L’essere umano, frutto di un’evoluzione lunga e complessa, possiede un cervello non progettato per svelare una realtà oggettiva, ma per costruire interpretazioni che rendano il mondo comprensibile e gestibile. Ogni esperienza che viviamo potrebbe essere decodificata in innumerevoli modi, eppure la nostra mente seleziona percorsi che semplificano questa molteplicità, riducendola a schemi familiari.
Questa semplificazione cognitiva facilita la nostra esistenza quotidiana, permettendoci di reagire rapidamente agli stimoli. Immaginiamo di camminare in un bosco: un’ombra tra gli alberi potrebbe essere interpretata come un animale pericoloso. Il cervello, per istinto di sopravvivenza, preferisce un’interpretazione che ci prepari alla fuga piuttosto che indugiare in analisi dettagliate.
Questa tendenza all’automatismo può limitarci, rendendoci prigionieri di percezioni preconfezionate. Spesso attraversiamo la vita in uno stato di semi-coscienza, agendo e reagendo senza una vera presenza a noi stessi. Solo attraverso uno sforzo intenzionale possiamo risvegliarci da questo torpore, diventando consapevoli del momento presente e di noi stessi all’interno di esso. Questo richiede un’attenzione attiva, una vigilanza interiore che ci permette di osservare i nostri pensieri e azioni, rompendo il ciclo degli automatismi.
Consideriamo, ad esempio, le dinamiche della sessualità. Molti vivono le proprie relazioni intime seguendo copioni prestabiliti, influenzati da aspettative sociali o stereotipi culturali. Il desiderio diventa un rituale meccanico, privo di autenticità e spontaneità. Ma se ci concediamo di essere veramente presenti a noi stessi e all’altro, esplorando senza preconcetti le profondità del nostro essere, l’esperienza si trasforma radicalmente. Rompere gli schemi abituali può condurci a una comprensione più profonda di noi stessi e a una connessione più autentica con l’altro, sfidando le convenzioni e riscoprendo la nostra vera natura.
In definitiva, il libero arbitrio non è un dono elargito magnanimamente dalla natura, ma una conquista che richiede coraggio e determinazione. È l’atto di spezzare le catene invisibili degli automatismi mentali, di sfidare le interpretazioni preconfezionate che ci vengono imposte. Solo così possiamo emergere dal torpore dell’abitudine e abbracciare l’infinita complessità della realtà, scegliendo il nostro percorso senza temere di infrangere le regole del gioco.
Sauro Tronconi