tratta di iniziare a volgere lo sguardo verso se stessi senza perdere mai il collegamento con l’esterno, scopriremo che non è difficile, anche se è necessario impegnarsi, e che la spiritualità non è merce di consumo uguale per tutti, ma il nostro rapporto esclusivo, il rapporto unico che ciascuno di noi ha con ciò che esiste.
Essere in uno stato più ampio di coscienza non significa necessariamente essere più intelligenti o avere chissà quale capacità straordinaria, ma certamente significa avere uno stato di presenza e di veglia più sviluppato. Quando si inizia a percepire la differenza, in se stessi, tra stato cosciente di veglia e stato di assenza/sonno, abbiamo fatto il primo passo verso uno stato superiore di coscienza. Già rendersi conto del proprio sonno ci mette in uno stato superiore o comunque diverso di coscienza.
Non conosciamo il limite di questi stati, ognuno sperimenta ciò che può in relazione a ciò che è, non esiste un punto di arrivo ma certo cambia la percezione del proprio percorso di vita. Iniziare l’esperienza non è difficile, mantenerla tale e svilupparla è una questione differente.
Sviluppare la propria personalità
Una personalità complessa e libera da identificazioni.
La personalità è il nostro rapporto con il mondo, la nostra interfaccia. La sua visibilità però non dobbiamo mai dimenticarlo, è anche interna, anche la percezione che abbiamo di noi stessi è influenzata dalla personalità. Per questo è bene alimentarla con sensazioni ed emozioni giuste per noi, dandogli forza ma mantenendo anche il giusto distacco.
Sesta serata del Percorso del Metodo Self:
7 passi per trasformare la propria insicurezza in fiducia
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TRACCE DI UN SENTIERO NASCOSTO
Viaggio nella Venezia dei simboli millenari della consapevolezza
Seminario speciale con visita a siti archeologici
Tutti conoscono Venezia e molti vi hanno fatto tappa in tempi antichi e moderni. Questo ha contribuito a sedimentare negli ultimi un’enorme mole di memi di ogni tipo. Si potrebbe dire che Venezia è il concentrato delle culture di oriente e occidente, delle conoscenze palesi e delle tradizioni iniziatiche.
Questa memoria stratificata è preziosa, ci può ancora donare meraviglie e riprendere vita attraverso i linguaggi contemporanei.
I simboli che formano le tracce di questo sentiero, che si rende palese solo a chi ha occhi per vedere, sono quanto di più prezioso sia stato lasciato in eredità, i simboli della consapevolezza della costruzione del Sé.
Il seminario si terrà in due giorni, la prima giornata sarà riservata alla visita dei luoghi ove faremo, dopo un adeguata preparazione, dei collegamenti pratici. La seconda giornata sarà di sperimentazione e applicazione di simboli e linguaggi.
L’universo è governato da leggi deterministiche? Qual è il ruolo del tempo e noi umani siamo davvero coscienti delle forze che governano l’universo?
La visione newtoniana del mondo trova la sua espressione migliore nella famosa affermazione di Laplace secondo cui un’intelligenza superiore, conoscendo perfettamente il presente e il passato dell’universo, sarebbe in grado di prevedere qualsiasi evento futuro.
Ma le certezze della fisica newtoniana sono illusorie e dipendono solo da semplificazioni artificiose della realtà. Il mondo reale è fluttuante, rumoroso e caotico, ben diverso dal meccanismo perfetto dell’universo newtoniano. Sta emergendo una nuova scienza che si propone di affrontare lo studio del mondo reale in tutta la sua complessità. Una scienza nuova che si fonda su concetti nuovi come quelli di strutture dissipative, di instabilità di sistemi dinamici, di sensibilità alle condizioni iniziali, di distribuzioni di probabilità, di risonanze e di variabili nel tentativo di restituire al tempo tutta la sua sostanza. Introducendo questa nuova visione la relazione fra le leggi della fisica e la psicologia assumono una prospettiva nuova e rivoluzionaria.
Applicheremo le nuove strategie scientifiche alla coscienza e alla percezione, per scoprire e attuare un nuovo modo di agire in relazione a noi stessi e al mondo.
Obbiettivi / risultati
Strategie di azione interiore rivoluzionarie, apertura della mente a nuove conoscenze. Azioni quantistiche e dinamiche seguendo le leggi della fisica in modo da modificare il piano di interazione che abbiamo con la realtà e la fattività.
