Basta con questa follia. Una guerra nucleare non è uno scenario da film catastrofista: anche una singola esplosione, seppur limitata, basterebbe a sconvolgere l’intero pianeta. Un atto del genere aprirebbe le porte a un collasso globale, destabilizzerebbe l’economia e innescherebbe una corsa agli armamenti senza controllo.
Le guerre non sono altro che un diversivo di massa, utili a distogliere l’attenzione dalla crisi climatica in atto, una crisi che peggiora ogni giorno e che richiederebbe invece azioni immediate e decise. Intanto, la paura viene sfruttata come strumento di controllo, ma è diventata qualcosa di più grande, un mix incontrollabile che mina la stabilità mentale della collettività. Persino chi ha il potere non è immune: le decisioni sembrano sempre più frammentarie, confusionarie, preda di una dinamica che sfugge al controllo, mentre l’insieme viene dimenticato.
Servire agire subito, con il poco buon senso rimasto, per fermare questa deriva autodistruttiva. Chi ha la capacità di ragionare deve concentrarsi sulle vere cause, non sugli effetti, e agire prima che sia troppo tardi. Questa escalation non può continuare: è il momento di fermarsi, di reagire con lucidità e di cambiare direzione. Adesso.
Sauro Tronconi