La paura non è solo una cosa, la paura è molte cose insieme. La paura è un’emozione sana, che ci dovrebbe segnalare il pericolo, metterci in stato di vigile allerta e di conseguenza unirci al nostro interno per poter meglio affrontare ciò che accade. Poi una volta passata l’emergenza, lasciare in noi uno stato di quiete attenta.
Quindi come ogni altra emozione, essa ha due aspetti, l’uno molto positivo e importante, l’altro che può divenire una trappola di stasi e perdita della capacità di agire.
Gli antichi dicevano che la paura, esattamente come un canapo, deve la sua robustezza ad un’enorme quantità di fili intrecciati assieme. Di questa robusta corda ce ne possiamo servire per innumerevoli usi, oppure rimanervi intrappolati.
La paura automatica e reiterata chiude, contagia altri individui, si autoamplifica, crea risonanze e distorsioni passando da un individuo all’altro, si lega ad altre emozioni, grappoli di pensieri e proiezioni negative.
La paura crea divisione, in se stessi e all’esterno, fa crollare il collante che unisce qualsiasi tessuto sociale. Crolla la fiducia negli altri, ogni altro diviene un possibile nemico da cui guardarsi.
In queste condizioni vivono milioni di individui, soprattutto nelle grandi città, vivono isolati dalla realtà dei rapporti, in connessione con il mondo solo attraverso i media. La televisione, il computer, a volte il telefono, possono creare una falsa socialità. C’è la sensazione di essere dentro la società e viverla in maniera comoda e senza rischiare nulla, ma si finisce col vivere delle emozioni, degli eventi e delle sensazioni di altri, oltretutto distorte dalla nostra paura. Questi mezzi diventano il surrogato dei rapporti umani.
E una volta che si è fuori dalla sicurezza del proprio ambito, ogni cosa viene percepita come un pericolo oppure come qualcosa in cui non essere all’altezza.
La paura crea divisione in se stessi indebolendo l’individuo che si sentirà sempre meno in grado di affrontare ciò che sembra, falsamente gigantesco, fuori dalla sua portata. Si diviene così insicuri e sfiduciati, deboli e pronti a credere ad ogni cosa che possa lenire le nostre paure, facilmente condizionabili e manipolabili.
Molti si potrebbero irritare nel sentire queste parole oppure penseranno di non esserne parte. E per molti è effettivamente così. Ma il senso di solitudine e di isolamento tende a crescere e forse occorre fare anche una piccola riflessione..