Per volersi davvero bene è fondamentale partire da dentro, dall’accettare il sentire se stessi. Prendersi cura di sé, delle proprie necessità vitali, della cura del corpo e della mente per molti diviene un automatismo oppure una fissazione, mentre ciò dovrebbe accadere per una condizione interiore favorevole e chiara. Se nel nostro pensiero profondo ci odiamo o ancor peggio puntiamo all’autodistruzione, qualsiasi cosa si faccia può dimostrarsi comunque deleteria.
Riprendiamo la nostra vita in mano, impariamo a essere onesti con noi e con le nostre esigenze, impariamo a distinguere la sostanza della nostra soddisfazione, alimentando ciò che dà senso al nostro vivere. Ci accorgeremo presto che nascerà in noi una grande forza, una forza d’animo che, se riconosciuta ed alimentata, ci darà grande aiuto e sostegno.
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UNA NUOVA COSCIENZA
Oggi è necessario avere una nuova coscienza, fatta di una consapevolezza vera, di uomini e donne che non vogliono più avere pensieri digeriti da altri, visioni e vite di altri, amori e morti di altri. Individui che acquistano coscienza di sé e si riprendono tutto ciò che c’è di vero nella loro vita.
Una serata per sentire e amare. Per vivere con gioia la possibilità di dare una direzione ed un senso al proprio vivere, con quella leggerezza intelligente che solo alcuni uomini sanno dare ai loro messaggi. Ascoltare e parlare, sentire la propria voce e commuoversi per non aver perso cuore e sensibilità, gioia e dolore nel vivere.
Metodologia:
- Una nuova coscienza parte da scelte consapevoli
- Libero pensiero non significa pensiero originale ma relazione con la realtà oggettiva
- Partire dall’amore per riprendersi la vita
- La forza delle proprie idee nel mondo
Vivere sempre nel domani ci porta via dal godere del presente, persi in desideri, sogni ad occhi aperti illusioni. Ma è possibile non pensare al futuro? Certamente solo un irresponsabile non pensa al futuro, ma come si possono far coincidere queste due esigenze dell’animo umano?
Questo percorso ci fornirà strumenti pratici che potremo utilizzare nella nostra vita quotidiana per saper vivere e godere del presente e, in questo presente, gettare i semi del futuro. Ma soprattutto impareremo a costruire quel radicamento nel presente e in noi stessi che ci permette di affrontare nel modo migliore i cambiamenti di rotta dei nostri programmi per il futuro.
Uno dei segreti sarà renderci flessibili, aperti, intuitivi, capaci di saper scegliere momento per momento, anche quando la scelta ci porta a lasciare la strada intrapresa. Non è questo un percorso di psicologia comportamentista o di riflessioni tediose e solipsiste, ma ci porta direttamente nella pratica della nostra quotidianità, perché è lì che si svolge davvero la nostra esistenza e non nelle illusioni del chiacchiericcio mentale.
Ci interessa molto di più il come prima del perché. Così facendo inizieremo anche a porci le domande giuste, quelle domande che muovono davvero gli eventi e la visione allargata del futuro.
- Smetto quando voglio
Il tranello delle abitudini
- Scusate il ritardo
Sempre un passo indietro nel tempo della nostra vita
- Non ci resta che ridere
Lasciar cadere i falsi bisogni e le false identificazioni
- Nudi e crudi
Il coraggio di togliere la maschera all’ego
- Miseria e nobiltà
Accettare se stessi con amore
- Una notte da leoni
Far tesoro delle proprie energie e crearne continuamente
- Origami
Come piegare gli eventi, progettando e costruendo bellezza
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VENEZIA ESTREMO CONFINE D’ORIENTE
Sulle tracce degli iniziati
Seminario speciale Self con visita a siti archeologici
Da oltre duemila e cinquecento anni il percorso iniziatico ha fatto parte del mito dell’occidente, potentemente influenzato dalla cultura ben più antica d’oriente. Ma al contrario che in oriente, in occidente è spesso divenuto sinonimo di appartenenza settaria o di potere legato alla conoscenza; così molti sono stati coloro che hanno agito in grande confusione, producendo come conseguenza altra confusione. La tradizione classica sin da Pitagora conosce i pericoli della confusione nel percorso di conoscenza, delle false chimere, delle illusioni di potere e così insegna a nascondere i veri simboli iniziatici a chi è ignorante. Da sempre, nascondere non significa occultare, ma rendere palese solo a chi ha chiavi giuste di lettura, questo per non dimenticare la conoscenza in qualche luogo inaccessibile e per renderla disponibile nei secoli.
