Simboli: i simboli di protezione
Torino
Sabato 3 dicembre 14.30 / 18.30
Domenica 4 dicembre 9.30 / 16.30
È necessaria la prenotazione. Il percorso è riservato a ricercatori esperti.
I simboli di protezione non sono come un telo che ti salva dalla pioggia e basta, sono qualcosa che ti va dentro e ti rafforza, per essere in grado di non soccombere a ciò che potrebbe farti soccombere.
“I simboli di protezione sono anche simboli che generano forza e sono legati ad aspetti diversi; ci sono i simboli di protezione legati alla salute, al rafforzare il corpo e anche lo spirito, perché il ben stare non viene solo dal corpo, l’animo produce spesso i mali nel corpo.
Poi ci sono i simboli che ti proteggono, che ti danno la capacità di vedere quali sono le grandi forze che agiscono, e che noi non possiamo contrastare, e quindi come renderci amiche queste grandi forze e farle lavorare per noi, invece che contro di noi.
Esistono simboli che ci proteggono dal male che facciamo a noi stessi, dalle ripetizioni, dal vedere nero ciò che non è, da noi stessi e da quello che di male ci facciamo.
Simboli che ci proteggono dagli altri, che non è che cambiano gli altri, ma cambia il nostro modo di avere relazioni con gli altri.
Il percorso
È un percorso di insegnamento e sperimentazione, storico, cultuale e pratico legato alla trasmissione simbolica, ovvero i simboli che ci arrivano da varie tradizioni antiche e di cui tutte le culture sono impregnate. Quei simboli che in alcuni casi sono all’origine degli archetipi dell’inconscio collettivo e ci permettono una conoscenza più ampia ed emozionale rispetto a quella deduttiva.
Attraverso l’uso pratico di alcuni simboli e il loro effetto sul sistema uomo, impareremo a riconoscere e dirigere la nostra costruzione interiore, che è semplicemente la nostra struttura interna alla base delle nostre scelte e delle nostre decisioni. Una struttura interiore ben radicata è all’origine della capacità massima di libero arbitrio che ogni essere umano possiede. Tutto il percorso sarà direzionato ad imparare ad entrare con i simboli acquisiti in relazione alla propria vita in modo da poter sperimentare e consolidare il proprio percorso individuale.
Il simbolo non è solo un segno grafico, ma un collegamento tra percorsi individuali e collettivi, tra memoria personale e memoria collettiva. Il simbolo diviene vivo quando siamo noi stessi ad alimentarlo, a metterlo in circolo nella nostra esistenza e come ogni cosa che acquista vita diviene generativo e crea nuove idee, azioni e collegamenti. Dalle tradizioni ci arrivano migliaia di simboli che a ben vedere rappresentano l’humus di crescita di ogni civiltà umana, un patrimonio spesso sottovalutato e disconosciuto, relegato in un ambito popolare magico e superstizioso, che invece, quando emerge nel giusto modo, rappresenta un vero tesoro da sfruttare.
“Una parola o un’immagine è simbolica quando implica qualcosa che sta al di là del suo significato ovvio e immediato. Essa possiede un aspetto più ampio “inconscio “che non è mai definito con precisione o computamene spiegato, né si può sperare di definirlo o spiegarlo. Quando la mente esplora il simbolo, essa viene portata a contatto con idee che stanno al di là delle capacità razionali.”
Carl Gustav Jung 1967
(Per informazioni ed iscrizioni rivolgersi all’organizzatore dell’evento – vedi riquadro)