Poesia inevitabile

Quando l’anima fugge, non c’è barriera
che trattenga il suo corso inevitabile,
un volo muto verso l’ignoto.
A noi, rimasti tra i resti di un sogno,
non resta che offrirci all’azzurro,
senza ipocrisia, senza timore.
La morte ci fissa, sguardo enigmatico,
sussurra possibilità lontane,
un futuro che sfugge come nebbia.
E quel corpo, ora, giace inerte,
silenzio di pietra in un mondo frenetico.
Noi, ciechi e sordi, non cogliamo
il richiamo sottile dell’anima,
un eco lontano che ci sfiora appena.
Forse è meglio così, per noi e per lei,
liberarsi del peso, del giogo,
ripartire, rinnovarsi, in un soffio.
Come foglie al vento, ci disperdiamo,
ognuno nel suo cielo, nel suo vuoto,
e cerchiamo la luce tra le ombre,
un nuovo inizio, una nuova vita,
dove l’anima trova finalmente pace,
nel silenzio che tutto avvolge e trasforma.

Sauro Tronconi

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