Venezia è la città che al mondo ha più tracce e simboli, da questa città sono passati sia iniziati veri, che uomini alienati e confusi e tutti hanno lasciato tracce. Questo ha formato una sorta di dedalo a più strati, ove spesso cose importanti sono mischiate a elementi allegorici o semplicemente di fantasia.
Nel percorso che faremo andremo a cercare le tracce, dei veri iniziati, tracce lasciate per condividere e non per nascondere la conoscenza. Metteremo assieme diversi simboli ed elementi e proveremo a trovare chiavi di lettura adatte a questa epoca, poiché la vera conoscenza deve sempre essere utilizzata nel presente che si vive.
Un percorso in due giornate a ritrovare le molteplici tracce dei percorsi di consapevolezza e spiritualità accumulati nei secoli della Serenissima. Fare un seminario di “quarta via” a Venezia ha un particolare valore, questa città non è solo un accumulo di cultura e bellezza, essa ha assorbito come una spugna le energie e le intenzioni di migliaia di individui che in epoche diverse vi hanno abitato. Si può dire che a Venezia sono passati i grandi ricercatori degli ultimi mille anni e ognuno ha lasciato una traccia ed una eredità.
Tornare a Venezia è alimentare una fiamma mai sopita che, al di là delle epoche e dei linguaggi, ci parla di un essere umano che evolve in intelletto, sapienza ed essenza. Così, questo seminario svolto in due giornate, sotto la guida di Sauro Tronconi, ci condurrà ai fondamentali delle azioni che servono per mantenere se stessi svegli e con gli occhi aperti, generando in ognuno un processo virtuoso di crescita, che porta a determinazione e capacità di scelta nella vita vissuta.
In queste giornate di immersione nell’energia di Venezia, ai partecipanti sarà data anche la possibilità di alcune visite culturali guidate, una cena in un ristorante tipico e una gita privata in gondola di notte.
Il seminario si svolgerà nella cornice dell’antico palazzo nobiliare Malipiero che sarà a disposizione dei partecipanti.
Iniziative a corollario del seminario
l programma si può aderire scegliendo di aderire o meno alle iniziative a corollario del seminario di Sauro Tronconi a Palazzo Malipiero.
Si inizierà sabato, partendo con la visita della Basilica di San Marco, simbolo del potere della Serenissima e scrigno di tesori alle 10.30.
- Alle 14.30 inizierà la prima parte del seminario con Sauro Tronconi a Palazzo Malipiero.
- Alle 18.30 partendo dall’approdo privato del palazzo giro in gondola speciale in luoghi particolari e non turistici
(gita in gondola della durata di 45 minuti circa. *).
- Alle 20.00 cena conviviale in locale tradizionale dove ognuno potrà scegliere in relazione ai propri gusti
(al Vecio Portal pizzeria e ristorante*).
Domenica mattina
inizio seminario ore 9.30
Alle 12 pausa
Alle 13 ripresa seminario sino alle 15.30
- Alle 16 visita alla terrazza del Fondaco dalla quale si gode di una vista panoramica unica di Venezia*
Andare al centro dell’Uomo significa fare un viaggio nel tempo e nello spazio, superare le leggi della fisica conosciute per incontrarne altre. Non è il dentro in opposizione al fuori, ma il dentro/fuori, il paradosso che si esprime in ciò che sfugge al laboratorio, la coscienza umana. Significa sviluppare una visione complessiva, significa accettare un viaggio che non ha un punto di arrivo e molti punti di smarrimento, in un continuo perdersi e trovarsi.
Un seminario ove si applicheranno le leggi fisiche al sistema psicofisico, svelando alcuni segreti, ad esempio come funziona nella nostra coscienza la “gravità” o come interagisce la memoria con l’entropia e come si produce il moto perpetuo nell’animo. Oppure come possiamo, attraverso uno stato emozionale, trasformare la materia in pensiero e viceversa.
Obbiettivo
Generare la consapevolezza fattiva di come davvero poter usare a proprio vantaggio le leggi della fisica.
La giornata proseguirà con il cenone di Capodanno che integra il lavoro fatto, alle ore 20,30
LA CENA DEGLI IDIOTI
“La parola “idiota” ha due significati:
il vero significato, che le fu dato dagli antichi saggi, era “essere se stessi”.
Un uomo che è sé stesso sembra e si comporta come un folle per coloro che vivono nel mondo delle illusioni, così quando essi chiamano idiota un uomo intendono dire che non condivide le loro illusioni.
Chiunque decida di lavorare su sé stesso è un idiota in entrambi i significati.
Il saggio sa che sta cercando la realtà. Lo stupido pensa che sia impazzito.
Noi qui presumiamo di cercare la realtà, quindi dovremmo tutti essere idioti:
ma nessuno può rendervi un idiota. Dovete sceglierlo voi stessi.
Soltanto un egoista cosciente può aiutare gli altri. Quando un uomo si vede realmente quale è, non gli viene in mente di aiutare gli altri, si vergognerebbe di questo pensiero. Per essere capaci di aiutare gli altri, occorre innanzi tutto imparare ad aiutare se stessi.”
G GURDJIEFF
Una cena per osservare il ruolo delle parti e le identificazioni e imparare a lasciarsi essere giocando, mangiando e bevendo
La dignità parte da noi stessi verso noi stessi, e genera il rispetto verso se stessi.
Avere rispetto per se stessi non significa dare una cura esagerata al proprio corpo o alla propria alimentazione, ma riconoscere in ciò che facciamo nel mondo, è questo fare che genera in noi dignità.
È dignità fare bene il proprio lavoro, è dignità non mentire a se stessi ed agire di conseguenza, è dignità essere in grado di distinguere il bene dal male e comportarsi coerentemente. Ma vivere dignitosamente è anche saper alimentare le proprie peculiarità traendone soddisfazione.
L’intuizione di Gurdjieff: non vivere nel presente è impossibile, non rendersene conto è normale.
Imparare ad assaporare il presente non significa vivere alla giornata, ma saper costruire e progettare nella realtà oggettiva. Stare consapevolmente nel presente ci offre l’opportunità di realizzare e di “fare”, ci rafforza e ci procura continuamente gli strumenti che ci servono.
Primo incontro del nuovo Percorso di serate del Metodo Self:
La quarta via:
essere se stessi nel mondo contemporaneo
Un percorso legato all’autonomia dell’individuo, alla capacità di saper scegliere e di vedere senza appannamenti la realtà della vita contemporanea. Mai come oggi l’Uomo è sottoposto ad enormi pressioni, come se ad un tratto l’evoluzione avesse preso una fortissima accelerazione, quasi a cambiare la struttura cerebrale di percezione di se stessi e della realtà. Ci si trova immersi in una fase di “decadenza”, in cui sembra si siano persi i valori fondanti e il senso stesso del vivere. In questa fase così apparentemente dinamica ma al contempo estremamente statica, è fondamentale ricorrere a soluzioni adatte al momento. E’ passato il tempo del sonno dell’ignoranza, oggi chi sente l’esigenza di cambiamento reale ha bisogno di forza interiore e determinazione, di saper distinguere velocemente il grano dalla “pula” e di avere solidità di pensiero e di scelte. Allo stesso tempo è necessario recuperare spiritualità e sensibilità. Un grande sfida che possiamo affrontare con strumenti adatti. Il percorso della quarta via, è un percorso antichissimo che ha avuto il pregio di crescere e di svilupparsi adattandosi ai cambiamenti dell’umanità arrivando sino ai nostri giorni. La quarta via intende parlare ad individui indipendenti e refrattari ai condizionamenti, siano essi politici o religiosi, la quarta via parla di libertà interiore e di possibile libera scelta; parla dell’uomo che ha in se gli strumenti per prendere realmente in mano la propria vita, per imparare a vedere anziché a credere.
Questo percorso non vi offrirà verità e soluzioni valide per tutti, ma strumenti per scegliere le la vostra strada e scoprire le vostre verità.
ORIGINI
La meditazione del Diamante è una remotissima tecnica di meditazione e di sollecitazione del “sistema uomo” (da non confondere con Via del Diamante Buddhista).
E’ probabile, visti i collegamenti con i Bija, sillabe-suono vibrazionali, e i colori tipici delle culture preinduiste site nella valle dell’Indo che utilizzavano una lingua “dravidica” circa 4 o 5 mila anni fa, che appartenga alla “civiltà dell’Indo-Sarasvati” o “Harappa. Probabilmente, vista la tradizione legata alla “Dea Madre” e alle modalità di civilizzazione tipiche del neolitico preceramico, potremmo anche collegarci ad una civilizzazione precedente circa 7000 anni fa, la civiltà “Mehrgarh”. La metodologia ha presumibilmente avuto una diffusione anche verso occidente ma restano solo alcuni collegamenti nella civiltà egiziana. Anche dai forti collegamenti legati al culto della “Dea Madre”, possiamo datare le sue origini a circa 7000 anni fa.
CARATTERISTICHE
Quello che rende la Meditazione del Diamante una disciplina particolare è la sua capacità di adattarsi all’unicità di ciascuno. Non è un sistema fisso, ma modulabile in relazione alle diversità di ciascuno di noi. Uno schema di suoni e colori che fortemente influenzano il nostro sistema psicofisico, rendendolo più forte e ricettivo agli stimoli interni ed esterni
APPLICAZIONE
Nella sperimentazione che vi proponiamo, impareremo ad entrare in assonanza con suoni e colori e praticheremo alcune meditazioni di gruppo sullo schema del “diamante”. Vi insegneremo anche come trovare la sequenza di meditazione che vi è propria a seconda del momento.
Ai partecipanti verrà dato la tavola dello schema su cui si sviluppa la Meditazione e il materiale didattico
COS’E’ IL REIKI-DO
Un metodo di aiuto e percezione di se stessi rimasto integro nel corso dei millenni, un sostegno in quel percorso che ogni donna e uomo fanno nel cammino della loro vita.
Il Reiki-Do dona, semplicemente, una più profonda condizione di consapevolezza che aiuta nel cambiamento, un cambiamento in cui ognuno di noi e autore per se stesso. Una disciplina per mettere l’uomo al centro della propria esistenza in comunione col mondo e con le persone che lo circondano.
Reiki-Do, ovvero “la via della connessione tra l’energia universale e l’energia individuale”, è un metodo che consente di aumentare la naturale connessione fra le bioenergie di ciascun essere umano e le energie dell’universo.
Sino alla fine del 1800, il Reiki-Do era riservato a pochi eletti ma ora, dopo essere stato reso fruibile in Giappone a livello popolare, è ampiamente diffuso in occidente.
L’uso di questa tecnica si estendeva anticamente sino al bacino del Mediterraneo ed è giunto in Giappone 2500 anni fa, con i primi monaci buddisti.
Ma, mentre il metodo di applicazione della tecnica è praticamente scomparso in occidente, in Giappone è rimasto integro grazie alla particolare situazione geopolitica di quel paese.
A COSA SERVE
E’ fondamentale non confondere il Reiki-Do con un mezzo di guarigione miracolosa, come spesso viene erroneamente proposto.
Sperimentare il Reiki-Do significa trovare un buon mezzo per aiutare il mantenimento della propria salute, senza sostituirsi alla Medicina.
Il Reiki-Do ci aiuta a:
Potenziare e stimolare l’organismo inteso come complesso psicofisico dell’individuo, sollecitando le vie naturali di riequilibrio ed energia
Rendere l’organismo più forte per combattere con maggiore facilità le malattie
Mantenere alte le difese immunitarie, quindi prevenire infezioni e malattie Coadiuvare le eventuali terapie mediche per renderle più efficaci ed attenuarne gli eventuali effetti collaterali
Stimolare le energie psichiche in modo da renderci più attivi, creativi e vitali
COME SI UTILIZZA
Il Reiki-Do ha avuto una diffusione rapida in occidente, perché è un metodo semplice e privo di controindicazioni, che permette di sperimentare in breve tempo gli effetti positivi.
Si accede al metodo attraverso un’attivazione operata dal Maestro di Reiki nell’ambito di un seminario.
Una volta eseguita l’attivazione, il Reiki-Do è un mezzo che vi appartiene per sempre, che lo utilizziate o no.
Non occorre allenarsi o fare corsi di aggiornamento, si può usare in maniera autonoma.
Il trattamento principale è l’autotrattamento, che si esegue appoggiando le mani in corrispondenza dei punti riflessi delle principali ghiandole endocrine. La procedura è semplice ed ha la durata di venti minuti circa.
Oltre che su se stessi, il Reiki-Do si può applicare validamente su altre persone con varie modalità di intervento, ma sempre rispettando dei punti e dei tempi precisi.
Si otterranno rapidamente risultati interessanti e verificabili.
COME LO PROPONIAMO
Il corso per l’apprendimento del metodo richiede un tempo che va dalle 10 alle 16 ore e deve essere dilazionato in due giornate o in tre serate.
Durante il seminario, viene messa in atto la tecnica di connessione, tramandataci dai Maestri giapponesi, fra l’energia universale e quella individuale e vengono insegnati i semplici ma precisi metodi di applicazione.
La peculiarità del Reiki-Do che vi proponiamo è quella di essere scevro da qualsiasi aggancio religioso, politico, ideologico o New Age.
Il metodo mantiene immutata la tradizione nipponica e si distacca nettamente dai metodi proposti in occidente.
E’ un metodo straordinario, adatto a tutti, che dona attenzione e consapevolezza verso se stessi.
Stimolazione del Chakra Ajna
"Il terzo occhio"
Primo seminario della riedizione integrale delle attivazioni dei Chakra insegnate a Sauro Tronconi dal reverendo Hizuguchi e proposte a partire dagli anni novanta. Vedere Oltre è l’attivazione di Ajna chiamato il terzo occhio, seguiranno nei prossimi due anni tutte le otto attivazioni con l’insegnamento delle metodologie ad esse connesse. Nel primo percorso Sauro Tronconi ha proposto il percorso nell’arco di quasi vent’anni, oggi siamo nelle condizioni di riproporre il percorso per i neofiti e per i ripartecipanti, perché pensiamo possano essere di grande attualità in questo particolare momento storico.
Nell’antichità, un complesso sistema di protezioni era necessario per preservare questa pratica integra e protetta, perché il terzo occhio è connesso ai nostri poteri psichici. Per questo motivo era riservata ad individui con consapevolezza e positività accertate, ai cosiddetti grandi iniziati.
Questa metodologia di stimolazione forzata, che chiameremo attivazione, mi è stata trasmessa in linea diretta da un Maestro, il Rev. Gyö Yakada Hizuguchi e fa parte della tradizione esoterica legata all’attivazione delle frequenze del Reiki-Do; le due metodologie sono molto simili, anche se il rituale dell’attivazione del terzo occhio è molto più complesso e richiede diverse ore di lavoro ininterrotto.
La trasmissione di questa tecnologia avviene da sempre per via orale, di Maestro in Maestro, con un supporto scritto essenziale. Nel corso della mia ricerca, ancora prima di incontrare il Rev. Hizuguchi, avevo sperimentato e studiato molte delle antiche tecniche Tibetane di stimolazione e potenziamento dell’area energetica definita terzo occhio. Erano tutte validissime, ma mancavano di quella parte iniziale di apertura che avrei trovato anni dopo in Giappone.
L’attivazione del 6° Chakra "Ajna" ed il suo successivo potenziamento sono quindi frutto della combinazione di due grandi tradizioni: quella esoterica del Reiki-Do e quella Lamaista Tibetana. Una volta terminato il procedimento di attivazione, con l’uso dei simboli degli antichi Sutra tramandati dal Maestro Hizuguchi, la frequenza rimane attivata per sempre nella tradizione del Reiki-Do.
Il motivo che mi spinge ad applicare a livello popolare questa metodologia, riservata sino ad ora a pochi e sicuri iniziati, è legato alla dinamica delle cose, ai cambiamenti naturali che stanno avvenendo nel nostro Pianeta: questo è il tempo in cui l’Uomo può compiere il balzo necessario alla sua evoluzione e sopravvivenza, perché ha a sua disposizione tutte le condizioni necessarie al risveglio.
Senza cadere in lugubri avvertimenti biblici, è comunque evidente a tutti coloro che hanno abbastanza buon senso per non lasciarsi condizionare, che i tempi sono maturi per un nuovo e straordinario Rinascimento Spirituale. Quello che state per sperimentare si muove in questa direzione. Questa potente stimolazione è un regalo che ci arriva da un lontanissimo passato e il livello d’energia globale consente e richiede che sia aumentato il numero delle persone che possono fruirne.
REIKI-DO 2° LIVELLO – OKU DENAI
Seminario di 2° livello con Sauro Tronconi
“Il Reiki-Do è un mezzo, uno dei tanti che l’esistenza ci ha dato, per aiutare l’uomo a crescere, a sbocciare. E’ sicuramente un buon inizio, una base ottima, se vissuta per quello che è: un mezzo, un supporto. L’Uomo per divenire veramente “Uomo”, deve essere estremamente coraggioso nelle prime fasi del suo cammino. Naturalmente la mente crea una serie di sicurezze, di punti fermi, per farci sopravvivere in un universo che è continuo cambiamento e, perciò, molto pericoloso, ma questa è una grave contraddizione che ci procura un’enorme divisione interiore.
Queste sicurezze, questi punti fermi si traducono in una serie di abitudini, di schemi di comportamento, che ingabbiano l’Uomo in una falsa realtà. In questa situazione il Reiki-Do può essere un valido supporto per una eventuale crescita personale. Infatti, mentre il primo livello è adatto a tutti ed è praticabile da tutti, per gli altri livelli Reiki il discorso è completamente diverso. Per essere in grado di utilizzare la metodologia di uso degli ideogrammi/simboli del secondo livello, è necessario aver fatto un sufficiente lavoro su se stessi per averne la comprensione cosciente; anche qui, tutti hanno le stesse possibilità, ma non tutti possono accedervi.
Il secondo livello viene definito in varie maniere. In America i Maestri delle grosse organizzazioni, lo chiamano “Oku-Den” che secondo loro significa “conoscenza profonda”. In realtà, in giapponese è più corretto dire “Hukai Tisichi”. Il Reverendo Hizuguchi, Maestro Zen, chiama questo stato “Oku-Denai” che significa “profondo non-essere”. Nel secondo livello, come nel primo, ci sono tempi naturali che vanno rispettati, ognuno di noi è unico e straordinario e i tempi e le modalità possono cambiare, ma per tutti c’è un tempo di crescita. Dal primo al secondo livello devono passare almeno cinque mesi di sedimentazione e di lavoro su se stessi.”
Tratto dal libro “Reiki-Do, una via consapevole per l’evoluzione”
REIKI: IL RISVEGLIO DELLA FORZA INTERIORE
Sauro Tronconi propone questo lavoro di approfondimento riservato a coloro che hanno ricevuto le attivazioni di Primo Livello, dando strumenti concreti per utilizzare il Reiki-Do e alcune metodologie correlate nella direzione dell’aumento della forza interiore.
Forza interiore significa capacità di agire concretamente nella propria vita con entusiasmo e determinazione, creando le condizioni per una soddisfazione che passa dalla realizzazione interiore, anziché dalle azioni di coloro che ci circondano.
Saranno proposte le tecniche canoniche dei trattamenti Reiki-Do, integrate da metodologie di sollecitazione della presenza e dell’attenzione, e tecniche da utilizzare nella vita quotidiana.
Un percorso per condurre il Reiki-Do nella sua visione originale e cioè legato alla stimolazione delle potenzialità concrete dell’individuo..
“Quando è il tuo aspetto, il tuo corpo, quello che gli altri vedono in te, la cosa più preziosa della tua vita; nella morte tu lasci tutto questo, e allora la morte può essere solo disperazione, ma col tempo qualcosa in noi può mutare e divenire qualcosa di più profondo dentro, che è quell’unica goccia che resta quando l’attaccamento scompare, inevitabilmente scompare.”
Seminario ove si approfondisce la stimolazione di “Alla radice dell’essere, Muladhara il superamento degli ostacoli”, riservato a coloro che hanno partecipato al seminario di primo livello.
L’approfondimento conterrà una nuova attivazione/stimolazione inerente al chakra di base con una tecnica correlata da eseguire a casa.
In questo nuovo seminario, oltre alla stimolazione di Muladhara e all’approfondimento con tecniche adatte, vi sarà un simbolo tradizionale legato alla trasformazione, legato al mutamento. Un simbolo che arriva dall’Egitto, sino alla antica Grecia sino ai principi Etruschi pitagorici, potente, mutante e di grande forza trasformativa.
Per imparare davvero l’arte del mutamento è necessario lasciar cadere l’attaccamento, per far ciò l’Uomo deve avere un forte radicamento ed una chiara visione.
“Le radici, nessuno può fare nulla se non ha un punto di partenza certo, nessun viaggio può partire da ciò che non è altrimenti quel viaggio sarà tutta un’illusione. Se non accettiamo fino in fondo dove siamo, come siamo, chi siamo e sappiamo guardarlo senza giudizio, senza paura, senza sovraccaricare di tutto ciò che la nostra mente ci dice, non potremo fare nulla, tutto ciò che faremo o che ci sembrerà di fare si sgretolerà, tutto ciò che pensiamo, sarà diverso nella realtà.”
Il Tibetan Vibration ovvero “il percorso del principio della durata della vita”, uno dei lavori più intensi e accurati di Sauro Tronconi che ne pubblicò anche un saggio.
Una tecnica potente per fluidificare le energie del corpo, secondo l’antica tradizione medica tibetana, tratto da testi risalenti al sedicesimo secolo e tradotti in russo e in inglese dall’Unesco. Un patrimonio sconosciuto da cui è stata tratta la tecnica del Tibetan Vibration. Un metodo di stimolazione dell’energia vitale primaria, un potente metodo di stimolazione del sistema immunitario ed energetico.
Il Tibetan Vibration è indicato per la longevità in salute.
Durante il seminario si imparerà ad applicare l’antica metodologia su se stessi e sugli altri, cominciando a sperimentare sul campo un potente incremento di energia individuale.
Per l’occasione integreremo la metodologia classica di Tibetan Vibration con approfondimenti tratti da un nuovo studio sui testi Tibetani, ove applicheremo diversi bija sia sui chakra primari, sia su alcuni secondari. Le integrazioni non interferiscono con la pratica classica del Tibetan Vibration, ma sono un trattamento a se stante di stimolazione e riallineamento.
Maha Givam Purimi, l’antico nome di questo sistema, significa “l’antica struttura della grande vita”.
Al centro del sistema vi è l’Uomo con le sue immense potenzialità.
In questo potente seminario per ottenere la “Grande Vita”, cioè energia, salute, creatività e pienezza in tutti i suoi aspetti, l’enneagramma diviene una mappa per attivare, attraverso antiche tecnologie, i chakra.
Insieme ai chakra vengono stimolate ghiandole endocrine e plessi nervosi per attivare quelle potenzialità dinamiche insite nella struttura umana che favoriscono determinazione e autorealizzazione.
Seminario riservato a chi ha partecipato ai due livelli precedenti del Sistema.
I Chakra sono molto di più che semplici connessioni con le principali ghiandole endocrine e plessi nervosi, molto più che stimolatori e coordinatori di alcuni aspetti psichici, essi sono una potente chiave per stimolare e comprendere quella meravigliosa macchina cosciente che è l’essere umano.
Attraverso il loro studio, antichissime civiltà probabilmente in tempi remotissimi, hanno elaborato strategie e metodologie di osservazione e di evoluzione. Esistono numerosi Chakra (la medicina orientale parla di oltre 1900), ma noi ci occupiamo in modo particolare dei sette Chakra principali allineati, secondo la tradizione, su di una linea verticale, pressoché corrispondente alla colonna vertebrale.
I Chakra sono chiavi di consapevolezza evolutesi in migliaia di anni, unendo gli aspetti chimici e fisiologici connessi a questi punti agli stati di coscienza da essi prodotti, determinando così una sorta di mappa ad uso di tutti coloro che vogliano cimentarsi in qualcosa di più del lasciare se stessi in balia a funzioni automatiche; le istruzioni per il loro uso ci sono state tramandate attraverso linguaggi simbolici universali attraverso l’intelligenza delle grandi civiltà antiche, che sapevano parlare al cuore e all’intelligenza di tutti gli uomini di ogni razza, lingua e cultura.
Una giornata esperienziale ove oltre ai significati ed alle connessioni fisiologiche si lavorerà soprattutto sulla stimolazione ed armonizzazione del sistema dei Chakra.
Maha Givam Purimi, l’antico nome di questo sistema, significa “l’antica struttura della grande vita”.
Un percorso, diviso in tre seminari o mappe, dove riscopriremo, in ognuno, una diversa modalità di uso dell’enneagramma, che non è di per sé un simbolo o un archetipo, ma uno schema di lettura del sistema energetico dell’uomo.
Recuperando questa antica tecnologia scopriremo che essa si avvale, a differenza della tradizione indiana classica legata ai sette chakra principali, di 10 punti, per ognuno dei quali è necessario praticare un’attivazione specifica.
Al centro del sistema vi è l’uomo con le sue immense potenzialità.
Enneagramma e chakra. Maha Givam Purimi, l’antico nome di questo sistema, significa “l’antica struttura della grande vita”. Un percorso, diviso in tre seminari o mappe, dove riscopriremo, in ognuno, una diversa modalità di uso dell’enneagramma, che non è di per sé un simbolo o un archetipo, ma uno schema di lettura del sistema energetico dell’uomo.
Recuperando questa antica tecnologia scopriremo che essa si avvale, a differenza della tradizione indiana classica legata ai sette chakra principali, di 10 punti, per ognuno dei quali è necessario praticare un’attivazione specifica.
Al centro del sistema vi è l’uomo con le sue immense potenzialità.
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